BRASILIA - I Comites, l’Intercomites e i Consiglieri del CGIE in Brasile hanno diramato nelle scorse ore un comunicato in cui hanno espresso il proprio “profondo dissenso” nei confronti del decreto legge sulla cittadinanza emanata dal Governo la settimana scorsa. Il provvedimento che modifica “in modo improvviso e incostituzionale” i criteri per il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis).
“Il provvedimento introdotto dal Governo crea, per la prima volta nella storia repubblicana italiana, due categorie di cittadini italiani per discendenza – hanno spiegato -: da un lato, coloro che sono nati in Italia o che sono figli o nipoti di italiani nati in Italia, i quali mantengono il pieno diritto di trasmettere la cittadinanza; dall’altro, i cittadini italiani nati all’estero, che diventano “sterili” nella trasmissione della cittadinanza ai propri figli, salvo che soddisfino requisiti che mescolano ius sanguinis, ius soli e residenza nel territorio italiano”. Questa distinzione, secondo Comites, Intercomites e CGIE Brasile, “rappresenta una violazione del principio di uguaglianza tra i cittadini, sancito dall’articolo 3 della Costituzione italiana. Nessun altro Paese dell’Unione Europea adotta un sistema giuridico che impedisca ai propri cittadini, per il solo fatto di essere nati all’estero, di trasmettere la cittadinanza ai figli. Negli ordinamenti comparati, il legame con la comunità nazionale può essere valutato sulla base di atti volontari, esercizio dei diritti o altri criteri oggettivi, ma mai con una discriminazione diretta in base al luogo di nascita”. “La gravità del testo è aggravata dal fatto che non prevede alcun meccanismo di recupero della cittadinanza italiana tramite la certificazione della conoscenza della lingua italiana, una misura che sarebbe logica e coerente con l’obiettivo di rafforzare i legami culturali con l’Italia – ha aggiunto ancora -. Al contrario, il decreto rafforza unicamente il criterio territoriale (locus nascendi), allontanandosi completamente dalla tradizione italiana che ha sempre concepito la cittadinanza come espressione di appartenenza culturale e continuità familiare. Si perde così un’opportunità preziosa per valorizzare le scuole, gli istituti e i centri di cultura italiana nel mondo, strumenti fondamentali del soft power italiano a livello globale”. La norma, dunque, secondo i consiglieri italo-brasiliani “così com’è formulata lede diritti legittimamente acquisiti, rompe aspettative giuridiche consolidate e offende il senso di giustizia di milioni di discendenti italiani nel mondo, in particolare in America Latina, dove risiedono le comunità italo-discendenti più numerose. Invece di favorire un legame culturale e affettivo con l’Italia, il Decreto-legge finisce per escludere proprio coloro che da generazioni preservano l’italianità in contesti spesso difficili”. Il comunicato continua poi: “pur comprendendo la necessità di riforme per contrastare abusi e distorsioni, queste riforme devono essere discusse in modo equilibrato, trasparente e democratico, e non imposte in via emergenziale”. Per questo, i membri del Comites, dell’Intercomites e del CGIE Brasile, hanno dunque invitato il Governo italiano a “modificare immediatamente il contenuto del Decreto-legge, correggendo le sue più gravi distorsioni, in particolare la limitazione alla trasmissione della cittadinanza ai figli dei cittadini nati all’estero”, e “ritirare il Decreto-legge prima della sua conversione in legge” affidando la riforma della cittadinanza “a un dibattito parlamentare aperto e democratico, attraverso un Disegno di Legge condiviso con i parlamentari eletti all’estero, il CGIE e i rappresentanti delle comunità italiane nel mondo”. “La cittadinanza italiana non è solo uno status giuridico – hanno concluso -: è una realtà viva, radicata nella storia, nei sacrifici e nei legami familiari. Difenderla significa anche tutelare la dignità di milioni di cittadini che, pur nati fuori dall’Italia, non hanno mai smesso di sentirsi italiani”. Di seguito i firmatari della nota: Alberto Mayer - Com.It.Es SP; Cristina Mioranza – Com.It.Es RS; Eduardo Cechinel Bonetti - Com.It.Es PR/SC; Fabio Fasoli - Com.It.Es MG; Frederico Tojal Cianni - Com.It.Es DF; Jobson Bastos Caraffa - Com.It.Es RJ/ES; Maria Carolina Russo - Com.It.Es Nordeste. Più i consiglieri CGIE Daniel Taddone, Silvia Alciati, Stephania Puton e Walter Petruzziello. (aise 04/04/2025)