CONVEGNO FINALE PROGETTO “AL-KHANTARA…INTEGRAZIONE SICURA”

PALERMO - Si terrà a Palermo martedì 29 novembre p.v., a partire dalle ore 9.00, presso la Sala Ducrot del Grand Hotel Piazza Borsa, via dei Cartari n. 18, il convegno finale del progetto “Al-khantara… integrazione sicura” del Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, finanziato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – nell’ambito del PON Sicurezza per lo sviluppo 2007-2013 e cofinanziato dall’Unione Europea. Il convegno, finalizzato alla presentazione del Rapporto finale sui risultati del progetto, dal titolo “Una politica per l’integrazione degli immigrati nella Regione Siciliana. Appunti per un White Paper”, rappresenta anche l’occasione per discutere insieme con le Istituzioni, le organizzazioni del terzo settore, gli operatori e gli stessi immigrati dell’impatto che le azioni di “Al- Khantara” hanno avuto sui beneficiari e la comunità territoriale. I risultati e le best practices individuate e condivise saranno proposte all’Amministrazione regionale come patrimonio informativo utile per la definizione di politiche pubbliche in tema di immigrazione e lavoro.

GIUSTIZIA. D'ALIA (UDC), STOP A CHIUSURA TRIBUNALE DI MISTRETTA

Il capogruppo dei casiniani al Senato: garantire presenza dello Stato e sicurezza in vasta area a rischio criminalita' PALERMO, 28 OTT - "Nell'ambito del piano di riorganizzazione della distribuzione degli uffici giudiziaria in Italia (legge n.148, del 14 settembre 2011) il Governo dovra' ridefinire la nuova geografia giudiziaria. In questo contesto rischia di essere soppresso il Tribunale di Mistretta (Messina)". Lo scrive, in una interrogazione al ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, presentata in Senato, il capogruppo dei senatori Udc, Gianpiero D'Alia. Il parlamentare centrista chiede al Guardasigilli "quali criteri intende seguire per salvaguardare l'esistenza di tale Tribunale, sottolineando i gravi disagi per i mistrettesi, in caso di chiusura, in termini di difficolta' e diminuzione della sicurezza sul territorio". "Il Governo - continua D'Alia - non sta tenendo conto ne' della collocazione geografica, ne' della carenza di collegamenti (Mistretta e' in un'area montana distante dai principali capoluoghi di provincia e dai relativi Palazzi di Giustizia, con gravi carenze infrastrutturali ed economiche), ne' tantomento delle criticita'di un'area a forte rischio criminale". "Sopprimere il Tribunale di Mistretta - evidenzia il presidente dei senatori dell'Udc - e' contro anche l'analisi del Gruppo ministeriale di studio presso il Ministero della Giustizia che, nel 1996, ha rilevato 'non accorpabili' i circondari compresi nel distretto della Corte di Appello di Messina (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Mistretta). La chiusura, infine, lede i principi costituzionalmente riconosciuti di tanti cittadini, con la conseguenza che si rischia di privare una vastissima zona della presenza dello Stato e di servizi fondamentali e connessi: Carabinieri; Polizia; Finanza; Agenzia delle Entrate; carcere ed altri".  

CARITAS: “CON LA CRISI UN’IMMIGRAZIONE NEL SEGNO DELL’IRREGOLARITA’ ”. NEL 2010 NON RINNOVATI OLTRE 600 MILA PERMESSI.

Zanonato (Anci): “manca una politica con una visione d’insieme. Gli enti locali lasciati soli”. Oltre 600 mila permessi di soggiorno non rinnovati nel corso del 2010. Un immigrato ogni otto dei 4,5 milioni presenti in Italia non ha potuto continuare la sua permanenza, spesso entrando nell’irregolarità. È il quadro preoccupante che emerge dal Dossier statistico Immigrazione 2011, il rapporto annuale promosso dalla Caritas diocesana di Roma, la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes e presentato ieri a Roma (vedi la sintesi del Dossier). Con un quadro che a prima vista appare invariato, ha spiegato Franco Pittau, coordinatore del Dossier, “sembra che niente sia avvenuto. In realtà si è determinata una notevole rotazione che ha coinvolto 600mila persone, che, pur venute per insediarsi in Italia, hanno perso il permesso di soggiorno e sono state costrette o ad andar via o a mimetizzarsi tra le pieghe del lavoro nero. Non sono stati rinnovati 398.136 permessi rilasciati per lavoro subordinato, 49.633 per lavoro autonomo, 220.622 per motivi di famiglia e 16.022 per attesa di occupazione”. Per il responsabile del rapporto statistico “il termine di riferimento più appropriato sono i primi decenni del dopoguerra, ai tempi della nostra grande emigrazione in Germania, quando si recarono in quel Paese oltre 4 milioni di connazionali, mentre a fermarsi sul posto fu solo mezzo milione, appena 1 su 8. In Italia, però, la rotazione è stata più accentuata”. Come causa principale secondo la Caritas “non è difficile immaginare che gli interessati, a causa del rigido termine di 6 mesi stabilito per la ricerca di un nuovo posto di lavoro, potranno sentirsi dei vuoti a perdere”. Per Pittau, “in questa fase di crisi ed anche a causa della normativa vigente, l’immigrazione è sotto il segno della precarietà” ed è per questo che il volume di quest’anno ha avuto come titolo Oltre la crisi, insieme, un auspicio affinché “solo attraverso la coesione solidale, che è il grande messaggio del cristianesimo, si può superare efficacemente la crisi”. Dello stesso parere è stato il vice presidente dell’Anci con delega all’immigrazione, il sindaco di Padova Flavio Zanonato. “Se c’è un dato che emerge dal Dossier della Caritas è quello che manca una politica complessiva nazionale per l’immigrazione e che il problema viene affrontato solo dagli enti locali”, ha dichiarato il primo cittadino. Per Zanonato “è mancata quella politica capace di avere una visione d’insieme del problema immigrazione, una politica fatta per tutelare i diritti degli stranieri”. Ricordando anche la campagna L’Italia sono anch’io, il vicepresidente Anci ha sottolineato come l’organizzazione chieda “con forza che venga applicata la direttiva europea che prevede la possibilità per gli immigrati di votare alle elezioni amministrative”. “Il punto di vista dell'Anci – ha poi sottolineato – è che l’immigrazione è una risorsa per il nostro Paese sotto vari profili ed è per questo motivo che bisogna puntare ad avere una politica complessiva che sappia valorizzare il fenomeno dell'immigrazione”. (Al. Col.)

PALERMO: RIUNITA L’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEI PAESI DEL MEDITERRANEO. OGGI IL VOTO SU UN DOCUMENTO PER LE POLITICHE MIGRATORIE.

L’organismo chiede all’Ue “misure concrete di sostegno per gli Stati che affrontano la pressione migratoria”. Una risoluzione del gruppo speciale sulle migrazioni dell’Assemblea parlamentare dei Paesi del Mediterraneo, riunita a Palermo da ieri, ha chiesto all’Unione europea e agli Stati membri “di attuare misure concrete di sostegno agli Stati che devono affrontare le conseguenze dei flussi migratori, sproporzionati rispetto alla popolazione nazionale”. Il documento sarà discusso e posto ai voti nella riunione odierna dell’Assemblea, di cui è vicepresidente l’italiano Francesco Amoruso. I partecipanti all’assise hanno riconosciuto all’Italia e all’Egitto “una generosa assistenza nei confronti dei profughi libici e con particolare riferimento alle condizioni politiche dello Stato dopo la caduta di Gheddafi”, e auspicato “che i governi degli Stati membri non rimpatrino alcuno in Libia fino allo stabilizzarsi della situazione”. Il gruppo di lavoro dei parlamentari degli Stati europei ha espresso “forte preoccupazione per il fatto che dall’inizio dell’anno più di 51mila persone hanno raggiunto su imbarcazioni la sola isola di Lampedusa e che Malta abbia ricevuto 1.530 migranti”. (Red.)

 MARINO (PD) SULLA CONVENTION CCIE: SOLO TAGLI PER IL COMMERCIO ESTERO

ROMA - "È paradossale sentire da esponenti della maggioranza di Governo che è "opportuno sostenere a ogni livello l'interesse generale a promuovere il ruolo delle Camere di commercio italiane all'estero", sapendo che dopo tre anni di Governo non hanno fatto altro che penalizzarle fortemente con tagli di risorse che, solo tra il 2009 e il 2010, sono pari al 50% della disponibilità dell’anno precedente". È quanto dichiara il Responsabile del PD all’estero, Eugenio Marino, che commenta quanto dichiarato dal senatore Pdl Raffaele Fantetti a proposito della XX Convention mondiale delle Camere di commercio italiane all'estero (Ccie) di Napoli. "Non è serio né si può accettare – prosegue Marino – che chi governa da più di tre anni continui a parlare al futuro come se fosse arrivato al Governo del Paese solo il mese scorso. Cosa si è fatto in questi anni, perché si è sempre trovato il tempo di tagliare, chiudere, ridimensionare e mai quello di investire nelle riforme che servono al Paese?". "Sappiamo tutti – continua l’esponente del PD – che i tagli non sono di per se un male assoluto, perché possono anche costringere gli enti interessati a organizzarsi, superando inefficienze e aumentando la produttività, ma solo se vi è contemporaneamente un progetto organico di riforma, in questo caso non solo del sistema camerale estero, quanto dell’intera presenza italiana all’estero". "Risparmi di spesa nel sistema CCIE – aggiunge ancora Marino – si potevano avere, ad esempio, anche attraverso alcuni interventi mirati tesi a concedere il contributo sulla base del fatturato e non dei costi generati, promuovendo chi cresce, quindi non chi genera costi, e introducendo dei criteri di efficienza e produttività che costringano le CCIE che invece non sono adeguatamente strutturate ed efficienti a diventarlo, pena l’esclusione dal co-finanziamento e dal sistema". "Tali riforme – secondo Marino – sarebbero state urgenti in una fase in cui la poca crescita generata dal Paese deriva esclusivamente dalle esportazioni, che vanno quindi incentivate e adeguatamente sostenute e in una fase in cui le CCIE sono l’unica rete estera con competenze e capacità di intervento concreto e a breve nel campo dell’internazionalizzazione di cui l’Italia dispone attualmente". "Perché non si è fatto nulla di tutto questo fino a oggi – conclude Marino – e si sono solo operati pesanti tagli? Non basta più la scusa delle risorse e non si è credibili se, dopo più di tre anni di governo, si parla ancora al futuro e di promesse, addirittura con timide dichiarazioni del tipo 'appare opportuno' ; no, non "appare opportuno", è assolutamente necessario ed era necessario farlo già diverso tempo fa". (aise)

ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A TOKYO UN SEMINARIO SULL’INCIDENTE DI FUKUSHIMA

TOKYO - L'incidente nucleare di Fukushima non dovrebbe produrre un impatto rilevante sulla salute umana in zone relativamente distanti dalle centrale come, ad esempio, Tokyo. Questa è la conclusione a cui sono giunti diversi esperti italiani e giapponesi nel corso di un seminario dal titolo "Radiation Effects on Human Health" che si è svolto il 24 ottobre all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. In particolare, è stato asserito che né la contaminazione ambientale, né quella alimentare nei livelli accertati dalle autorità giapponesi possono presentare effetti significativi sulla salute. Tale valutazione è stata fatta anche tenendo conto e facendo il dovuto confronto con le misure protettive adottate dalla autorità giapponesi rispetto allo scenario verificatosi nel caso dell'incidente di Chernobyl. Le stesse conclusioni sono state illustrate nel corso di un dibattito con diverse decine di esponenti della comunità italiana tenutosi al termine del seminario. Al seminario hanno partecipato, tra gli altri, Shigenobu Nagataki, Presidente Emerito della Società internazionale di Radiopatologia e Professore Emerito dell'Università di Nagasaki, Aldo Pinchera, Professore Emerito di Endocrinologia dell'Università di Pisa e Coordinatore Regionale Europa Occidentale e Centrale dell'International Council for the Control of Iodine Deficiency Disorders, Junji Konishi, Professore Emerito dell'Università di Kyoto e Keigo Endo, Vice-Direttore della Japan Radiological Society. (aise)

IL DEBITO GRECO RIPAGATO CON IL SOLE

Chi ricorda una delle storiche gaffe di Silvio Berlusconi, quando diede del kapò nazista all’eurodeputato tedesco Martin Schulz? Davanti alle risentite proteste di Schulz, il nostro presidente del Consiglio si difese accusando i tedeschi di essere semplicemente invidiosi perché “noi abbiamo il sole e loro no”. Qualcosa di vero in quella paradossale giustificazione effettivamente c’era, ma “l’invidia tedesca” – se così si può chiamare – è rivolta ora alla Grecia più che all’Italia. Il problema non è meteorologico, ma energetico. La mancanza di sole non ha impedito infatti alla Germania di diventare il primo produttore europeo di elettricità fotovoltaica (oltre che di moduli), ma grazie a una costosa politica di incentivi che Berlino vuole ora ridurre in maniera più rapida di quanto previsto. L’idea è quindi quella di sfruttare la maggiore insolazione Greca e soprattutto il disperato bisogno di Atene di reperire fondi. L’iniziativa, partita come semplicemente bilaterale e imprenditoriale (all’inizio di ottobre il ministro dell’Economia tedesco Roessler è volato appositamente ad Atene), si è trasformata infatti nelle ultime ore in comunitaria e istituzionale con l’idea di permettere alla Grecia di ripagare almeno una parte dei suoi ingenti debiti con l’energia solare. A questa ipotesi sta pensando in particolare il commissario Ue all’Energia Gunther Oettinger. Secondo quanto riferiva nei giorni scorsi il sito EuroActiv, gli sherpa del responsabile comunitario stanno lavorando su tale iniziativa insieme al direttore generale per l’energia Philip Lowe e al capo della task force Ue per la Grecia Horst Reichenbac. “Diverse compagnie tedesche hanno mostrato interesse all’idea, che tuttavia sarebbe certamente più interesante se vedesse il coinvolgimento degli altri paesi europei”, ha detto un’autorevole fonte Ue citata da Euractiv. Anche la portavoce di Oettinger, Marlene Holzner, ha confermato che sono in corso le discussioni sulla questione. “Nella Commissione c’è una task force composta di esperti che sta studiando la possibilità di rilanciare la crescita economica del paese attraverso l’energia” ha detto, citando sia l’energia solare che l’efficienza energetica. Secondo fonti di Atene, l’insolazione in Grecia è maggiore del 50% rispetto a quella tedesca, ma la produzione di elettricità è 80 volte inferiore. Forte di questo dato, lo scorso settembre il governo ha annunciato il cosiddetto Progetto Helios per far esplodere grazie alla concessione di terreni demaniali e ad agevolazioni normative l’attuale capacità fotovoltaica greca dagli attuali 206 MW di potenza installata a 2,2 GW nel 2020 e poi a 10 nel 2050 (che sono comunque meno degli oltre 11 mila già installati in Italia). Ma sin qui si trattava di una consueta iniziativa politica per favorire gli investimenti stranieri in una paese drammaticamente a corto di liquidità, mentre l’ipotesi alla quale stanno lavorando Oettinger, Lowe e Reichenbac coinvolge direttamente le istituzioni europee. Adesso bisognerà però vedere se, a parte la Germania, altri paesi mostreranno interesse a farsi pagare in kWh gli sforzi per il salvataggio greco. – Dott. Fausto Felli - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ASSOCIAZIONE DANTE ALIGHIERI- COMITATO DI PARANÁ - INCONTRO CON IL PROF. ANGELO LIBERATI APERTO A TUTTI

PARANA - XI Settimana della Lingua Italiana nel mondo SABATO 29 OTTOBRE 2011 dalle 10 alle 12 presso la nostra sede di V. Italia 73 In Italia: lingua e società. La lingua oggi. Come parlano i giovani. Chi è Angelo Liberati: Diploma di maturità classica. Certificazione DILS-PG in "Didattica dell'Italiano Lingua Straniera" dell'Università per stranieri di Perugia. Da agosto 1996 e per 8 anni ha insegnato presso il Centro di lingua e cultura italiana "Giacomo Leopardi" di Belforte all'Isauro (Pesaro). Dal 2005 lavora presso la Scuola “Dante Alighieri”, ora con sede a Camerino. Ha tenuto, dal 2005 ad oggi, incontri e lezioni in Argentina, Brasile, Uruguay e Spagna e si occupa della promozione e dei rapporti della Scuola “Dante Alighieri” con Scuole e Istituzioni dell'America del Sud. INGRESSO LIBERO Informazioni: Associazione Dante Alighieri di Paraná. V.Italia 73. Tel: 0343 4222536; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.