UNAIE, LA CONSULTA DELL’EMIGRAZIONE SI RIUNISCE IL 30 NOVEMBRE

Il presidente UNAIE Franco Narducci esprime cordoglio per le vittime dell’alluvione (GRTV) - Franco Narducci, presidente dell’UNAIE - Unione Nazionale Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione – fa sapere che i due rappresentanti dell’UNAIE nella Consulta dell’emigrazione della Regione Liguria, il prossimo 30 novembre, saranno Franco Barabino (residente in Svizzera e presidente della FAELS, Federazione associazioni emigrati liguri in Svizzera) e l’avvocato Carlo Golda (residente a Genova). “Purtroppo - aggiunge Narducci – la buona notizia della nomina dei rappresentanti UNAIE nella Consulta regionale dell’emigrazione della Liguria è offuscata dalla tragedia che si è abbattuta sulla Liguria stessa con morti e distruzioni. A tal proposito - ha sottolineato Narducci - condivido pienamente e sostengo, anche a nome dell’UNAIE, la campagna di sottoscrizione promossa dalla Federazione Ligure in Svizzera (F.A.E.L.S), per iniziativa del suo presidente Franco Barabino, volta a portare aiuto a chi è stato duramente colpito dalle inondazioni”. Narducci aderendo all’iniziativa concreta di solidarietà ha espresso il suo profondo cordoglio per le vittime e la “piena vicinanza alle famiglie colpite dagli eventi calamitosi” assicurando il sostegno dell’UNAIE. GRTV/Redazione

DISCRIMINAZIONI IN CRESCITA: I DATI DELL’UNAR, 859 CASI E 51 AGGRESSIONI NEI PRIMI DIECI MESI DELL’ANNO.

Erano 653 nel 2010. Quasi la metà è avvenuta tra Lazio, Lombardia e Veneto. In forte aumento i casi avvenuti in ambito lavorativo. Oltre metà delle vittime sono donne. Aumentano nel 2011 i casi di discriminazione rilevati dall’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sono stati registrati 859 episodi nei primi dieci mesi dell’anno a fronte dei 653 rilevati nello stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda le aree geografiche, il 31% (266 casi) delle discriminazioni si è verificato nell’Italia Centrale, il 25,3% (217 casi) nel Nord Est, il 24,9% nel Nord Ovest (214), il 9,1% nel Meridione (78), il 3,7% nelle isole (32 casi), per 52 episodi non è nota la localizzazione territoriale. Nell’ordine sono Lazio, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana le regioni maglia nera, dove sono concentrate la maggior parte delle discriminazioni e sono aumentate rispetto a un anno fa. Il 61,4% ha subìto una discriminazione diretta, il 17,2% diretta con l’aggiunta di molestie, l’8,6% indiretta, il 3,8% è stato discriminato per l’orientamento sessuale e il 2,6% per un handicap. Per quanto riguarda l’ambito in cui si è consumata la discriminazione, i primi 4 sono: il lavoro, con il 20,7% degli 859 casi registrati, seguono la vita pubblica con il 17,6%, i mass media con il 17% e il 12,2% nell’erogazione di servizi da parte di un ente pubblico, evidenziando così preoccupanti fenomeni di “razzismo istituzionale”. Rispetto al 2010, quando le vittime erano maschi per il 57% e donne per il 43%, nel 2011 si registra un’inversione di tendenza, con le donne al 52,8%. Un dato questo, come spiega il direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni a Redattore Sociale, “frutto della campagna fatta nel 2011 per fare emergere le discriminazioni subìte dalle donne, il dato attuale è più in linea con la popolazione statistica dei migranti”. Il 40% delle segnalazioni è arrivato all’Unar tramite il web, con l’invio di email o compilando un modulo sul sito dell’Ufficio antidiscriminazioni. Il 26% delle istruttorie deriva dal monitoraggio dei Media. Il 7,3% sono segnalazioni che arrivano dagli sportelli sul territorio, un dato in crescita. Nel 66% dei casi l’Unar è stato interpellato per un parere, nel 30% per sostegno o aiuto. È stato l’Ufficio a prendere l’iniziativa nel 37,7% dei casi, su richiesta della vittima nel 35,7% delle istruttorie. Seguono le segnalazioni da parte di un testimone o di associazioni. Dopo i primi dieci mesi del 2011, un caso su due è stato risolto con esito positivo (57,9%), vuol dire che la discriminazione è stata risolta o c’è stata una compensazione. (Red.)

VERIFICA ESISTENZA IN VITA: TORMENTONE PER I PENSIONATI E PATRONATI SOTTO ASSEDIO –

di Dino Nardi ZURIGO - Certamente gli oltre 411'000 pensionati INPS che vivono fuori dai confini nazionali in ben 126 Paesi non hanno modo di annoiarsi. Infatti la verifica dell’esistenza in vita sta diventando per tutti loro un vero e proprio tormentone poiché dopo averla appena attestata all’ Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), andando personalmente a riscuotere un rateo della loro pensione ad uno sportello della Western Union, adesso sono nuovamente chiamati ad un analogo adempimento dalla Citibank, ovvero dall’istituto bancario (subentrato all’ICBPI) che, dal 1 febbraio 2012, pagherà le pensioni INPS all’estero. Dalla Svizzera, ma anche da altri Paesi europei ed extraeuropei, ci giungono notizie dai circoli della UIM e dagli uffici dell’ ITAL-UIL che i patronati sono letteralmente assaltati da pensionati arrabbiati, se non addirittura inferociti, per questo nuovo adempimento a cui sono chiamati per poter continuare a riscuotere la loro pensione italiana che, peraltro, in molti casi, ammonta a pochi spiccioli. Così pochi spiccioli da non meritare la scocciatura di questi ripetuti adempimenti burocratici (non dimentichiamo che vi sono pure le annuali verifiche reddituali!) tanto che, ci viene riferito, molti di questi pensionati preferiscono ormai non dar più seguito a queste richieste pur consapevoli che perderanno la loro pensione italiana. D’altra parte come non comprenderli? Basti pensare che in questa ultima verifica la Citibank chiede loro (con una lettera ed una modulistica bilingue in italiano ed inglese inviata stranamente anche in Paesi con altri idiomi!), che l’esistenza in vita sia attestata da un “testimone” (sic!) ovvero da un Consolato italiano o da un Pubblico ufficiale riconosciuto dalla legislazione locale (praticamente dal Comune di residenza) chiedendo addirittura tutti i dati del funzionario testimone (compreso il numero telefonico). Un adempimento, quest’ultimo, al quale in genere i Comuni e Consolati si rifiutano di dar seguito. Poi siccome l’appetito, anche della burocrazia della Citibank, vien mangiando, come recita un antico proverbio, questa banca chiede ancora ai pensionati: a) che il testimone conservi in archivio una copia del modulo (altro sic!) e cioè un adempimento disatteso anche in questo caso; b) che il modulo venga restituito entro il 2 aprile 2012 unitamente alla copia: di un documento di identità con foto in corso di validità (?!), oppure della prima pagina di un suo recente estratto conto bancario, oppure di una recente bolletta (?!) ad esempio del gas-elettricità-telefono; c) se poi la pensione viene versata su un conto bancario, cointestato ad altre persone, vi è anche una ulteriore modulistica da compilare e far firmare pure dal cointestatario e questo documento deve essere restituito alla Citibank entro il 15 dicembre prossimo. Tutta questa burocrazia, che si è inventata la Citibank, si lascia commentare da sola e giustifica sicuramente la reazione dei pensionati italiani emigrati, tenendo conto che oggi giorno raggiungere ed entrare in un Consolato è un po’ come giocare al lotto e per molti significa spendere tempo e denaro, magari inutilmente, mentre, se si sceglie il Comune locale, l’attestazione costa al pensionato dei bei soldoni, tanto che in molti casi “il gioco non vale la candela”. A noi, poi, sorgono spontanee un paio di domande. La prima: i patronati nel mondo si trovano ancora una volta, in questa circostanza, in prima linea per placare la rabbia degli emigrati e spiegar loro il burocratese dell’INPS e della banca di turno che paga le pensioni all’estero. La seconda domanda è: perché questi controlli così fiscali, complessi e frequenti per attestare l’esistenza in vita avvengono solo per i pensionati all’estero e non anche per quelli residenti in Italia? Eppure le cronache quotidiane italiane ci hanno informato spesso, anche recentemente, di pensioni di persone decedute da anni ed incassate illegalmente da qualcun altro! (dino nardi*\aise)

"IL MIO PAESE": PROSEGUE ALL'IIC DI COLONIA IL CICLO "CINEMA E EMIGRAZIONE"

COLONIA - Proseguono all'Istituto Italiano di Cultura di Colonia gli appuntamenti con il cineforum "Cinema e emigrazione", nell'ambito del quale martedì prossimo, 15 novembre, alle ore 19.00, verrà proiettato "Il mio Paese" (2006) di Daniele Vicari. La pellicola, interpretata da Edoardo Nesi, Gianfranco Bettin e Valdemaro Beccaglia, è il resoconto del lungo viaggio compiuto dal regista attraverso la penisola, dalla Sicilia di Gela e Termini Imerese a Porto Marghera. Il documentario è punteggiato da immagini del viaggio del pullman Trapani-Francoforte, che trasporta i nuovi emigrati. La proiezione, che sarà ad ingresso libero, si terrà in versione originale. (aise)

PINOCCHIO: L'INTERCULTURA FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE ALL'IIC DI BRUXELLES

BRUXELLES - "Pinocchio: l'intercultura fra tradizione e innovazione" è il tema della serata che si terrà martedì 22 novembre, a partire dalle ore 18.30, al teatro dell'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, che ospiterà la presentazione dell'opera di Carlo Collodi, il concerto di Karim Baggili e l'inaugurazione della mostra "Pinocchio intorno al mondo". La serata si aprirà con il saluto di benvenuto del reggente dell'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Maurizio Dessalvi. Seguirà la presentazione dei primi due volumi dell'opera completa di Carlo Collodi da parte di Daniela Marcheschi, presidente dell'Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini Collodi. Il primo volume comprende "Un romanzo in vapore da Firenze a Livorno", a cura di Roberto Randaccio, con l'introduzione di Elvio Guagnini e la prefazione di Michele Merger, e "I misteri di Firenze", a cura di Roberto Randaccio, cui si deve anche l'introduzione, e la prefazione di Andrea Camilleri. Il secondo volume, "Macchiette", è a cura di Ferdinando Molina, con l'introduzione di Renato Bertacchini e la prefazione di Ernesto Ferrero. Parteciperanno alla presentazione anche Sofia Gavriilidis dell'Università Aristotele di Salonicco in Grecia e Luisa Antunes Paolinelli dell'Università di Madeira in Portogallo. Sarà poi Marianne Poncelet, vicepresidente dell'International Yehudi Menuhin Foundation, ad introdurre il musicista Karim Baggili e il suo sestetto, che si esibiranno in concerto, alle ore 19.45, suonando musiche tratte dal nuovo album "Lea & Cash". L'album fonde flamenco, musiche arabe, sudamericane e musica classica, creando un senso di sogno. Il concerto all'Istituto Italiano di Cultura è l'evento finale della conferenza internazionale del progetto LLP Multilaterale "Comenius P.IN.O.K.I.O.". Il concerto sarà seguito dall'inaugurazione di "Pinocchio intorno al mondo", mostra dedicata ai bambini e ai ragazzi che rimarrà aperta fino al 15 dicembre, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. (aise)