"Le assenze in commissione e la voglia di suscitare polveroni polemici sono certamente la causa di tanti interventi, molto autorevoli ma altrettanto infondati, del dibattito che è mancato in sede parlamentare e che si è fragorosamente sviluppato sui giornali, il giorno dopo l'approvazione del disegno di legge su riordino del sistema degli ato rifiuti."
Giuseppe Sorbello, assessore regionale al Territorio e Ambiente, ha deciso di intervenire per fornire alcuni elementi in grado di chiarire gli effetti della riforma nel testo che risulta agli atti, a questo punto del percorso parlamentare. "Intanto, - afferma Sorbello - non può esserci alcun dubbio sulla "ratio" della legge. La riforma precedente non ha funzionato. L'emergenza è sotto gli occhi di tutti, così come l'enorme debito prodotto, che supera gli 800milioni di euro. Il governo in carica ha, quindi, il dovere di intervenire per rimuovere gli ostacoli che hanno impedito al sistema di partire, ancora prima che di funzionare. Non a caso sta per essere insediata una task force per gestire l'emergenza." "Restituire ai sindaci le funzioni di controllo e quelle di riscossione rappresenta il momento centrale di tutto il meccanismo di revisione della riforma precedente. Capovolge gli equilibri che erano stati immaginati e tracciati da quella vecchia. E' vero, ma si tratta di una scelta necessaria. Così come la riduzione del numero degli Ato, che passa dagli attuali 27 a 16, secondo un criterio che non è politico, forse, ma è certamente razionale: 9 ato provinciali, 3 ato per le aree metropolitane, 4 ato virtuosi, ritagliati nel territorio per premiare chi, lavorando sodo, ha fatto funzionare anche la riforma nella sua vecchia stesura." "La riforma – prosegue Sorbello - riapre anche la pagina del piano di smaltimento dei rifiuti. E c'è chi strepita perchè un emendamento ha indicato la possibilità di riavviare, in alcuni casi d'emergenza, discariche controllate. Si tratta di un intervento necessario che non è un "no" ai termovalorizzatori, ma rappresenta la necessaria presa d'atto del fatto che le gare per la realizzazione dei termovalorizzatori - e non certo a causa di scelte o azioni del governo in carica - sono in alto mare. E poiché i rifiuti non si possono smaltire con le inutili polemiche, è stato considerato ragionevole prevedere comunque una soluzione". "Vale la pena ricordare – conclude l’assessore - a tutti gli illustri colleghi interessati alla materia, che il dibattito parlamentare offre ampi margini per modificare, correggere, valutare il progetto esitato dalla commissione, prima che diventi definitivamente legge. Il governo si è sempre dichiarato disponibile al dialogo, che è possibile solo con chi è altrettanto disposto al dibattito e al confronto. Nelle sedi e nei tempi appropriati. E in questo caso c'è certamente ancora tempo e spazio per intervenire". (Gregorio Arena)