L’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao, ha presentato oggi a Palermo, nel corso di una conferenza stampa, i disegni di legge sul personale della Regione Siciliana e sulla semplificazione amministrativa.

“Il disegno di legge sul riordino del personale della Regione - ha detto Armao - è già stato apprezzato dal ministero della Funzione pubblica. Nel complesso, si tratta di un provvedimento che si affianca allo schema di regolamento per l’applicazione della legge regionale di riforma dei dipartimenti (legge regionale n. 19 del 2008) che è già all’esame del Cga (Consiglio di giustizia amministrativa). Con questo progetto di riforma si danno risposte concrete ai dipendenti della Regione, a partire dai dirigenti della cosiddetta terza fascia e, in generale, al nuovo assetto della dirigenza. Come ho ripetuto spesso, la Regione, oggi, conta appena undici dirigenti di età compresa tra i 35 e i 40 anni. Il nostro obiettivo è quello di sfoltire i ranghi dell’amministrazione con i prepensionamenti e, contemporaneamente, di inserire i giovani nei ruoli dirigenziali della Regione”. Il disegno di legge sul riordino del personale punta sui concorsi interni, sugli sviluppi di carriera e sul ricorso ai prepensionamenti su base volontaria, nel quadro del contenimento della spesa. Secondo gli uffici della Regione, il numero di dipendenti che potrebbe optare per il prepensionamento si aggirerebbe tra i mille e 500 e i due mila e cinquecento. Previsto anche il trasferimento di funzioni e personale dalla Regione agli enti locali e la soppressione dell’Aran con un congruo risparmio economico. Il secondo disegno di legge, quello sulla semplificazione amministrativa, si propone di equiparare la legislazione regionale su tale materia a quella nazionale ed europea. “L’attuale legislazione regionale - ha sottolineato Armao - è caratterizzata da troppi atti espliciti e da pochi atti impliciti. Dobbiamo rendere celere l’iter delle procedure amministrative. Privilegiando la formazione silenziosa della volontà amministrativa mediante dichiarazione di inizio attività e silenzio assenso. Nell’obiettivo di fare della Sicilia, progressivamente, una zona a burocrazia zero, il disegno di legge sulla semplificazione introduce innovazioni ancora più coraggiose di quelle introdotte dallo Stato con la riforma Brunetta”. “Ma il potenziamento del silenzio-assenso e l’esigenza di facilitare la vita a chi decide di investire in Sicilia - ha sottolineato l’assessore - non deve fare venire meno la necessità di potenziare i presidi di legalità. Il prossimo 23 novembre la commissione sulle misure antimafia a anticorruzione nella pubblica amministrazione, presieduta da Pier Luigi Vigna, terminerà i lavori. Sarà nostra cura inserire nel disegno di legge le indicazioni contenute nella relazione Vigna in materia di lotta alla mafia e alla corruzione”. Nel corso della conferenza stampa è stato affrontato anche il tema dell’incertezza normativa. “Se l’Ars approverà il provvedimento, a partire dall’1 gennaio del 2011 - ha precisato Armao - non ci saranno più rinvii statici, ma solo rinvii dinamici. Di fronte a una riforma nazionale, in assenza di una legge regionale per recepirla, entrerà in vigore la riforma dello Stato. Questo non significa che le prerogative autonomistiche, specie sulle materie in cui la Regione Siciliana ha potestà esclusiva, verranno meno. Se l’Ars vorrà, potrà legiferare. Ma se non lo farà, entreranno in vigore le leggi nazionali”. L’assessore Armao si è anche soffermato sul ruolo delle organizzazioni sindacali. “Ho potuto constatare con piacere - ha concluso Armao - che l’interlocuzione con i sindacati è leale e proficua. Sono convinto che, anche su questi provvedimenti, si potrà lavorare insieme con le organizzazioni dei lavoratori nell’interesse della Sicilia”. (g.a.)