"Piuttosto che continuare a chiaccherare sul nulla vediamo, ognuno di noi, di offrire cio' che occorre affinche' l'industria automobilistica a Termini possa sopravvivere". Cosi', al Tgweb (www.regione.sicilia.it/tgweb), il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo

spiega la decisione assunta dalla giunta di vincolare l'area in cui sorge lo stabilimento Fiat alla produzione d'auto confermando, allo stesso tempo, l'impegno a destinare 350 milioni di euro alla realizzazione di infrastrutture nel sito industriale. "Ci sono tre, quattromila persone - sottolinea Lombardo - che hanno imparato questo mestiere e che hanno acquisito un patrimonio di professionalita' che non puo' essere disperso. Quella di mandare in pensione la gente, di dargli il sussidio o la cassa integrazione e' una storia che, francamente, impoverisce la Sicilia e il paese, se di questo paese facciamo parte. Da qui la decisione di assumere solennemente l'impegno di mettere i 350 milioni a disposizione ma di disporre, anche, che non si diano autorizzazioni per la grande distribuzione organizzata". Il governatore si augura che il Lingotto, qualora dovesse confermare l'intenzione di andare via dalla Sicilia, "possa cedere lo stabilimento, mollarlo, senza pretendere di essere ancora una volta pagato: se non vuole davvero restare, allora che non impedisca che un'altra casa automobilistica venga da noi a produrre le proprie vetture. La Fiat non e' piu' italiana, prendiamone atto. A noi interessa che questo patrimonio di esperienza venga utilizzato e che la nostra regione non diventi un deserto dal punto di vista dell'industria". Infine, una dichiarazione di ottimismo. "C'e' un advisor che ci offre ampie garanzie e cosi', il prossimo 5 marzo, potremo avere un'idea chiara sulle possibili soluzioni. Tutte le chiacchere saranno escluse e solo le proposte serie saranno messe sul tappetto affinche' possano svilupparsi per proseguire l'attivita' produttiva di auto a Termini. Da parte nostra, facciamo tutto il possibile: abbiamo attivato un credito d'imposta di notevoli dimensioni e siamo pronti a mettere le risorse necessarie a disposizione di un'impresa vera, seria, che realizzi qualcosa che duri per trent'anni. Poi si vedra'...". (PN)