(SA) - Quello che avviene oggi in Italia, compromette seriamente la democrazia del nostro paese, ma è anche il risultato di uno scarso interesse da parte della grandi masse, che stanchi di una politica che non lascia intravvedere soluzioni ai tanti problemi della crisi economica, guarda alla politica con diffidenza ed a volte anche con disgusto. Diffidenza, perché invece di parlare della crisi e di quello che occorre fare per fare fronte alle esigenze immediate di tanta gente che viene espulsa dal sistema produttivo,

il Parlamento viene tenuto ingessato sui problemi del cavaliere, che costringe le Camere a sfornare una legge ad persona dietro l’altra. Ultima della serie, quella relativa al legittimo impedimento, per consentire al cavaliere di non presentarsi in aula quando vengono discusse le molteplici pendenze giudiziarie che ha in piedi, un provvedimento su cui l’opposizione ha tentato di fare ostruzionismo presentando 1.700 emendamenti e su cui il governo, ha imposto al senato due voti di fiducia. Ciò, sia per aggirare il tentativo di ostruzionismo che avrebbe prolungato la durata della discussione, sia per avere subito uno strumento che permettesse al cavaliere di evitare le aule di giustizia, nascondendosi dietro gli impegni di governo. Ma la cosa che ha fatto traboccare il vaso, è stato senza dubbio il così detto decreto salva liste, che ha ancora una volta violentato la costituzione e le regole ultra sessantennali che fino ad ora hanno retto bene la Repubblica. Questo, messo assieme alle tante violenze usate al sistema Italia, che danno la misura di come il cavaliere ed i suoi vassalli usano la Repubblica cose se fosse una cosa propria, ha contribuito a generare quel senso di disgusto che oggi pervade gli elettori italiani. Ma oggi, bisogna vincere il disgusto e sostenere con forza quanto necessario, per riappropriarci della democrazia, che nessuno ci ha regalato e che altri, tanti altri, hanno conquistato per noi, pagando un prezzo altissimo, che spesso ha coinciso anche con il sacrificio della propria vita. Allora, con convinzione, oltre ad aderire come USEF alla manifestazione di sabato prossimo, indetta dal PD e da tutto il centro sinistra, ad alta voce gridiamo: “RIDATECI LA DEMOCRAZIA. BASTA COM LE PREPOTENZE E L’AROGRANZA DEL GOVERNO BERLUSCONI”. L’Italia non può continuare ad avere una politica di facciata, quella usata dal cavaliere, che serve a dare un’immagine falsata della realtà, mentre i problemi si incancreniscono ed il parlamento continua ad occuparsi solo dei problemi del capo. Che siamo nel vero, lo dimostrano le ripetute “domeniche della carriola” organizzate dagli abitanti dell’Aquila, per liberare il centro storico dai mucchi di detriti che occupano tutte le st4rade ed impediscono alla gente di raggiungere le proprie case, per avviare un minimo di intervento o semplicemente cercare di entrare o rendere agibili le strade ostruite dal momento del terremoto, quando gli amici di Bertolaso si sono dati da fare a costruire ponteggi ed a pescare a piene mani nei fondi governativi alla faccia del terremoto e dei terremotati. Eppure, il cavaliere ha fatto dell’Aquila una grande vetrina pubblicitaria, dove andata quasi tutti i giorni a fare i suoi bagni di folla, dove ha anche organizzato il G8, a scapito della maddalena, dove ora si è scoperto che erano stati spesi un mare di soldi dalla protezione civile, per costruire strutture che non servono a nessuno. Una vetrina dove andava a mettersi in esposizione facendosi riprendere con elmetto in testa e dove ha inteso presenziare alla consegna delle prime case, che sembra siano rimaste anche le ultime. Dove tra le case costruite dalla regione Veneto e le stesse costruite dall’intervento governativo, alla fine si è registrato una notevole differenza di prezzo. Ma di questo risponderanno alla magistratura gli imprenditori ed i funzionari che sono stati arrestati e si trovano in carcere. Questo non è un modello di Italia che ci piace, rivogliamo la nostra democrazia, rivogliamo le nostre regole e la certezza che siano uguali per tutti, senza che nessuno intervenga con decreti legge per cambiarli in corso d’opera, perché occorre coprire la pervicace arroganza del PDL, che è convito di potere fare tutto quello che vuole, visto che è il partito del capo. Rivogliamo la nostra democrazia e vogliamo che in Italia si torni a fare Politica con la P maiuscola, una politica che finalmente si occupi dei problemi della gente, dei disoccupati nuovi e vecchi, dei giovani, della sorte di lavoratori come quelli della FIAT di Termini Imerese e di centinaia di piccole imprese costrette a chiudere ed a mettere sul lastrico migliaia di lavoratori che restano senza speranza di futuro. Vogliamo un governo che si occupi di riforme vere, non ossessionati dei problemi di giustizia del capo, che hanno trasformato la riforma della giustizia nella madre di tutte le riforme, solo che prende per una strada sbagliata che porta solo là dove la vogliono i problemi giudiziari del capo. Vogliamo in una parola, un governo che faccia gli interessi del popolo e non solo quelli di una ristretta casta, che si occupi dei problemi del paese, senza coinvolgere nei limiti e negli errori del PDL il Presidente della Repubblica, che pure parecchie volte ha richiamato ad un ritorno al dialogo ed alla politica e che oggi viene chiamato in causa, perché su di lui si fa cadere la responsabilità, che non gli compete, delle prepotenze del cavaliere. Vogliamo una nazione, dove ci sia spazio per il dialogo, dove esistano avversari politici e non nemici da abbattere, dove la legge sia davvero uguale per tutti, dove si possa discutere di politica e di riforme, senza gridare al complotto comunista o allo scandalo delle toghe rosse, una nazione dove ci sia spazio per il confronto e la collaborazione, dove ci sia spazio per il rispetto dell’uomo e delle idee qualunque esse siano. RIVOGLIAMO LA NOSTRA VESSHIA, CARA, BELLA DEMOCRAZIA.