Dopo un volgare quanto ingiustificato attacco mosso alla persona del Presidente dell’USEF ed alla nostra istituzione, l'onorevole Angelo Lauricella replica a quanto scritto dal Consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, in un manifesto murale affisso in occasione della commemorazione di Salvatore Di Benedetto a Raffadali. Lauricella dichiara: "L’aggressione brutale a cui sono stato sottoposto,

a seguito della mia partecipazione alla presentazione della nuova edizione del libro di Salvatore Di Benedetto “Dalla Sicilia alla Sicilia” fatta a Raffadali il 30 aprile mi impone alcune doverose precisazioni al dottor Giuseppe Arnone. Ritorna il personaggio di sempre pronto ad aprire tutti i contenziosi possibili anche con chi non ne ha per niente la voglia. A dire la verità, partecipando con lui ed altri al programma TV “ Opinioni”, diretto con successo da Elio Castaldo ero rimasto stupito dei complimenti e delle attestazioni che il suddetto mi ha pubblicamente rivolto, sebbene da parte mia non risparmiassi dure critiche politiche al suo operato. Ma il personaggio si contraddice spesso ed è passato dalla benevolenza all’attacco personale. Mi accusa di non essere degno di commemorare Di Benedetto perché da parlamentare, tra le altre, ho firmato due interrogazioni riguardanti rispettivamente l’attività del dottor Giuseppe Miceli, Magistrato, dice Arnone che ho firmato con l’On. Pietro Folena una interrogazione sull’operato del dottor Miceli e che poi la avrei smentita su richiesta dello stesso. Nulla di più falso, ho firmato con convinzione quella interrogazione ritenendo utile chiarire le accuse verso un Magistrato, che poi è risultato estraneo ai fatti contestati, ma l’interrogazione non la ho mai ritirata. Se mi è capitato di pranzare qualche volta con il dottor Miceli l’ho fatto per amicizia personale e comunque non credo di dover dare spiegazioni al dottor Arnone. Per ciò che riguarda la seconda interrogazione, quella rivolta al Ministro dei lavori pubblici, ho ritenuto giusto chiedere chiarimenti sul comportamento di un “collaboratore parlamentare” che aveva inviato, a sua firma, direttive al presidente della Regione Siciliana a che la costituzione colloca al rango di Ministro della Repubblica. Anche questa interrogazione l’ho firmata con convinzione e mai ritirata. Mi risulta per certo un imbarazzo dell’Onorevole Mattioli ( sottosegretario ai lavori pubblici di allora) che dovrà aver zittito il suo collaboratore visto che da allora si è moderato nel rapporto con le istituzioni. Il perché un porta borse si attribuisse un ruolo da Ministro, in violazione di ogni legge, mancando di rispetto al suo datore di lavoro, il sottosegretario Mattioli, dovrebbe spiegarcelo il dottor Arnone. Il dottor Arnone mi chiede di chiarire sul come spendo i 150.000,00 Euro che avrei ricevuto nella qualità di Presidente della Unione Siciliana Emigrati e famiglie (USEF) su intercessione dell’Onorevole Giacomo Di Benedetto. Chiarisco: l’Usef è una organizzazione fondata 40 anni fa dall’Onorevole Pompeo Colaianni, uno dei padri della Patria democratica , galantuomo e antimafioso al di sopra di ogni sospetto. Dalla sua fondazione ha gestito con altre associazioni la politica per l’emigrazione della Regione Siciliana. L’USEF ha dato applicazione con le altre associazioni alle leggi regionali gestendo le risorse stanziate nei capitoli di bilancio per l’emigrazione. In questi 40 anni ha organizzato colonie estive per bambini, figli di emigrati, campeggi per giovani, turismo sociale, cofinanziato dalla Regione per i cittadini siciliani all’estero. L’USEF è la più importante associazione siciliana in questo settore, ha promosso per la Regione convegni in Italia ed all’estero, spettacoli ed iniziative culturali all’estero ed è sempre in prima fila nelle attività dirette agli emigrati come la formazione professionale, opera inoltre alla organizzazione ed alla tutela della immigrazione comunitaria ed extra comunitaria in Sicilia. All’USEF fanno riferimento, nel mondo, decine di migliaia di siciliani che si organizzano con sedi autonome in tutto il mondo, svolgono attività culturali e di mutuo soccorso. Durante la crisi argentina l’USEF ha organizzato un poliambulatorio in un quartiere popolato da siciliani “La Matanza” a Buenos Aires ed ha fornito nella stessa città medicine ed attrezzi sanitari agli ospedali in particolare all’ospedale dei bambini di Buenos Aires. Oggi si prepara ad organizzare una raccolta per soccorrere i terremotati del Cile. L’USEF inoltre ha proprie sedi in tutte le province siciliane. Le organizzazioni provinciali promuovono il contatto con le istituzioni locali, organizzano i gemellaggi tra i comuni siciliani e comuni dove i siciliani abitano, organizzano iniziative commerciali e tengono contatti con le famiglie degli emigrati, che assistono nel godimento delle concessioni previste dalla legge regionale. Inoltre le sedi locali si occupano della organizzazione degli immigrati e del loro rapporto con le istituzioni. L’USEF aderisce alla FILEF che è l’organizzazione nazionale fondata da Carlo Levi. Della FILEF sono uno dei dirigenti. Quindi niente proprietà personale nella organizzazione ci sto con altri alla pari da socio e da dirigente democratico e mai da padrone. Ma il dottore Arnone mi chiede a quale categoria Sciasciana io appartengo se sono uomo mezzo uomo ominicchio piglia nculo quaqquaraqua. Non lo so, gli rispondo con le parole dello stesso Sciascia che parlando del giorno della civetta dice testualmente: “ E’ un libro che non amo, ha avuto troppo successo e per ragioni anche esterne. Non rimpiango di averlo scritto, tutt’altro: ma è irritante accorgermi che qualche volta lo si legge come un ragguaglio folklorostico. Io ho scritto il racconto invece come un “essemplo “ (direbbe Bernandino da Siena) di quel che la mafia era passaggio tra la campagna alla città da fenomeno rurale a fenomeno urbano. Credo che l’essemplo sia di assoluta chiarezza e anche nell’evidenziare i rapporti con il potere reale, esecutivo, la burocrazia ed i partiti (e sopra tutto la Democrazia Cristiana). Dice Matteo Collura dal cui libro sono tratte queste citazioni il successo del personaggio negativo (Il mafioso) a scapito di quello positivo (il rappresentante della legge) a Sciascia procurava imbarazzo e malumore” . Collura cita ancora Sciascia “ diciamo che scrivo su di me , per me talvolta contro di me. Prendiamo ad esempio questa realtà siciliana nella quale vivo: un buon numero dei suoi componenti io li disapprovo e li condanno ma li vedo con dolore dal di dentro”. Sciascia quindi crea il personaggio di don Mariano Arena ma lo disapprova e lo condanna come disapprova e condanna il suo atteggiamento verso l’umanità. Il dottore Arnone nel rivolgersi a me si immedesima nel personaggio di don Mariano e si rivolge a me con la stessa arroganza del personaggio Sciasciano versi i rappresentanti dello stato e verso l’umanità. Io non so se Arnone recita la parte di don Mariano perché è uso frequentare personaggi di quel tipo o se lo fa solo perché di tanto in tanto gli ritorna la sindrome del porta borse che si sente Ministro. In ogni caso traspare con evidenza tanta grassa ignoranza. Al dottor Arnone dico che con me sta sbagliando che non mi lascio intimidire, e se debbo dedicarmi alla riflessione ed alle buone letture come lui mi ordina con le parole di don Mariano gli dico che lo faccio, ma dopo aver fatto il mio dovere di cittadino , di politico, di esponente dell’AMPI e presidente dell’USEF ''. (03.05.2010)