ROMA -E' urgente un provvedimento per regolarizzare colf e badanti, non meno di 500mila persone, che possono trovarsi 'fuori-legge' dopo l'approvazione del pacchetto sicurezza (che tuttavia il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha ancora promulgato), che istituisce il reato di clandestinità. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia, ex Udc, lo chiede al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,

creando scompiglio nella maggioranza e, soprattutto, mandando la Lega su tutte le furie. Tocca al ministro del Welfare Maurizio Sacconi, dopo un colloquio con un seccato Roberto Maroni, cercare una mediazione: nessuna sanatoria, ma il governo nella sua collegialità interverrà per gestire la transizione. Quanto all'opposizione, la regolarizzazione di colf e badanti era un emendamento del Pd al ddl sicurezza, respinto dalla maggioranza; mentre l'Udc ne annuncia un altro al decreto anticrisi per 'sanare' la situazione; per l'Idv, invece, l'esecutivo è semplicemente in stato confusionale. Il provvedimento, nelle intenzioni di Giovanardi, non sarebbe una sanatoria perché non indiscriminato, in quanto rivolto "agli extracomunitari già in Italia con un rapporto di lavoro che non possono trasformare in contratto di lavoro in quanto irregolari". Il sottosegretario invita a seguire l'esempio della regolarizzazione che "funzionò benissimo" nel 2002, prima del varo della legge Bossi-Fini, ai tempi del secondo governo Berlusconi. La reazione della Lega è durissima. "La proposta di Giovanardi non è altro che una sanatoria - dice Roberto Calderoli - E sanatorie non se ne possono fare non solo per scelta, ma anche perché sono vietate dal 'Patto europeo per l'immigrazione e il diritto d'asilò. E' ora di finirla con l'idea che questo sia il Paese del 'fatta la legge, trovato l'ingannò ". Al ministero dell'Interno già si lavorava per intervenire, attraverso i regolamenti attuativi, su colf e badanti; ma la proposta di Giovanardi rimette tutto in discussione. Tocca così a Sacconi cerca di buttare acqua sul fuoco. Il responsabile del Welfare sente Maroni, poi invita a evitare approcci "superficiali o semplificatori". Piuttosto, il governo "dovrà verificare tanto i modi di gestione della transizione, quanto la nuova programmazione dei flussi in termini necessariamente selettivi e compatibili con il primario dovere di tutelare l'occupazione dei cittadini e degli stessi immigrati". Insomma, il problema c'é, la soluzione non ancora. Contro la "propaganda della sinistra" interviene intanto da palazzo Chigi il sottosegretario Paolo Bonaiuti: il pacchetto sicurezza, dice, "non incide sulle persone già in Italia perché le norme penali riguardano solo il futuro e non sono retroattive". Il Pd, invece, punta l'indice contro le divisioni del centrodestra che, dice Pier Luigi Bersani, tratta "con leggerezza un problema serissimo". Giovanardi, insomma, "sta consigliando al governo di prendere la pillola del giorno dopo". E ora, aggiunge Rosy Bindi, arriva in ritardo. L'idea, osserva Emanuela Baio - firmataria a giugno di un emendamento al ddl sicurezza che avrebbe accolto la richiesta del sottosegretario ex Udc - è "giusta e corretta", ma la regolarizzazione "deve avvenire senza sanare il pregresso contributivo, altrimenti le famiglie e le piccole e medie imprese non sarebbero capaci di sostenerne i costi". Più duro il giudizio Gianclaudio Bressa: "Sembra solo un espediente per mettere a posto la coscienza di Giovanardi più che una vera soluzione al problema che hanno provocato". L'Udc, intanto, presenterà un emendamento al decreto anticrisi "identico a quello approvato dal governo Berlusconi nel 2002. Vedremo - dice Gianpiero D'Alia - se tutte le parole entusiastiche di oggi si tramuteranno in qualcosa di concreto o se ancora la Lega riuscirà a stringere il cappio al collo di governo". "Siete davvero senza vergogna! - attacca il senatore dipietrista Stefano Pedica rivolto al centrodestra - Ma come, non avevate votato giusto la settimana scorsa, con compattezza granitica, la fiducia chiesta dal governo su questo provvedimento?".

LA RISPOSTA DI CALDEROLI (LEGA): 500MILA BADANTI? SI', DI SESSO E DROGA

''Chi l'ha detto che ci sono 500mila badanti e colf irregolari in Italia? La maggior parte sono badanti del sesso e della droga''. Lo ha detto il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli a Castellanza nel varesotto per una festa della Lega Nord, ribadendo la sua contrariera' ad un provvedimento di sanatoria per gli immigrati clandestini. ''Dal 2002 di sanatorie e di possibilita' di regolarizzazioni ce ne sono state diverse - ha aggiunto Calderoli - io penso che se ci sono ancora delle situazioni in nero e' perche' qualcuno cosi' ha preferito: in qualche caso puo' aver fatto comodo ai datori di lavoro, ma altri casi non riguardano di sicuro i lavori di colf e badanti''. Calderoli ha quindi ribadito che chi si trova in Italia ed e' in nero deve andarsene. ''Come dire che uno finora ha guidato senza patente - ha spiegato - ma quando lo scoprono non puo' piu' guidare'' (ANSA)