Consideri, dunque, le nostre riflessioni come un contributo costruttivo a decisioni e ad azioni che Ella, caro Ministro, assumerà naturalmente in piena consapevolezza ed autonomia". I deputati del Partito Democratico eletti all’estero Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci e Fabio Porta hanno inviato al Ministro degli Esteri, Franco Frattini, una lettera in cui chiedono il rinnovo di Comites e Cgie alla scadenza fissata dalla legge, convinti che "questi organismi, destinati dalla legge a individuare soluzioni per i problemi presenti e di prospettiva che si manifestino nell’articolato scenario degli italiani all’estero, si reggono, come è noto, sulla partecipazione volontaria e gratuita dei loro componenti". I parlamentari sottolineano che "soprattutto i COMITES, inoltre, sin dalla loro origine hanno sofferto per la limitatezza e il ritardo dei finanziamenti, oltre che per la parziale attribuzione di poteri e funzioni e per il rapporto talvolta difficile con qualche rappresentante diplomatico. Il CGIE, a sua volta, ha dovuto sempre lottare per abbattere il muro di indifferenza e di sottovalutazione che per lungo tempo ha caratterizzato l’idea che le istituzioni italiane si sono fatte delle nostre comunità e per affermare la fecondità , soprattutto per il nostro Paese, di un rapporto attivo e costruttivo con esse, soprattutto nello scenario globale nel quale da tempo siamo chiamati ad operare. I rappresentanti degli organismi di rappresentanza, quindi", asseriscono, "hanno dovuto far fronte ad una responsabilità assidua ed impegnativa, che ha messo a seria prova le loro energie e la loro generosa disponibilità . Un mandato di cinque anni, in tali condizioni, rappresenta un periodo già lungo da sostenere e, comunque, difficile da prolungare onde evitare rischi per la credibilità e la funzionalità di questi organismi". Per i deputati del PD eletti all’estero "diluire nel tempo, inoltre, il rinnovo di Comites e Cgie, la cui composizione e il cui funzionamento sono legati in larga misura alla vita e all’intervento dell’associazionismo, significherebbe privare di occasioni di ripresa questi fondamentali soggetti, aggravandone problemi e difficoltà . In più", aggiungono, "il Governo terrà entro la fine dell’anno l’auspicata Conferenza dei giovani italiani e d’origine italiana nel mondo, in vista della quale e già in corso una fase di preparazione che coinvolge migliaia di giovani. L’auspicio comune, crediamo, sia quello che essa possa servire anche a rianimare e a integrare nelle nostre comunità la partecipazione democratica alla vita delle istituzioni di rappresentanza". "La vicinanza dei tempi di svolgimento della Conferenza e di rinnovo degli organismi di rappresentanza", evidenziano, "costituisce una favorevole occasione che andrebbe colta con lungimiranza e determinazione. Non abbiamo bisogno, poi, di riaffermare a Lei, che ben li conosce e li pratica, alcuni elementari principi della vita democratica, e cioè che le leggi, quando ci sono, vanno applicate per ciò che puntualmente dispongono", ribadiscono i parlamentari, "e che lo spirito di partecipazione, soprattutto quando si deve esercitare in contesti difficili caratterizzati da diversa cultura politica e istituzionale, si tutela e si rafforza con un limpido rispetto delle regole stabilite". Per questo, "poiché si intensificano voci e prese di posizione, anche da parte di persone che hanno responsabilità parlamentari e di governo, su un eventuale rinvio del rinnovo di Comites e Cgie", precisano, "vogliamo esprimerLe la nostra netta contrarietà ad un’ipotesi del genere e manifestare l’auspicio che, scadendo a marzo il termine legale del mandato e disponendo la legge l’indizione delle nuove elezioni tre mesi prima della scadenza, Ella voglia disporre in tal senso l’attivazione delle operazioni previste". I parlamentari del Pd aggiungono in conclusione che "se si ritiene di volere procedere ad una riforma della legge sul Cgie prima delle scadenze previste, ci dichiariamo disponibili, anche a nome del nostro gruppo di appartenenza, a concordare un percorso parlamentare preferenziale in modo da arrivare ad un positivo risultato senza mettere in discussione il rispetto delle disposizioni previste a tale riguardo dalla legge sui Comites e sul Cgie".