(SA) - A scanso di equivoci e malintesi, diciamo subito con fermezza e convinzione, che condanniamo l’atto di violenza di cui è stato fatto segno il Presidente Del Consiglio. Non è certo con la violenza che si risolvono i tanti problemi del paese, né tanto meno, è percorribile la strada della violenza per la eliminazione di avversari politici o altro.

La politica si fa con il confronto, con la tolleranza, con la comprensione, ma ance e soprattutto, con il reciproco rispetto delle persone e delle regole democratiche. Detto questo, però, riteniamo doveroso fare notare che speculare su un incidente deprecabile e anch’esso mal di fuori delle regole di una democrazia, che da troppo tempo ricevi notevoli colpi da psrte di questo governo, che ritiene di potere continuare ad attaccare tutto e tutti, come se ne avesse il diritto, non solo sottovalutando le conseguenze di questo tipo di con dotta, ma assumendo il ruolo di vittima che certamente è improprio nel caso del cavaliere. Non ci riferiamo ai fatti di Milano, che condanniamo di nuovo, ma a quanto avviene da quando in Italia si è innescata una spirale di odio che investe tutto i tutti. Una spirale che passa dalla caccia al diverso da parte delle lega nord, che da tempo ha mosso guerra agli immigrati nel nome della padania e di una politica che sempre più sconfina nel razzismo e nella xenofobia. Una politica che ha dato i suoi nefasti frutti nella caccia ai ROM ed ai Sind, nel bruciare i barboni, nel discriminare la gente sulla base del colore della pelle o della propria religione. Una discriminazione che non ha certo risparmiato nemmeno gli italiani meridionali. Una spirale che parte da un attacco indiscriminato e delegittimante da parte del cavaliere e della sua squadra, contro tutte le istituzioni più importanti che sono il cardine della nostracarta costituzionale me della nostra democrazia. Mi riferisco ai ripetuti attacchi al Presidente della Repubblica, alla corte costituzionale, al parlamento, alla magistratura (toghe rosse), a tutto quello che non è funzionale al suo modello di potere. Il tutto, per precostituire un ambiente dove introdurre modifiche profonde alla costituzione, a partire dalla riforma della giustizia, al processo breve, al lodo alfano, al lodo cirami, al ,odo schifani e così via. Uno sforzo nel quale viene collaborato da tutta la maggioranza e che mira solo a garantire immunità al cavaliere. Mi pare giusto e legittimo che lui, il cavaliere, chieda rispetto per la sua persona eletta dal popolo e chiamata quindi legittimamente a governare. Ma non crede questa maggioranza che prima di chiedere rispetto per chicchessia, debba a sua volta dare rispetto? Rispetto alle Istituzioni, rispetto al Parlamento, rispetto alle regole repubblicane, rispetto all’opposizione, in una parola rispetto per le idee altrui se si vuole rispetto per le proprie. Sotto questo profilo, è davvero il caso che la politica si fermi un poco e rifletta, che gli schieramenti tornino a fare politica con la P maiuscola nell’interesse del Paese e non solo nell’interesse di una persona o di un gruppo di persone. Per concludere questo nostro sfogo, esprimiamo ancora una volta con danna per il gesto folle che ha colpito il Premier, ma ci auguriamo che da questo scaturisca non una motivazione per ulteriori attacchi a tutto ed a tutti, ma un severo monito a fermarsi ed a riflettere, un monito che èorti le forze politiche, ognuna per la parte di propria competenza, a governare bene ed a risolvere i tanti problemi di questo paese, ancora oggi alle prese con una grave crisi economica che continua a produrre disoccupazione, sotto occupazione, invece che sviluppo e benessere come è giusto che sia.