ROMA - "Basta all'opposizione solo di pancia o di piazza". Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, dal palco del congresso del suo partito conferma la sua linea meno movimentista e più di alternativa di governo. "Se vuoi fare l'opposizione che urla solo nelle piazze - ha sottolineato - va bene,

c'é il nostro zoccolo duro che ci vota, che può essere il 2% o l'8%, dipende dal mal di pancia che c'é in quel momento". "Ma se guardiamo solo al voto di pancia che dipende dal mal di pancia di quel momento, è solo un voto di... diarrea politica" ha sostenuto Di Pietro. Con Mani Pulite "l'unico che ho favorito è proprio lui (Berlusconi, ndr). Chi se lo poteva aspettare, siamo passati dalla padella alla brace, dalla tangente alla ingegneria della tangente", ha detto. "Il tumore - aggiunge - non lo chiami più tumore ma fiorellino (legittimo impedimento, processo breve) ma sempre tumore resta". "Io - ha detto Di Pietro - non voglio morire all'opposizione di Berlusconi o aspettare che vada in pensione, voglio sconfiggerlo politicamente, la sua persona la affido alla magistratura". Per questo è necessario passare dall'opposizione all'alternativa. "Dobbiamo sapere - ha spiegato - che l'alternativa non la possiamo fare da soli, altrimenti restiamo settari. L'opposizione così la potevamo fare nel 2001. Per fare opposizione non c'é bisogno di un partito, basta la rete, ma per fare alternativa ci vuole un partito con gente che ci mette la faccia". Ed è necessario fare proposte perché "Se a un no non accompagni un sì, loro delle manifestazioni se ne fottono...". "So bene che nel nostro partito - ha proseguito - molti dicono che non dobbiamo andare con nessuno: da soli figli non se ne fanno". Poi una stoccata a De Magistris: "non ci vogliamo collocare a sinistra o a destra, ho letto sui giornali che dovremmo strutturare la sinistra", ma "nel momento in cui siamo alternativa di governo la questione non è più questa: il nostro obiettivo non è fregare il vicino di casa, l'importante é che il condominio abbia la maggioranza. Non mi interessa che ci votino più del Pd, non mi importa, l'importante è che votino qui. Buoni o cattivi non ci sono". A questo punto Di Pietro ha fatto una battuta rivolgendosi a Bruno Tabacci, seduto in prima fila. "Pure con Tabacci - ha detto - io ci parlo tutti i giorni e soprattutto lo ascolto molto volentieri perché da lui ho imparato un sacco di cose". "Il problema - ha concluso - non è comunisti o non comunisti, pure Gesù Cristo era comunista visto che pensava ai più deboli, pure il Papa...Noi ci collochiamo nell'area del gruppo europeo dei riformatori liberali che è il contrario del falso liberismo di Berlusconi che è solo più libertà per lui di fare ciò che vuole. Abbiamo il dovere di trovare un giusto equilibrio fra le nostre regole e le regole degli altri". Equilibrio che, ha concluso, si trova già da subito su temi come il no al nucleare o la laicità dello Stato. Al termine dell'intervento di Antonio Di Pietro a congresso dell'Idv, il segretario del Pd Pierluigi Bersani è salito sul palco per abbracciare l'ex pm.(ANSA)