(SA) - Evidentemente il cavaliere non digerisce il fatto che il Tribunale Amministravo Regionale (TAR) del Lazio da torto mal PDL e quindi non ammette la liste alle regionali. Siccome, però, il PDL non può sbagliare, non avendo sortito effetti il famoso decreto salva liste predisposto ed approvato in piena notte, allora si torna alla vecchia strategia, quella del complotto, dell’opposizione comunista che si comporta alla sovietica e vorrebbe essere sola alle elezioni,

della magistratura politicizzata, che ordisce complotti contro questa maggioranza, che avendo avuto una sorta di investitura divina, non può sbagliare. Sono gli altri che sbagliano, è la trama del complotto del complotto che ritorna, è la stampa e la televisione che danno informazioni sbagliate. Per dire queste cose, che ormai sono sempre in prima pagina da tre giorni in tutte le aperture di telegiornali pubblici e privati, il cavaliere ha anche convocato una conferenza stampa, dove per caso si è trovato un giornalista, che non pensandola come al cavaliere, non solo non ha risposto alla domanda, ma lo ha gratificato dell’appellativo di provocatore ed il ministra La Russa, in maniera solerte ha provveduto di persona a cacciare fuori quel personaggio scomodo, che non meritava risposta. Ci risiamo, in questa campagna elettorale si corre il pericolo di parlare dei problemi della gente, allora bisogna stoppare tutto sul nascere, quale metodo migliore di quello ormai collaudato di un attacco indiscriminato a sinistra e magistratura, nel tentativo di sviare non solo l’attenzione della gente sui problemi reali del paese, ma anche quella di indirizzare una campagna elettorale su un terreno a lui congeniale e favorevole: quello della provocazione. Infatti il cavaliere, on può certo spiegare al popolo, perché in quasi due anni, i problemi del paese si sono aggravati ed il parlamento è stato inchiodato ai problemi del capo, ammirevolmente coadiuvato dalla schiera di vassalli che gli ruotano attorno. Cosa altro può essere definito quel tal Capezzoni, porta voce dei radicali finno a qualche mese fa, che dopo non essere stato ammesso nelle liste del centro sinistra è passato armi e bagagli a quel nemico che fini ad allora aveva definito con termini poco lusinghieri, aveva tacciato di soprusi e di abusi vari, di tentativo di stravolgimento della costituzione. Oggi, siccome pare che faccia di mestiere il portavoce, quelle invettive che prima lanciava contro il cavaliere, oggi li lancia contro l’opposizione di centro sinistra, che a suo dire danneggia il paese. E quanto solerti sono i Gasparri, i Bonalumi, i Bondi, i Cicchitto e di tanto intanto anche i Rotondi ed altri, a difendere il cavaliere e ad attaccare questa sinistra che non ha argomenti, che non vuole dialogare, che vuole imporre la politica delle piazze e così via. Ed intanto, la campagna elettorale scorre via e non si parla dei problemi, non si dice che il cavaliere è riuscito anche a rompere l’unità sindacale, per cui lo sciopero generale di oggi, per altro molto partecipato, è stato proclamato solo dalla CGIL. Non si parla delle tante industria che chiudono del meridione che sta pagando un prezzo altissima alla crisi delle piccole e medie imprese che stanno affogando nei debiti, del colpo di mano del governo che a colpi di voti di fiducia fa approvare il legittimo impedimento, che si vuole fare in modo che in caso di licenziamento il lavoratore non deve più fricorere al giudice del alvoro, ma ad un arbitrato privato. Non si parla delle difficoltà che hanno i giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro, dei comuni che sono allo sbando e che spesso non riescono più nemmeno a pagare gli stipendi ai dipendenti, non parla dei precari della scuola e di tutti coloro condannati a lavorare con contratti a termine, senza maturare alcun diritto. I problemi del mezzogiorno, li si vuole risolvere con la creazione della banca del sud, come se questo fosse un toccasana e non rischia fin dal nascere di essere uno strumento di canalizzazione di interessi e di capitali verso mi soliti noti, visto che si deve occupare di infrastrutture. La speranza è che la sinistra mantenga la sua lucidità d’analisi e non corra dietro al cavaliere, non scenda sul suo terreno, ma gli sbatta in faccia i veri problemi del paese, lasciandolo ai suoi soliloqui a cui è abituato, tanto che per evitare di essere contraddetto, ha fatto si che venisse chiuse pe trasmissioni più scomode della RAI. La speranza è che la gente di renda conto della politica condotta avanti da questo istrione, che riesce a stare ore intere alla televisione ammannendo il suo metodo di governo, il suo modo di intendere la democrazia, il modello di costituzione che vorrebbe. Ore a parlare di quelle riforme che non arrivano mai, ma che mirano solo a rendere immune ed impunito il capo, che soddisfa la sete di potere e di rivalsa ai tanti vassalli che gli stanno attorno ed a trovsre soluzioni sempre più avanzate ai suoi problemi con la giustizia.