(SA) - Dopo il taglio del 50% dei contributi alla stampa estera, arriva un ulteriore attacco all’editoria, che mette in ginocchio gli organi di stampa delle associazioni che si occupano degli italiani all’estero. Questa ultima bravata del governo del cavaliere, non può essere spacciata per politica dell’economia o peggio ancora per lotta agli sprechi, ma fa parte di un piano ben congegnato, che mira a mettere alle corde gli italiani nel mondo e tutto ciò che ruota attorno a loro.

 Prima il taglio dei finanziamenti ai corsi di lingua e cultura italiana, poi il taglio ai fondi dell’assistenza destinati agli emigrati bisognosi e sono tanti, quindi i tagli ai fondi dei COMITES e così via tagliano, fino ad arrivare al decreto interministeriale del 30 marzo, che a far data dal primo di aprile, elimina le tariffe agevolate per la spedizione della stampa in genere e quindi dei giornali che fino ad ora sono stati distribuiti gratuitamente sia alle comunità italiane all’estero, per quanto ci riguarda, a quelle siciliane, oltre che ai Consolati, ai Patronati, a tutti i sindaci dei comuni dell’Isola. Uno strumento di grande importanza, che non solo è servito e serve ad informare, ma ha la pretesas di essere un valido strumento di conoscenza per gli Enti Locali, per Istituzioni, per addetti ai lavori, oltre che per una rete di associazioni che in giro per il mondo organizzano ed aggiornano le nostre comunità. Questa stampa oggi si vuole fare tacere, si vuole sterilizzare, in modo da non dare più fastidio a nessuno, in modo da tagliare le fonti di informazione che operano tra gli italiani all’estero. Il disegno del cavaliere è fin troppo chiaro: zittire tutti per restar solo sul mercato, solo a parlare di politica, solo ad informare attraverso la sua rete di televisioni ma anche attraverso i suoi giornali, solo a tentare di irreggimentare tutti, punendo che non la pensa come lui. Un giornale come il noistro, “EMIGRAZIONE SICILIANA”, giusto per fare un esempio, si stampa in 2.000 copie ed esce ogni due mesi. La stampa costa oggi € 1.560,00 a numero. La spedizione, con le agevolazioni esistenti fino al 31 marzo, costava circa 350,00 euro e venivano mandati per posta circa 1.500,00 copie in italia ed all’estero. Oggi, con la nuova normativa, la spedizione balzerebbe ad un costo di oltre 3.000,00 euro a numero, ossia il doppio di quanto costa stamparlo. Chiaro appare allora il disegno del governo, che sta cercando di isolare le associazioni e di zittire qualsiasi voce possa parlare di emigrazione, di immigrazione, di migranti in genere. Una politica punitiva cosi abietta., non si era vista fino ad ora. Non si dice ai giornali di chiudere, la li si mette in condizione di non nuocere, di sparire, di essere zittiti per sempre. Dobbiamo accettare supinamente questa situazione di fatto? Pensiamo proprio di no. Siamo coscienti del fatto che opporsi alla politica del cavaliere non approda a nulla o quasi, visto la schiera di vassalli che stanno sempre con la schiena curva a riverire il padrone. Il nostro appello, va allora a chi ama la libertà anche quella di stampa, a chi vuole respingere la politica di vessazioni che viene da questo governo. Per loro e con loro, cercheremo di andare avanti, cercando pubblicità, chiedendo un contributo ali lettori, per coprire le spese di spedizione. Intanto, il nostro lavoro di informazione continuerà su questo sito che speriamo aumenti ancora i propri lettori, per dare forza alle battaglie che cerchiamo di portare avanti.