. Gli strumenti utilizzati dai truffatori sono fax e internet. Le banche ricevono una richiesta di trasferire una determinata somma sul tale conto in tale paese e purtroppo in almeno due casi, con criminale negligenza, lo hanno fatto senza neanche prendere la più elementare precauzione di verificare che la richiesta stessa fosse conforme a quelle precedentemente ricevute dallo stesso cliente o che fosse realmente il cliente a chiedere il trasferimento. Risultato: somme notevoli di denaro sono finite su conti fantasmi in giro per il mondo e i risparmiatori si sono ritrovati improvvisamente senza un euro e in almeno un caso anche sospettati di aver loro stessi architettato la truffa. Come se per un cittadino qualsiasi e per di più all’estero fosse così facile andare in giro per il mondo ad aprire, utilizzare e subito richiudere conti correnti fasulli. Allora attenti. Se avete risparmi in Italia o in altri paesi, accertatevi che siano al sicuro. Date istruzioni precise alle banche. Fate in modo che nessuno possa accedere via fax o internet ai vostri conti. Ma soprattutto controllate urgentemente che i vostri risparmi siano ancora vostri e che le banche non li abbiano già dati via. I due episodi di cui siamo stati informati – e sui quali torneremo nei prossimi giorni – sono avvenuti sei mesi fa. A distanza di tanto tempo le banche non hanno ancora provveduto a restituire il denaro regalato ai truffatori. Al contrario, con freddo cinismo stanno facendo tutto il possibile per non restituire i risparmi di una vita che erano stati loro affidati, nonostante si tratti, per le banche, di somme abbastanza modeste. In un caso simile, l’anno scorso, ben diverso era stato il comportamento di una banca tedesca che aveva ricevuto da una cliente sudafricana l’ordine di trasferire tutti i suoi risparmi a un’altra banca. L’impiegato che doveva effettuare la transazione non ha fatto altro che prendere il telefono, telefonare alla signora e chiederle se veramente volesse mandare quei centomila euro in Vietnam. La signora è caduta dalle nuvole e i suoi soldi sono rimasti ben protetti nelle casse della banca tedesca. I risparmi di un italiano di Johannesburg, invece, sono finiti in Svezia e Turchia e soltanto perché erano esauriti non hanno preso anche la via della Germania, senza che gli impiegati della banca italiana si domandassero come mai il loro cliente avesse cominciato improvvisamente a sparpagliare per il mondo denari che in precedenza non avevano mai lasciato l’Italia se non per il Sud Africa. Se siete nella disgraziata posizione di aver già scoperto che anche i vostri risparmi hanno fatto la stessa fine o se lo doveste scoprire nei prossimi giorni, fatecelo sapere e noi cercheremo di fare abbastanza chiasso da indurre le banche italiane ad assumersi le loro responsabilità e a restituire le somme così mal custodite. (La Gazzetta del Sud Africa /Inform)