Il mese di gennaio , é un classico, si caratterizza per la inattivitá amministrativa in Argentina. Tutti vanno in vacanza, l’estate colpisce con la sua forza subtropicale o desertica, dipende dalla latitude. Perció , a gennaio non succede “niente†e si “cucina†tutto quello che succederá appena tornati al lavoro, alla normale attivitá delle Camere, dei Tribunali, della scuola, della incipiente campagna politica. Ora il mese di gennaio sembra aver globalizzato la sua inerzia e l’inattiva attesa e nemmeno nelle città più importanti “succede nienteâ€. La pioggia inonda e trascina il Brasile e l’Australia, la gente in Egitto sembra essersi stancata di tanta dittatura, ma nessuno quasi ne parla, ed il “presidente ad eternum†di questo millenario paese, proibisce l’uso di’internet e crede di potere coprire il cielo con le dita. E l’Italia? Bene, benissimo, ché altra novità c’é in Italia, ché altro oltre alle barzellette di Berlusconi e la scomparsa completa della popolazione? Non parliamo poi della Sicilia! Esistono i siciliani ancora? E dove sono? In vacanza?. Ma gennaio non é un mese di vacanze, o forse si approfitta che non c’é nulla da fare e si gode il dolce far niente aspettando il 2012, anno in cui è prevista la fine del mondo, che ora arriverá a giugno di quest’anno, invece, secondo l’annuncio di uno stralunato sacerdote cattolico ( Se non lo ricordate mi riferisco alla fine del mondo tanto pubblucizzata da quelli interessati a dominarci anche per la paura) Só che i siciliani non sono in vacanze. E só che gli italiani non sono spariti. Ma indubbiamente lavorano a testa bassa, tirando avanti, con la pervicacia illusione-che per altro é comune tra noi mortali- che verranno gli dei a risolvere queste difficili questioni. Mentre alcuni credono di essere dei e coprono con bugie, frasi magniloquenti e smentite o proibizioni addiritttura, le loro porcherie, l’altra parte dell’umana presenza al mondo si sforza per fare credere che dice la verità o si sforza di credere ad altri dei, giusti, democratici, gentili e generosi, che verrano a salvarci da tanta ignominia. Speranze che si possono rivelare inutili, cari amici! Lo sappiamo in Argentina, i problemi che non si risolvono con valore e solidale unione, si risolvono con la furia del popolo che dopo anni di tenzione, porta solo dolore e distruzione prima di ricominciare. Non ci sono dei miracoli per salvarci, se lo stesso Giovanni paolo II ebbe il coraggio di dire che il limbo non esiste un’altro papa, non ricordo quale, che ha affermato che l’inferno é sulla terra, ché cosa allora aspetttiamo gli italiani, che scenda dio a castigare Berlusconi? Berlusconi, intanto, si diverte a crearci l’inferno che senza dubbio meritiamo noi dal momento che lo lasciamo andare avanti e distruggere il lavoro che tanti anni e tanto sforzo di tanti dei nostri antenati é costato... Io al limbo non credo nemmeno, né al purgatorio. E penso che il paradiso me lo devo trovare col mio sforzo personale, ma non soltanto, anche solidale e di squadra.Cioé, in questo caso, con uno sforzo dell’intero Paese. (Antonina Cascio)