Sorge in una zona collinare litoranea, posta a 402 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in via Pr. Maria Josè n° 5, tel. 0934-346104 fax. 0934-346327. L'economia del centro agricolo si basa soprattutto sulla coltivazione di grano, vigneti e alberi di mandorle, carrube, olive e agrumi. Notevole rilevanza ha l'allevamento di ovini e bovini. Non si hanno notizie certe circa l'origine del nome, si pensa che esso derivi dall'arabo Butirah che in italiano vuol dire pastore, così come altre fonti lo fanno provenire dal nome Bute, primo re dei Siculi, probabile fondatore della città . I primi insediamenti risalgono all'epoca preistorica, il periodo ellenistico vede Butera legata a Gela. Con l'avvento degli Arabi, nell'854, la città concquista un ruolo strategico. Viene completamente rasa al suolo nel 1161 da Guglielmo il Malo, e venne successivamente ricostruita da Guglielmo II il Buono. I Santapau, di origine catalana, prendono possesso della città nel XIV° secolo e lo mantengono fino alla metà del XVI° secolo. Nel 1563 Ambrogio Santapau venne nominato principe di Butera dal re Filippo II°. La città passò poi sotto la dinastia dei Branciforte che la dominò fino all'abolizione dei diritti feudali. Di notevole interesse archeologico è la recente scoperta di una necropoli a strati sovrapposti dall'età preistorica al VII-VI a.C.. In piazza Duomo è sita la Chiesa Madre dedicata a San Tommaso, che custodisce all'altare maggiore la Madonna degli Angeli di Filippo Paladino (1544-1614). Di non minore importanza è la chiesa di San Rocco, oggi il patrono di Butera. Del periodo in cui regnò il conte Ruggero è la Porta Reale. In piazza della Vittoria si erge il Castello di origine normanna che conserva diverse sculture fra cui un'aquila a due teste con catena e spada sguainata, stemma dei signori dell'epoca. Ambrogio Santapau nel 1563 fu il primo siciliano ad esssere nominato principe dal re Filippo II di Spagna.