EMIGRAZIONE, A LONDRA L’ASSEMBLEA DEL PD EUROPA Londra - Il circolo del Pd di Bruxelles è tra i promotori dell'assemblea dei circoli e delle federazioni del Partito Democratico in Europa, che si terrà a Londra il 16 e il 17 aprile. Un'occasione di confronto sulle tematiche più rilevanti per gli italiani in Europa, quali le politiche per la nuova emigrazione, la libera circolazione, le riforme della legge elettorale e della rappresentanza, i servizi consolari. (NoveColonne ATG)
 
IIC LISBONA, UNA CONFERENZA SU “VERITA’ E DEMOCRAZIA”
 
Lisbona - “Verità e Democrazia” è il titolo della conferenza che si terrà giovedì 10 marzo alle 19 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona dal Prof. Sergio Belardinelli dell’Università di Bologna. Nel corso della serata troverà spazio anche una breve presentazione della Rivista Paradoxa, cui farà seguito un intervento del giornalista Paolo Longo. Sergio Belardinelli è professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna, Sede di Forlì, dove insegna dal 1982 Sociologia dei processi culturali. Ha insegnato in diverse Università straniere e, dal 2002 al 2006, ha fatto parte del "Comitato Nazionale per la Bioetica". Dal settembre 2011 fa parte del Consiglio d'Amministrazione dell'Istituto Italiano di Studi Germanici e, attualmente, è Vice Presidente della Fondazione Magna Carta di Roma. Paolo Longo è stato inviato della Rai in tutto il mondo prima delle direzioni degli uffici di corrispondenza di New York, Gerusalemme e Pechino. Dopo dieci anni di corrispondenze asiatiche, Longo si dedica attualmente alla sua originaria vocazione di fotoreporter e documentarista. La mostra fotografica "La tentazione dell'Asia" che racchiude in 86 fotografie tra il 1987 e il 2014 trent'anni di cambiamenti dal Medio Oriente al Giappone, è stata presentata a Bari, Napoli e in molte altre città italiane. (NoveColonne ATG)
 
8 MARZO 2016: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
 
La lotta per i diritti e l’emancipazione delle donne è, prima di tutto, una questione di giustizia e di libertà che deve coinvolgere tutti. Il protagonismo delle donne ha cambiato profondamente la nostra visione del mondo e della politica. Eppure, ancora oggi, nessun paese è immune dalla disparità fra uomini e donne. Il dato che più preoccupa, infatti, è che la situazione a livello globale è notevolmente peggiorata: povertà, violenza fisica e psicologica, disoccupazione, qualità dell’insegnamento e della formazione, divario retributivo, pari opportunità, diritti partecipativi continuano ad essere tra i principali obiettivi di lotta per le donne di tutto il mondo. Una realtà difficile, dunque, che deve fare i conti anche con la drammaticità di guerre e conflitti in ampie zone del mondo le cui conseguenze più evidenti sono la violenza, l’assenza di futuro per intere generazioni di donne e di bambine e, infine, l’emigrazione. L’8 marzo, quindi, non può essere una festa rituale, ma piuttosto una giornata di confronto e riflessione politica. La giornata internazionale della donna ci interroga come uomini e come parlamentari rispetto al nostro fare quotidiano e ai nostri doveri per il raggiungimento di una parità effettiva che dovrebbe essere sempre alla base del nostro impegno e del nostro lavoro. Marco Fedi
 
“RICORDI E STIMA. FOTOGRAFIA E STORIA ORALE DELLA MIGRAZIONE ITALIANA IN SVIZZERA DAL SECONDO DOPOGUERRA FINO AGLI ANNI 80” IN MOSTRA A SAN GALLO
 
SAN GALLO - Venerdì sera, 4 marzo scorso, è stata inaugurata al Museo di Storia ed Etnologia di San Gallo la Mostra “Ricordi e Stima (Fotografia e storia orale della Migrazione Italiana in Svizzera nel secondo Dopoguerra)”. La sala conferenze e l’atrio del museo erano pieni oltre l’inverosimile: più di 400 persone hanno preso parte alla cerimonia d’inaugurazione di un evento che la stessa stampa svizzera locale ha giudicato il più importante tra quelli messi in piedi dalle organizzazioni italiane dell’ultimo decennio. E la dimostrazione l’hanno data le autorità che non hanno voluto mancare all’inaugurazione, proprio per rendere visibile quella “stima” verso la comunità italiana della Svizzera Orientale, mancata negli anni del secondo Dopoguerra. Il presidente dell’Associazione “Ricordi e Stima”, Giuliano Alhisi, ha potuto infatti salutare e dare la parola, tra gli altri, al Presidente del Governo Cantonale di San Gallo, Benedikt Würth, all’assessore cittadino Peter Jans, al senatore italiano Claudio Micheloni e al deputato Alessio Tacconi, allo Ständerat (senatore) e Presidente dell’Alleanza Sindacale Svizzera, Paul Rechsteiner, al Direttore del Museo Storico Daniel Studer, alla Direttrice dell’Archivio di Storia Femminile e Curatrice della mostra, Marina Widmer e al Presidente del Comites di San Gallo, Sergio Giacinti che ha letto anche il breve saluto inviato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ma la lista potrebbe allungarsi ai Consiglieri Cittadini, ai Parlamentari Cantonali, ai Membri del Comites, ai Presidenti delle Associazioni culturali italiane e svizzere presenti. Hanno però brillato per la loro assenza le autorità diplomatiche italiane (ambasciata di Berna e consolato generale di Zurigo). La mostra, nata da una collaborazione tra il Comites di San Gallo, l’Archivio di storia femminile, la Società Dante Alighieri, il Movimento Solidarietà e Progresso di San Gallo ed il Centro Socio-Culturale Italiano, presenta fino al 31 maggio 2016 anche un corollario di altre iniziative culturali (Conferente, concerti e rappresentazioni teatrali) che si svolgeranno nello stesso Museo di Storia, presso l’Università di San Gallo, presso il teatro Palace e nella prestigiosa Pfalzkeller. Il Comitato esecutivo (Giuliano Alghisi, Marina Widmer, Rolando Ferrarese e Fausto Tisato) visto il notevole interesse dimostrato dai visitatori, ha già dato corso ai contatti per “esportare” la mostra in altre città della Svizzera. Tra le varie citazioni contenute nei discorsi di inaugurazione, ci sembra degno ricordare quella del senatore Micheloni: “I ricordi bene o male li abbiamo tutti, la stima però bisogna guadagnarsela”. È quello che ha fatto la nostra Emigrazione della seconda metà del secolo scorso. (paolo de simeis*\aise) *
 
CMITES SAN GALLO PD GERMANIA: REVOCARE ONORIFICENZA A BOIA DI MARZABOTTO
 
BERLINO - “Wilhelm Kusterer, uno dei boia di Marzabotto, paese simbolo della violenza nazista in Italia, teatro del più grande eccidio della storia civile del nostro Paese, ha ricevuto una medaglia dal sindaco di Engelsbrand, nel Land del Baden-Württemberg. Apprendiamo la notizia dalle pagine del Pforzheimer Zeitung e dai protocolli del Consiglio Comunale”. A rilanciare la notizia in Italia è il Pd Germania che, attraverso il suo segretario Francescantonio Garippo, assicura il suo impego a “farsi valere presso tutte le più alte Istituzioni Tedesche affinchè vengano presi adeguati provvedimenti e venga revocata questa decisione”. “In quel mostruoso e barbarico eccidio, nei giorni dal 29 settembre al 5 ottobre del 1944, furono massacrati 770 tra bambini, donne e uomini”, ricorda Garippo che, unitamente ai Segretari dei Circoli PD Silvestro Gurrieri, Cristina Rizzotti, Federico Quadrelli, Cecilia Mussini, Patrizio Maci, Giacomo Salmieri, Michele Santoriello, Baldo Martorana, Giorgio Pomillo, Santo Vitellaro, Pino Maggio, Michelangelo Scelfo, Angelo Turano, Andrea Burzacchini e Luigi Parisi, si rivolge con “decisione e indignazione profonda” alle istituzioni tedesche, perché “questo riconoscimento venga ritirato al più presto”. “Riteniamo infatti doveroso – scrive Garippo – che la Germania, un grande paese che ha saputo intraprendere il cammino della democrazia e della libertà dopo una delle pagine più nere della nostra storia, colga ogni opportunità per condannare un passato tragico su cui però, evidentemente, talvolta si decide di chiudere gli occhi. La Comunità Italiana, da moltissimi anni ormai sempre più integrata in Germania e uno dei pilastri della società multiculturale del Paese, è indignata per questa onorificenza e chiede che venga resa giustizia alla memoria delle numerose vittime di Marzabotto e alle loro famiglie”. “Questo gesto, però, riporta indietro la memoria: il Partito Democratico della Germania – assicura, concludendo – si farà valere presso tutte le più alte Istituzioni Tedesche affinchè vengano presi adeguati provvedimenti e venga revocata questa decisione”. (aise)
 
DUE IMMIGRAZIONI A CONFRONTO/ A BERLINO IL PREMIO COMITES 2015: UNA SERATA DI FESTEGGIAMENTI, MA ANCHE DI RIFLESSIONE
 
BERLINO - Sono tanti gli spunti di riflessione emersi durante l’evento dello scorso mercoledì 2 marzo, all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, organizzato dal Comites, per la consegna del Premio “Italiano dell’anno 2015”. Il tema conduttore della serata “La vecchia e la nuova immigrazione” è stato offerto dalle stesse biografie dei concittadini premiati. Da una parte, Sestilia Bressan è stata scelta a rappresentanza di una generazione, quella dei primi lavoratori italiani arrivati in Germania esattamente sessant’anni fa, all’indomani degli accordi bilaterali tra i due paesi. Dall’altra la proiezione del documentario inedito “Lampedusa in Berlin” di Mauro Mondello, giovane giornalista freelance, esempio stesso della nuova migrazione italiana in Germania, ha messo in luce le debolezze del sistema di assistenza e integrazione europea per i rifugiati. L’Ambasciatore d’Italia in Germania Pietro Benassi, che è stato chiamato a consegnare il Premio ai vincitori, nel suo saluto introduttivo all’evento ha voluto porre l’accento sul ruolo attivo dell’Italia nel salvataggio dei profughi in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo, ricordando come il nostro paese si sia impegnato nell’offrire aiuti umanitari dal primo nascere dei grandi flussi migratori che stanno interessando l’Europa negli ultimi anni. A questo proposito, si è detto orgoglioso dell’attività della nostra marina militare: “che va a salvare i profughi in alto mare e non aspetta che arrivino alle nostre frontiere”. Nella difficoltà d’inserimento, nella situazione di disorientamento ed incertezza che, anche se forse in maniera più lieve, ognuno di noi ha provato straniero in una nuova terra, tutti possiamo aiutare. Vorremmo allora riassumere i contributi della serata con il proverbio africano citato da Sestilia Bressan nei suoi ringraziamenti per il premio ricevuto: “Tante piccole persone, che fanno tante piccole cose, in tanti piccoli luoghi possono cambiare il volto di questo mondo”. Cos’è il Premio Comites “Italiano dell’anno”. Dalla sua prima edizione nel 2006, il Premio attribuisce un riconoscimento ad un connazionale e ad una connazionale che, a qualsiasi titolo, abbiano contribuito in maniera significativa alla promozione e alla valorizzazione della cultura e dell'identità italiana nel territorio della Circoscrizione del Com.It.Es. di Berlino. Quest’anno il Comites di Berlino ha voluto premiare due espressioni dell’impegno civile: Sestilia Bressan, volontaria della Missione Cattolica Italiana di Berlino, e Mauro Mondello, giornalista free lance impegnato nelle zone di crisi e di guerra. (aise)