PASSAPORTI IN MESSICO: FUNZIONARIO CONSOLARE A GUADALAJARA

CITTÀ DEL MESSICO - Missione a Guadalajara per il Capo della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia in Messico che mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 aprile raccoglierà le impronte digitali dei connazionali iscritti AIRE lì residenti che hanno bisogno di rinnovare il passaporto.

I connazionali interessati dovranno mettersi in contatto con il Consolato Onorario d’Italia a Guadalajara, ai seguenti recapiti: Fabio Toticchi (Calle Garibaldi 1849 - Fracc. Ladrón de Guevara - C.P. 44600 Guadalajara - Jalisco) Tel: (33) 36161700 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Nei prossimi mesi – annuncia l’Ambasciata – verranno effettuate missioni analoghe in altre località del Paese. (aise)

“FACING THE CAMERA”: ALL’IIC DI NEW YORK 50 ANNI DI RITRATTI ITALIANI

NEW YORK - Cinquant'anni di storia italiana visti attraverso le immagini catturate dagli scatti di 25 famosi fotografi: è la mostra “Facing the Camera”, che si apre domani, 28 marzo, all’Istituto Italiano di Cultura di New York a cura del direttore dell’Istituto stesso, Marco Delogu. L’Italia è un Paese dalla storia e dai confini piuttosto movimentati, dove hanno sempre convissuto numerose identità. Il dna dei suoi abitanti è il più ricco e variegato d'Europa, con una diversità fino a trenta volte maggiore rispetto alla media europea. Questa ricchezza si riflette e si riconosce nei volti degli italiani. Quale migliore mezzo, quindi, per raccontarne gli ultimi 50 anni della storia italiana se non con una serie di ritratti, in cui storie, identità ed appartenenze vengono narrate attraverso sguardi rivolti direttamente in macchina, all’autore degli scatti ed a noi tutti? La mostra, che sarà aperta al pubblico sino al 2 maggio con ingresso libero, si apre con un ritratto di gruppo realizzato a Portella della Ginestra da Fausto Giaccone a vent’anni dall’orribile strage; seguono Gianni Berengo Gardin e i suoi nudi pacifisti, il ritratto di Gastone Novelli di Ugo Mulas (due grandi protagonisti del ’68), i cortei e le fabbriche di Francesco Radino, il lavoro su Bagheria di Ferdinando Scianna, per arrivare al ’77 di Tano D’Amico, fenomeno tutto italiano, figlio del ’68. La mostra prosegue poi con una immagine di Emilio Tremolada, impegnato al fianco di Franco Basaglia nella battaglia per l’abolizione dei manicomi, il lavoro di Lisetta Carmi sui “travestiti” e gli autoritratti di Luigi di Sarro. Negli anni ’80 il tono diviene più intimistico con le fotografie di Stephen Roach, definito “australiano di Toscana”, parte della famosa serie che dedicò a sua moglie Fabrizia, ed i ritratti dei vicini di casa di George Tatge, in Umbria. Dagli anni ’90 il ritratto fotografico diventa sempre più un confronto a due: il fotografo e il suo soggetto lavorano insieme per l’immagine finale, utilizzando segni, sfondi e paesaggi. È così per i ritratti di Guido Guidi e per i cardinali, i contadini e i Rom di Marco Delogu, dove l’attenzione per lo sguardo della persona ritratta relega l’ambiente in secondo piano. E ancora: Moira Ricci entra nelle fotografie della madre, sta al suo fianco, producendo immagini struggenti. La natura è presente nei ritratti di Sabrina Ragucci e di Alessandro Imbriaco; Jacopo Benassi elimina sempre più ogni sfondo sino ad arrivare al bianco, mentre Antonio Biasiucci sceglie il classico nero per figure che escono dall’ombra. La panoramica si chiude con due ritratti di Paolo Ventura, dove la tecnica fotografica si mescola ad antiche pratiche pittoriche. (aise)

IL “MITO EUROPEO” DEL FAUST IN MOSTRA ALL’IIC DI MONACO DI BAVIERA

MONACO - La figura mitica del Doktor Faust entra a far parte già molto presto della storia della cultura europea. Alla prima trasposizione teatrale di Marlowe del 1590 si riallaccia, quattro secoli più tardi, il suo pendant italiano, il “Faust-Burlesque” di Carmelo Bene del 1966. Libere interpretazioni in Francia, Portogallo, Ungheria, sino alla Russia, si moltiplicano nelle letterature dell’est e dell’ovest. L’influsso più forte esercitato dal Faust si scorge, inoltre, in maniera particolare, nella musica di Liszt, Schumann, Berlioz oppure nelle composizioni di Gounod e nell’opera “Mefistofele” di Boito. Il mito europeo di Faust affascina anche Gustav Mahler, dal quale trae ispirazione per la sua VIII Sinfonia, eseguita per la prima volta a Monaco di Baviera nel 1910. Come culmine espressivo della musica operistica moderna è da annoverare anche il Faust “italico”, in lingua tedesca, di Busoni. Una mostra, allestita a breve a Monaco di Baviera nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura, darà conto dell’eredità del Faust in tutta Europa. “Faust: un mito europeo - documentazione con mostra fotografica” è il titolo dell’esposizione che sarà inaugurata mercoledì 18 aprile, alle ore 18.30, e sarà poi aperta al pubblico sino al 19 maggio, con ingresso libero. Ideata e realizzata da Anna Zanco-Prestel e Marco Zanco, la mostra presenterà una documentazione su tavole, con immagini e testi, affrontando alcune singole interpretazioni, che, nel corso di mezzo secolo, hanno fondato la fama europea del Faust. Al centro dell’esposizione vi saranno le spettacolari immagini teatrali tratte da Faust I e II di Giorgio Strehler, presso il Piccolo Teatro di Milano, e dal “Faust-Burlesque” di Aldo Trionfo rappresentato al Teatro Stabile di Torino.(aise)

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - REGNO UNITO - IL RAZIONALISMO ITALIANO DEGLI ANNI '30 RIVELATO DAI FILMATI DELLA CINES IN UNA INTERESSANTE MOSTRA ALL'ESTORICK COLLECTION DI LONDRA

L'Estorick collection of Modern Italian Art, a Londra dal 16 aprile al 24 giugno offrira' all'attenzione degli amanti dell'arte italiana una mostra "Il razionalismo sul Set, glamour e modernita' nel cinema italiano degli anni '30", che esplora un periodo poco noto della storia cinematografica italiana, evidenziando la forte influenza modernista evidente nelle scenografie create per un certo numero di commedie romantiche durante gli anni tra le due guerre. Una selezione di fotografie d'epoca che sarà completata da filmati, schizzi e periodici contemporanei provenienti dalla Cineteca Nazionale, dal Centro Sperimentale di Cinematografia (Roma), dalla Cineteca di Bologna, dal Museo Nazionale del Cinema (Torino) e dalle Collezioni RIBA. Fino a poco tempo fa, i contributi dell'Italia all'architettura e al cinema negli anni '30 sono stati trascurati. La mostra analizza il ruolo giocato dagli architetti e dalla cultura architettonica italiana nello sviluppo di un'estetica modernista per i set cinematografici degli anni '30, adottata nei film contemporanei, in gran parte grazie alla società di produzione Cines, che ha cercato di elevare la qualità del cinema italiano dopo un periodo di declino negli anni '20. Molti architetti hanno riconosciuto il ruolo importante che il cinema può svolgere nella divulgazione dell'architettura moderna; alcuni, come Giuseppe Capponi, si sono occupati personalmente della scenografia, mentre altri, come i redattori di Casabella e Domus, hanno supportato a piu' riprese gli sforzi dei loro colleghi per riflettere nelle ambientazioni cinematografiche gli ultimi sviluppi in architettura e "educare" il pubblico familiarizzando con un design moderno. Questi set moderni sono stati spesso fotografati prima delle riprese, ed è proprio queste fotografie - che potrebbero essere facilmente confuse con le immagini di interni reali pubblicati da riviste di architettura contemporanea - che saranno esposte, insieme a clip dei film più significativi. Confrontandoli con le immagini dell'architettura contemporanea delle collezioni RIBA evidenzieranno influenze come quella del Bauhaus e rivelerà il carattere internazionale piuttosto che locale dell'estetica modernista di questi film.(27/03/2018-ITL/ITNET)

ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - VENEZUELA - COMMISSIONE D'INCHIESTA OIL MANCATA OSSERVANZA GOVERNO VENEZUELANO RETRIBUZIONI MINIME, LIBERTA' ASSOCIAZIONE E CONSULTAZIONI TRIPARTITE

Sulla difficilissima situazione in cui sopravvivono i lavoratori ed i cittadini tutti in Venezuela è intervenuto, nei giorni scorsi anche il Consiglio di Amministrazione dell'ILO, l'Organizzazione Internazionale del lavoro, che nel corso dell'ultima sessione del Consiglio ha compiuto un importante passo. A fronte di una denuncia riguardante l'inosservanza da parte della Repubblica Bolivariana del Venezuela delle Convenzioni n. 26 , 87 e 144 rispettivamente riguardanti le retribuzioni minime, la libertà di associazione e le consultazioni tripartite, il Consiglio ha deciso di prendere una netta posizione in difesa delle stesse organizzazioni sindacali e datoriali. Nel Paese sud americano gli attacchi sono rivolti anche alle organizzazioni datoriali. Ultima la denuncia di FEDACAMARAS che è stata più volte attaccata, come lo sono i suoi leader e i suoi membri, cercando di screditare l'organizzazione. Il Comitato esecutivo si è rammaricato di non essere stato in grado di completare la missione ad alto livello che aveva raccomandato nella sessione di novembre 2017, a causa delle obiezioni sollevate dal governo all'ordine del giorno della missione e ha deciso di istituire una commissione d'inchiesta , il più alto livello di investigazione dell'OIL. Nel prendere questa decisione, ha espresso la sua profonda preoccupazione per la mancanza di progressi nelle sue precedenti decisioni e raccomandazioni sulla denuncia. In particolare, ha fatto riferimento all'incapacità di organizzare una tavola rotonda tripartita, riunendo rappresentanti del governo, datori di lavoro e lavoratori, così come l'OIL, per favorire il dialogo sociale per risolvere tutte le questioni in sospeso. Ma cosa significa questa decisione nella pratica? Una commissione d'inchiesta è composta da tre membri indipendenti il ??cui compito è condurre un'indagine approfondita di una denuncia, stabilire i fatti e formulare raccomandazioni sulle misure da adottare. Il Consiglio direttivo ha tenuto una discussione di follow-up sulla Quarta conferenza mondiale sull'eliminazione sostenibile del lavoro minorile, tenutasi a Buenos Aires nel novembre 2017. Una delle sue decisioni è di esortare l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a dichiarare l'anno 2021, "Anno internazionale dell'eliminazione del lavoro minorile". (27/03/2018-ITL/ITNET)