AL VIA UN NUOVO ANNO SCOLASTICO - QUASI 800MILA GLI ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA
Sono circa 8,6 milioni gli studenti pronti a tornare sui banchi. La maggior parte di loro, oltre 7 milioni, frequenta la scuola statale. Alcuni sono già in classe da qualche giorno, come a Bolzano, altri inizieranno tra questa e la prossima settimana.
E' un dato ormai consolidato che gli studenti di origine migratoria sono parte integrante della popolazione scolastica nazionale, rendendo di fatto la scuola italiana sempre più multietnica e multiculturale. In particolare, sono quasi 800mila gli alunni stranieri nelle scuole italiane (per la precisione 787.936), secondo gli ultimi dati del Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Una popolazione in crescita, che è costantemente aumentata nell'ultimo decennio. Oltre il 60% di loro è nata in Italia e non ha mai visto il proprio paese d'origine. Nel complesso si tratta di circa il 9% del totale degli iscritti, con un'incidenza più elevata nella scuola dell'infanzia (109.833) e soprattutto nella scuola primaria (304.100) rispetto alle scuole secondarie di primo (178.270) e di secondo grado (195.733). Il dato nazionale del 9,4% di alunni con cittadinanza non italiana sul totale sintetizza in realtà un'ampia variabilità territoriale. La Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (207.979), circa un quarto del totale presente in Italia (25,2%). Viceversa, nelle scuole della regione Campania sono iscritti appena il 2,9% del totale studenti con cittadinanza non italiana. Le altre regioni con il maggior numero di studenti stranieri sono, nell'ordine Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte che ne assorbono una quota compresa tra il 9% e il 12%. Considerando per primi i dati a livello regionale è evidente come la distribuzione degli studenti con cittadinanza non italiana rifletta il maggiore insediamento dei nuclei familiari degli immigrati nei contesti locali/regionali caratterizzati da condizioni di mercato del lavoro più favorevoli. (da Integrazione Migranti – Vivere e Lavorare in Italia”, www.integrazionemigranti.gov.it)
IN SCADENZA IL BANDO “WELCOME. WORKING FOR REFUGEE INTEGRATION" L’INIZIATIVA ASSEGNA UN RICONOSCIMENTO ALLE AZIENDE PER L’INSERIMENTO PROFESSIONALE DEI RIFUGIATI
E’ fissato al prossimo 31 ottobre il termine per presentare la candidatura al bando “Welcome. Working for refugee integration”, progetto realizzato dall’UNHCR in collaborazione con il Ministero dell'interno, il Ministero del Lavoro, Confindustria, il Sole 24 Ore e il Global Compact Network Italia. L’iniziativa assegna annualmente un logo quale riconoscimento alle aziende e alle imprese che si sono distinte per aver offerto opportunità di inserimento lavorativo ai richiedenti asilo e ai beneficiari di protezione internazionale in Italia. Le organizzazioni interessate sono invitate a compilare il modulo di candidatura, previa visione del regolamento, e ad inoltrarlo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 31 ottobre. (da Integrazione Migranti – Vivere e Lavorare in Italia”, www.integrazionemigranti.gov.it)
XXVII RAPPORTO IMMIGRAZIONE CARITAS-MIGRANTES PRESENTATO A ROMA IL RAPPORTO "UN LINGUAGGIO NUOVO PER LE MIGRAZIONI"
La presentazione del XXVII Rapporto ImmigrazioneCaritas-Migrantes si è tenuta a Roma venerdì 28 settembre 2018 presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. L’edizione di quest’anno, dal titolo "Un linguaggio nuovo per le migrazioni", è incentrata sul valore e l’importanza di comunicare l’immigrazione con un linguaggio nuovo e aderente alla realtà. La struttura del Rapporto presenta una sezione internazionale che si focalizza sulle dinamiche a livello globale ed europeo, ed una parte nazionale che si concentra sulla presenza nel nostro Paese di oltre 5 milioni di cittadini stranieri: il lavoro, la scuola, la cittadinanza, la salute, la devianza sono i principali temi oggetto dell’analisi. Il tutto arricchito dalle voci di esperti che hanno contribuito ad approfondire alcuni ambiti ritenuti di particolare attualità nel dibattito pubblico sul tema dei migranti. I due organismi pastorali della Cei, Caritas e Fondazione Migrantes, ribadiscono l’impegno della Chiesa in Italia per le persone più fragili e, fra queste, le donne e i minori che raggiungono l’Europa lasciando «contesti difficili dove ogni idea di futuro è compromessa da conflitti e povertà diffusa». (2 Ottobre 2018) (da Integrazione Migranti – Vivere e Lavorare in Italia”, www.integrazionemigranti.gov.it)
LA SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO A TEL AVIV
TEL AVIV - “L'italiano e la rete, le reti per l'italiano” è il tema della 18esima Settimana della lingua italiana nel mondo in programma dal 15 ottobre prossimo. A Tel Aviv, l’Istituto Italiano di Cultura ha organizzato una serie di conferenze. La prima si terrà lunedì 15, nella sede dell’Istituto: qui, Fabio Rossi interverrà sul tema “L'italiano irretito o una (nuova) rete di varietà?”. Nonostante le generiche lamentele dei giornalisti e dei non linguisti sullo stato attuale della lingua italiana, sulla morte del congiuntivo, sui colpi inferti all'italiano dal web (dagli errori d'ortografia all'abuso delle abbreviazioni, dagli emoticon alle sconnessioni sintattiche ecc.), è possibile dimostrare che la Rete abbia, in realtà, non soltanto arricchito il complesso sistema delle varietà linguistiche ma anche fornito strumenti preziosi per lo studio e la promozione della lingua italiana nel mondo. La conferenza inizierà alle 18.30 e si terrà in italiano. Il giorno seguente, sempre alle 18:30, la sede dell’Istituto ospiterà il neo direttore della Rai, Marcello Foa per una conferenza sul tema “Manipolazione dei media e fake news: la democrazia è in pericolo?”. Le fake news sono diventate una preoccupazione internazionale, ma è questo l'unico problema che lede il nostro diritto a essere ben informati? La realtà sembrerebbe più complessa: la comunicazione è diventata uno strumento molto potente nella gestione degli affari internazionali, una delle armi principali della cosiddetta "guerra asimmetrica", eppure i giornalisti sembrano non rendersene conto. La conferenza - organizzata dall’IIC in collaborazione con l'Ambasciata Svizzera in Israele - si terrà in italiano. Mercoledì 17, una nuova conferenza di Fabio Rossi, questa volta all’Università Ebraica di Gerusalemme: dalle 16:00, Rossi parlerà di “Diasistema e lingue del web: neostandard e nuovi semicolti?”. Verranno analizzate ed esemplificate le diverse "lingue" del web, nella convinzione che, mai come oggi, sia impossibile ridurre un universo comunicativo tanto complesso e sfaccettato come quello di Internet ad un'unica varietà linguistica, come pure impropriamente continuano a fare molti studiosi di Linguistica italiana. Verranno messi dunque in discussione molti stereotipi sulla comunicazione mediata dal computer e dalla Rete, sui cosiddetti "testi brevi" e su concetti quali "italiano popolare" o "lingua dei semicolti". Verranno inoltre discussi ed esemplificati i tratti salienti degli ambienti interattivi: dialogicità, simultaneità, liquidità, leggi tutto Questa conferenza – organizzata dall’IIC in collaborazione con l'Università Ebraica di Gerusalemme - si terrà in inglese. (aise)
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE ALLA BRIGATA EBRAICA/ LAZAR (COMITES GERUSALEMME): GRANDE EMOZIONE
GERUSALEMME - “Con grande emozione abbiamo assistito alla consegna da parte dell’Ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, della Medaglia d’oro al valor militare alla Brigata Ebraica nella cerimonia che si è svolta al Bet Hagdudim (Museo dei Battaglioni) di Avihayil, vicino a Natanya. La Medaglia d'oro al Valor Militare è stata conferita dal Presidente Sergio Mattarella e consegnata al Generale dei Carristi-7 Brigata, Guy Hasson. Molto commovente è stato l’incontro con due veterani della Brigata, Asher Dishon e Gideon Gilboa”. Così Beniamino Lazar, presidente del Comites di Gerusalemme, che ieri ha partecipato alla cerimonia. “La Brigata Ebraica, come unità autonoma inquadrata nell’VIII Armata del Generale Montgomery, nacque nel settembre 1944 per volontà di Winston Churchill che dichiarò “mi è sembrato opportuno che un’unità formata esclusivamente da soldati di questo popolo, che così indescrivibili tormenti ha subito per colpa dei nazisti fosse presente come formazione a se stante”. Era un riconoscimento dovuto alla partecipazione di oltre un milione di ebrei, sin dall’inizio della guerra contro il nazifascismo, arruolati negli eserciti alleati e combattenti su tutti i fronti”, ricorda Lazar. “Dalla sola Palestina mandataria partirono circa 35 mila volontari (italiani, polacchi, ucraini, ecc.) più 15 mila membri del Jewish Settlement Police, un’unità della polizia ebraico-palestinese, incaricata di proteggere gli insediamenti rurali ebraici dagli attacchi arabi. Questo mentre il Gran Mufti di Gerusalemme, che dal 1941 risiedeva a Berlino, ospite di Adolf Hitler, organizzava una unità Waffen SS bosniaca, responsabile dell’omicidio di ebrei e serbi, e progettava di applicare la soluzione finale agli ebrei di Palestina, se Rommel e i suoi alleati avessero sfondato a El Alamein”. “Un riconoscimento quello del Parlamento italiano, avvenuto con legge del 18 luglio 2017, grazie all’impegno dell’On. Lia Quartapelle, al valore di quei soldati che con abnegazione e anche con sacrificio della vita, combatterono per la liberazione dell’Italia, ma anche – conclude – una risposta e un monito a quanti da alcuni anni contestano la presenza delle insegne della Brigata nei cortei del 25 aprile”. (aise)
PENSIONI, BOERI: MANOVRA INIQUA E PERICOLOSA
Roma - Al coro di critiche alla manovra varata nella notte dal governo Lega-M5S se ne aggiunge una significativa, quella del presidente dell’Inps Tito Boeri. Secondo il quale nelle scelte del governo sulle pensioni “c'è una grande iniquità e questo è un pericolo molto serio". Da Torino, il 28 settembre, Boeri spiega: “Aumentare il numero dei pensionati dando pensioni piene è un grande gesto di irresponsabilità e di iniquità, Ammesso e non concesso che per ogni nuovo pensionato ci sia un lavoratore giovane, bisogna tenere conto che le retribuzioni sono diverse e ci vorrebbero almeno due giovani lavoratori per pagare una pensione. Si stanno toccando equilibri molto delicati, le pensioni si basano su un patto intergenerazionale, che si regge non solo sulla sostenibilità finanziaria ma anche sulla percezione di equità”. Non è tutto, secondo Boeri: "C'è solo uno spreco che si potrebbe oggi davvero ridurre senza danneggiare nessuno: quello dato dagli oneri sul debito pubblico, dal cosiddetto spread. Non c'è nessuna ragione per cui il nostro Paese debba avere 100 punti di interessi in più da pagare sul proprio debito pubblico di un paese come il Portogallo che ha lo stesso livello di debito pubblico. Questa spesa pubblica aggiuntiva che dobbiamo destinare al pagamento degli interessi sul debito pubblico è davvero uno spreco, e ci sono cause chiaramente legate alle scelte politiche condotte nel nostro Paese dietro alla dinamica dello spread”. (NoveColonneATG)