CGIE: DAL 4 AL 6 MARZO ALLA FARNESINA LA RIUNIONE DEL COMITATO DI PRESIDENZA Fra i punti all’ordine del giorno la riforma costituzionale per la riduzione del numero parlamentari eletti all’estero, la promozione dell’insegnamento

di lingua e cultura italiane nel mondo e l’analisi della situazione dei connazionali in Venezuela, nel Regno Unito (dopo la Brexit) e nella Repubblica del Sudafrica ROMA – Il Segretario Generale del Cgie Michele Schiavone ha convocato alla Farnesina (Sala Carla Zuppetti).il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero nei giorni 4, 5 e 6 marzo 2019. Verranno affrontati vari punti come la Relazione di governo; riforma costituzionale: riduzione numero parlamentari eletti all’estero e la candidatura all’estero dei residenti in Italia. Si parlerà inoltre dei Comites: applicazione dei criteri indicati dal CdP per il 2019 e tempistica di erogazione dei contributi (Capitoli 3103 e 3106), nonché di temi per progetti speciali. All’orine del giorno anche la promozione dell’insegnamento di lingua e cultura italiane all’estero; l’assegnazione ed erogazione di contributi a Enti ed Associazioni e i contributi a istituzioni scolastiche straniere per cattedre di italiano, borse o viaggi di studio, formazione a distanza dei docenti locali, resoconto 2018 e le politiche di intervento 2019. Si parlerà inoltre della preparazione delle elezioni europee del 26 maggio 2019, delle attività del Cgie per il 2019, del Seminario giovani italiani all’estero a Palermo, della plenaria della Conferenza permanente S-R-PA-Cgie, della pubblicazione degli atti dei seminari 2018, dell’iter delle proposte di riforma di Comites e del Cgie e dello stato di avanzamento della convezione Maeci /Patronati. Fra le tematiche in discussione anche il Decreto sicurezza e la riforma della cittadinanza: riflessi amministrativi e sui diritti degli italiani all’estero. All’Odg i criteri per l’assegnazione dei contributi sui capitoli di assistenza diretta e indiretta, nonché l’analisi della situazione dei connazionali in Venezuela, nel Regno Unito (dopo la Brexit) e nella Repubblica del Sudafrica. Altro punto in discussione: comunicazione e informazione del servizio pubblico radiotelevisivo e della stampa verso l’estero. Verrà infine approfondita la partecipazione alla presentazione del progetto transnazionale di alcuni Comites in Europa, nonché varie ed eventuali tematiche. (Inform)

70° ANNIVERSARIO DELLE RELAZIONI DIPLOMATICHE FRANCESCO GIACOBBE (PD) : “ORGOGLIOSO CHE L’AUSTRALIA APPREZZI LA PRESENZA DEGLI ITALIANI CHE HANNO RESO GRANDE IL PAESE”

ROMA - Si sono svolte oggi, presso la Residenza dell'ambasciatore d'Australia in Italia, le celebrazioni del 70° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Australia e Italia. Alle celebrazioni hanno preso parte rappresentanti del Governo italiano, il senatore Francesco Giacobbe (Pd, eletto nella circoscrizione Estero-ripartizione Africa,Asia,Oceania, Antartide) rappresentanti delle aziende Italiane in Australia e australiane in Italia oltre che rappresentanti della Comunità scientifica e culturale dei due Paesi. Il sen. Giacobbe, chiamato ad intervenire alle celebrazioni come rappresentante in Parlamento della comunità italiana in Australia, ha dichiarato che “oggi è un gran giorno per la diplomazia e per relazioni dei due Paesi, da sempre amici. Orgoglioso di far parte di una delle Comunità più grandi presenti in Australia, ancor più orgoglioso di sapere quanto l'Australia ha apprezzato ed apprezza la presenza di tutti gli italiani che hanno reso grande il Paese Australia”. Il sen. Giacobbe durante il suo intervento si è soffermato sulla vicenda Brexit e su quanto possa incidere sui rapporti tra Australia ed Europa e tra Australia e Italia. L'Europa, uno dei più grandi partner economici dell'Australia, dovrà agire come soggetto a sé stante nei nuovi rapporti che si verranno a profilare nel dopo Brexit. “Credo - ha detto Giacobbe - che ci sia la volontà da parte dei due Paesi a volere continuare sulla scia dei rapporti economici e culturali già esistenti; l'impegno da parte delle Istituzioni tutte senza distinzione di appartenenza politica va verso un mantenimento dei rapporti già esistenti ma bisogna fare buona guardia, perché la storia che lega i nostri Paesi è lunga ed è fatta da legami indissolubili con al centro un fattore imprescindibile che sono le persone”. “Rapporti economici e culturali si intrecciano nella storia tra Australia ed Italia e credo che quando ci sono queste basi forti niente potrà dissolvere questo legame”, ha detto a chiusura di intervento il sen. Francesco Giacobbe. (Inform)

NASCE L’ ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA PARLAMENTARE ITALIA-VENEZUELA

Roma - “Il Venezuela sta vivendo una lotta molto importante per ritornare sul cammino della democrazia attraverso un governo di transizione che porti il prima possibile a libere elezioni. Moltissime grazie in nome del presidente Juan Guaidò, in nome del popolo venezuelano e dell’immensa comunità italo venezuelana”: così Francisco Sucre, presidente della Commissione Esteri della Assemblea Nazionale del paese latino-americano, intervenendo mercoledì 13 febbraio in Senato all’incontro con la neonata Associazione di Amicizia parlamentare Italia-Venezuela che vede l’adesione fino ad ora di circa 80 parlamentari di quasi tutte le forze politiche, da Forza Italia a Fratelli d’Italia, dal Pd alla Lega e nella quale spicca l’assenza di parlamentari pentastellati. “In Venezuela non c’è una competizione tra destra e sinistra ma tra il popolo e la dittatura” commenta l’ex sindaco di Caracas Antonio Ledezma, sostenitore di Guaidò, mentre Rodrigo Diamanti, responsabile Europa per gli aiuti umanitari, ringrazia commosso i parlamentari italiani: “Grazie perché in questi tempi bui voi non avete taciuto, molti di voi hanno parlato come fossero venezuelani. Mio padre mi ha inculcato l’amore per l’Italia, un Paese del quale sono sempre stato innamorato. Ho pensato che non ci fosse più speranza per ritrovare la strada della democrazia, ma finalmente è risorta in noi una speranza”. Tra i parlamentari che hanno aderito all’associazione Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, che ha sottolineato come “da ora per l’Italia e per la Santa Sede Maduro è il signor Maduro, non è più il presidente Maduro. La commissione esteri - spiega il senatore - ha ascoltato l’ambasciatore e non più il viceministro del Venezuela, perché con l’intervento del ministro degli esteri Moavero l’Italia non riconosce il presidente Maduro ma riconosce l’assemblea nazionale e solo un organo costituzionale può essere ricevuto dal Parlamento italiano”. “Il vostro impegno ha inciso profondamente nel cambiamento della posizione del governo italiano - ha detto il senatore Pierferdinando Casini rivolgendosi alla delegazione venezuelana - Per la prima volta l’Italia ha riconosciuto la legittimità politica del Parlamento e ha negato quella di Maduro”. Accenni più critici verso il governo da parte del deputato del Pd Ivan Scalfarotto: “Non c’è molto da dire, la scelta è tra la libertà e la democrazia da un lato e la dittatura e l’oppressione dall’altro. E’ imbarazzante che non siamo riusciti a riunirci agli altri Paesi europei che hanno riconosciuto il presidente Guaidò”. (NoveColonneATG)

LA MARCA (PD): DAI NOSTRI EMIGRATI UNA SPERANZA PER IL SUD

Roma - “Il Mezzogiorno d’Italia ha dato al mondo milioni di emigrati, in ogni continente, e ancora oggi partono da questa terra centinaia di migliaia di persone in cerca di lavoro, diritti, opportunità di realizzazione professionale e umana. Nello stesso tempo, è la parte della società italiana che ha subito più acutamente le conseguenze della crisi degli ultimi anni e rischia di pagare il prezzo più alto della stagnazione che si profila a livello nazionale e internazionale. Lo dicono le differenze di produttività, di reddito, di livelli di qualità dei servizi, a partire dalla sanità. La caduta demografica, poi, dovuta alla diminuzione delle nascite e alla ripresa dell’emigrazione, rappresenta un fattore di indebolimento e regressione che rischia di svuotare le regioni meridionali”. Lo afferma in una nota la deputata del Partito democratico eletta all’estero Francesca La Marca. “Eppure, questa terra possiede risorse straordinarie - umane, ambientali, produttive, storiche, culturali, turistiche, alimentari – che potrebbero essere la base di un serio rilancio e di un nuovo tipo di sviluppo, purché sospinto da forze economiche adeguate e fecondato da convinzione, progettualità e determinazione - prosegue La Marca -. A fronte di questa preoccupante situazione, spesso si dimentica che l’Italia, al di fuori dei suoi confini, ha un retroterra di straordinario valore, milioni di persone che fanno parte ormai delle classi dirigenti di tanti Paesi e che hanno un ruolo di protagonisti in tanti settori vitali. Per questo, ho presentato alla Camera una mozione sul contributo che gli emigrati italiani e meridionali possono dare alla ripresa del Sud, soprattutto delle aree interne, le più deprivate”. “La mozione, firmata anche dalla deputata del Pd Stefania Pezzopane, è stata sottoscritta anche da altri novanta colleghi di diversi gruppi parlamentari e dovrà essere calendarizzata e discussa in aula nelle prossime settimane. Mi auguro che lo spirito di responsabilità e di solidarietà verso queste aree del Paese prevalga - unitariamente - sullo spirito di appartenenza e di parte”, conclude la deputata dem. (NoveColonneATG)

LAVORO - DAL MIBAC: IN UN TRIENNIO 3.600 POSTI AL MINISTERO . 2.000 ANCORA DA ASSUMERE. MA SI DOVRANNO CONSIDERARE LE USCITE "QUOTA 100".

“A regime entro un triennio 3600 posizioni nel Mibac”. E’ quanto ha annunciato il ministro Bonisoli nel corso della consueta riunione periodica con i sindacati del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. “In realtà – ha spiegato il ministro – 1000 posizioni per assunzioni straordinarie sono state già coperte dalla legge di bilancio oltre alle 660 già autorizzate dalla Funzione Pubblica. Abbiamo infine già assunto per un ultimo anno 33 posizioni a tempo determinato”. Altre 2000 posizioni rappresentano l’80% del fabbisogno assunzionale contenuto nel decreto Concretezza all’esame del Parlamento e che noi abbiamo calcolato in questa cifra. L’80% non tiene ancora conto degli effetti della quota 100 che consentirà a molti di andare in pensione in anticipo rispetto ai tempi previsti. “Su questo stiamo già effettuando calcoli. Appena avremo delle cifre precise provvederemo a potenziare il numero di assunzioni”. Bonisoli ha poi ricordato che, a questo numero, “vanno aggiunti gli scorrimenti dei 460 cosiddetti funzionari ombra, che dal 2010 aspettano il passaggio dall’area II all’area III”. Entro la legislatura, ha ricordato Bonisoli, “si provvederà a completare il quadro delle 6000 assunzioni annunciate all’inizio del proprio mandato. “Il rabocco partirà tra due o tre anni. Non voglio 6000 persone subito per evitare – ha concluso il ministro - un tappo generazionale tra 20 anni con un numero elevato di risorse che vanno in pensione contemporaneamente”.( 20/02/2019-ITL/ITNET)

ROSARIO: IL CONSOLATO GENERALE APRE LE PORTE CON UN VIDEO

ROSARIO - Il Consolato Generale d’Italia in Rosario si presenta alla comunità italiana, forte di oltre 170 mila unità, e, per farlo in modo più incisivo, dalle parole passa alle immagini. È stato realizzato, infatti, un video che mostra il personale del Consolato al lavoro sotto la guida del Console Generale. Il lavoro del Console Martin Brook - che alcune Associazioni non esitano a definire “eccellente” – riscuote certamente l’apprezzamento dei connazionali e la realizzazione del video altro non è che un ulteriore segnale di avvicinamento tra cittadino e autorità consolare. Una modalità digitale, propria dei nostri tempi, per aprire le porte dei propri uffici senza remore. (aise)