STORIE EMIGRAZIONE BELLUNESE: L’ABM PRESENTA GIOVANNI ANDREANI E ANGELA PRADE EMIGRATI IN BRASILE BELLUNO

- Per la serie dedicata alle storie d’emigrazione bellunese, l’Associazione dei bellunesi nel Mondo presenta questa settimana Giovanni Andreani e Angela Prade, partiti dal Veneto per il Brasile.

Questa la loro storia. “Giovanni Andreani nacque nel 1870 a Valmorel. Era figlio di Angelo e Antonia De Bona. Angela Prade - in Brasile chiamata “nonna Andoleta” - nacque invece a Castion il 18 ottobre 1873, figlia di Francesco e Maria De Dea.Quando con i genitori attraversarono l’Atlantico per arrivare in Brasile su una nave carica di immigrati, Giovanni e Angela erano bambini di dodici e quattordici anni. Sbarcarono a Florianopolis, Santa Catarina, e da qui le famiglie furono dirette a Guaricanas, all’epoca colonia di Blumenau. Il padre di Angela prese possesso del lotto n. 183, sulla riva sinistra del fiume Itajaí Açú; quello di Giovanni del lotto n. 26. Nel 1895 Giovanni e Angela si sposarono.Nel corso degli anni Giovanni decise di acquistare un lotto coloniale situato dove oggi si trova il comune di Rio do Sul, nel luogo conosciuto come Valada Itoupava. Le strade erano precarie e dovette farsi largo in mezzo alla foresta per preparare il terreno alla coltivazione e costruire una nuova dimora. In uno dei suoi viaggi si ammalò e morì, lasciando Angela vedova con sei giovani figli: Maria Antonia di dodici anni, Pierina di dieci, Giovanni di sette, Anna di cinque, Amabile di tre e Palmira di due.Dopo essere rimasta senza marito, “nonna Andoleta” diede grande dimostrazione di forza e coraggio. Le difficoltà erano tante: vedova, contadina, con bimbi piccoli e per lo più femmine. Il peso era davvero grande, tanto più che la terra di cui disponeva era poco fertile e difficile da coltivare, e l’area attorno era densamente abitata da indigeni, che i coloni chiamavano “selvaggi”. I conflitti non erano rari, anche se Angela ebbe sempre con gli indiani un contatto pacifico. Inizialmente vennero di notte, per spiare attraverso le fessure delle tavole di cui era fatta la casa. Angela sparò alcuni colpi con una vecchia pistola a canna che apparteneva a Giovanni e gli indiani si allontanarono. Ma in seguito fecero ritorno e Angela notò che quando arrivavano di notte raschiavano la polenta rimasta nel paiolo appeso fuori. Allora cominciò a lasciare porzioni più abbondanti di polenta, così che i suoi visitatori notturni potessero dilettarsi. Probabilmente questo gesto le guadagnò una certa simpatia tra gli Indios. La figlia Anna ricordava che quando erano nei campi, ai margini del bosco, era molto comune sentire le voci degli indiani pronunciare perfettamente i nomi di tutti i membri della famiglia.Stancatasi del terreno sterile dei Guaricani, Angela andò a Rio do Sul per tentare la fortuna sulla terra che suo marito Giovanni aveva acquistato poco prima di morire. Partiti su un carro seguendo le rive del Rio Itajaí Açú, attraversaromo il fiume e portarono tutto nella nuova proprietà. Come è noto, gli immigrati furono di fatto lasciati al proprio destino, senza protezione e attenzione da parte delle autorità, per le quali erano come inesistenti. Non fu facile. Dopo aver attraversato tutte queste vicende, Angela Prade terminò il suo eroico viaggio di vita il 27 agosto 1948. Aveva 74 anni”. (aise)

“SANTIAGO, ITALIA”: ALL’IIC DI BRUXELLES L’ANTEPRIMA BELGA PER IL FILM DI NANNI MORETTI

BRUXELLES - Si sposta eccezionalmente al martedì – per via del Lunedì dell’Angelo – l’appuntamento con il cinema all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles. Il prossimo 23 aprile, alle 19.00, verrà presentato in anteprima nazionale in Belgio “Santiago, Italia”, nuovo film di Nanni Moretti. Realizzato a partire da immagini d'archivio e da testimonianze, “Santiago, Italia” racconta i mesi che seguirono il golpe militare del 1973 del dittatore Pinochet che mise fine al sogno democratico di Salvador Allende. Il film mette l'accento sull'importante ruolo dell'Ambasciata d'Italia a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime, permettendo loro di raggiungere l'Italia. (aise)

EMIGRAZIONE, IL 67% DELLE FAMIGLIE INVIA DENARO AI FIGLI ALL'ESTERO

Roma - Si parla tanto dei giovani che emigrano ma poco delle loro famiglie. Il volume "Famiglie transnazionali dell'Italia che emigra. Costi e opportunità" punta l'attenzione proprio su chi resta: i genitori. Il libro (Celid) di Valeria Bonatti, Alvide del Pra', Brunella Rallo e Maddalena Tirabassi, è stato presentato il 18 aprile a Palermo nell'ambito del Seminario dei giovani italiani nel mondo, organizzato dal Consiglio generale degli italiani all'estero. Attraverso i risultati di un'inchiesta condotta online tra le famiglie italiane dei giovani emigrati, e le testimonianze dei diretti interessati, la ricerca esplora le nuove relazioni familiari, declinate anche in termini economici. Il 67 per cento delle famiglie, infatti, invia denaro ai figli all'estero. L'invio di denaro è prevalentemente occasionale (58 per cento) ma per il 42 per cento dei giovani il contributo della famiglia è fondamentale. Il prestito si fa solo nel 17 per cento dei casi. Brunella Rallo è presidente dell'Associazione Makran e fondatrice di mammedicervellinfuga.com: "Ci siamo interrogate sui costi privati delle 'famiglie a distanza'. Dal nostro punto di osservazione - una community online a cui da tre anni partecipano i genitori di giovani emigrati - registriamo che anche le famiglie contribuiscono, in maniera diretta o indiretta, all'economia delle nuove emigrazioni".(NoveColonneATG)

MINORI, IL 10% HA GENITORI DI ORIGINI IMMIGRATE

Roma - Un minorenne su dieci, in Italia, ha genitori di origini immigrate. Si tratta di un milione di under 18, equamente ripartiti tra maschi e femmine, che crescono all’incrocio tra due mondi: quello della famiglia di origine e la società italiana. Ragazzi che si trovano a far da mediatori tra due culture, quasi fossero talora genitori dei loro stessi genitori. Minorenni che, a causa della provenienza della loro famiglia, affrontano discriminazioni e malintesi. Come quello di essere considerati stranieri, anche se parlano e vivono da italiani. O quello di dover far accettare ai familiari comportamenti “da italiani”. A tutela dei loro diritti di persone di minore età l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) ha formulato il 16 aprile una serie di raccomandazioni rivolte a ministeri, regioni, comuni, servizi sociali, assistenti sociali e giornalisti. A contenerle è un documento di studio e proposta “L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile”, realizzato con il supporto tecnico dell’Istituto degli Innocenti di Firenze e presentato a Roma durante un convegno e una tavola rotonda promossi dall’Agia. Sono intervenuti Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia e coordinatrice del gruppo di lavoro, Tiziana Chiappelli, docente universitario e - alla tavola rotonda - i rappresentanti delle istituzioni destinatarie delle raccomandazioni. (NoveColonneATG)

SICUREZZA SOCIALE - REDDITO CITTADINANZA - OLTRE IL 70% DEGLI ASSEGNI SUPERA 300 EURO RISPONDE INPS AGLI INTERROGATIVI CIRCOLATI IN QUESTI GIORNI

"Oltre il 70% degli assegni supera i 300 euro relativamente al reddito di cittadinanza - lo dice l'INPS in una nota odierna a fronte di dubbi e critiche avanzate da più parti. Quasi 337mila degli importi erogati per il reddito di cittadinanza, pari al 71% delle prime 472.970 domande elaborate dall’Inps, superano i 300 euro" precisa l'Istituto sottolineando che il 50% è compreso nella fascia tra 300 e 750 euro, mentre oltre i 750 euro si attesta il 21% delle somme in pagamento. Soltanto il 7% è compreso nella fascia tra i 40 e i 50 euro. Lo stato delle richieste e l’ammontare del reddito riconosciuto può essere verificato sul sito dell’Inps attraverso il servizio online per la consultazione delle domande di reddito e pensione di cittadinanza. Si ricorda che per l’accesso a tale servizio è necessario disporre del PIN Inps, oppure dello SPID o, ancora, della carta nazionale dei servizi (CNS). (19/04/2019- ITL/ITNET)

SICUREZZA SOCIALE - REDDITO CITTADINANZA - FACCIAMO SINTESI: 806.000 DOMANDE 488.337 ACCOLTE 186.971 RESPINTE. CAMPANIA E SICILIA IN PRIMA FILA

Reddito di cittadinanza: FACCIAMO SINTESI: 806mila domande: 488.337 le accolte e 186.971 respinte A fronte di oltre 806mila richieste di Reddito di cittadinanza, arrivate dai nuclei familiari all'Inps, entro il 31 marzo,sono state elaborate le prime le prime 681.736 istanze (85%); di queste, 488.337 istanze (72%) sono state accolte, mentre 186.971 (27%) sono quelle respinte; 6.428 istanze (1%) sono in evidenza perché è necessaria un’ulteriore attività istruttoria. Lo ha reso noto l'Inps in un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale. Nel dettaglio, l'Istituto precisa che delle domande residue, circa 44mila saranno definite entro questa settimana. Le ulteriori 80mila sono quelle presentate insieme al modello Rdc/Com per comunicare la variazione di redditi da attività lavorativa rispetto all’Isee, che saranno lavorate entro la fine del mese di aprile. Secondo l'Inps "stimando che anche per le istanze in evidenza si confermi una percentuale di accoglimento analoga a quella delle pratiche già definite e che la percentuale di accoglimento delle pratiche presentate insieme al modello Rdc/Com sia più alta, pare ragionevole una stima complessiva delle istanze accolte intorno al 75%". Campania e Sicilia sono le regioni dove si è registrato il più alto numero delle richieste (rispettivamente 117.786 e 112.714); seguono ad una certa distanza il Lazio con 63.710; la Puglia con 59.312; la Lombardia con 57.660; Calabria con 48.625; Piemonte, con 37.695; Sardegna con 33.449; Toscana con 29.318; Emilia Romagna con 25.831; Veneto con 22.215; Abruzzo con 16.454; Liguria con 13.335; Marche con 12.081. Nelle altre regioni, le domande si attestano al di sotto delle 10mila: Basilicata (8.292);Friuli Venezia Giulia (8.017); Umbria 7.728; Molise (4.537); Trentino alto Adige 2.157; Valle d'Aosta (820).(19/04/2019-ITL/ITNET)