INDUSTRIA: CGIL, CISL, UIL SICILIA SOLLECITANO CONFERENZA DI SERVIZI STATO- REGIONE PER IL DECOLLO DEGLI INVESTIMENTI NELL’AREA INDUSTRIALE DI GELA

Palermo , 28 ago- “La vicenda delle piattaforme Argo e Cassiopea rappresenta l’emblema

della disattenzione dello Stato sul tema del rilancio dell’apparato industriale in Sicilia. In questo caso manca la proroga della Valutazione di impatto ambientale. Fatto è che a quasi 5 anni dall’accordo sulla riconversione e il rilancio del’area industriale di Gela, i progetti non decollano e questo è inaccettabile”. Lo dicono in nota congiunta i segretari di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Alfio Mannino, ebastiano Cappuccio e Claudio Barone che chiedono di “ indire al più presto una conferenza di servizi Stato – Regione presso il Mise per puntualizzare le responsabilità di ogni soggetto in campo e rimuovere gli ostacoli all’attuazione dell’accordo del 6 novembre 2014, evitando l’alibi della crisi di governo relativamente a un problema complessivamente irrisolto da troppo tempo” . I segretari di Cgil, Cisl e Uil sostengono che “la latitanza dello Stato, azionista dell’Eni, nella vicenda non è ammissibile. Ma anche la Regione – aggiungono – deve ricercare ed esprimere indirizzi univoci, evitando difformità nei pareri che possono costituire un alibi al comportamento dilatorio degli altri soggetti e al mancato decollo degli investimenti”. Mannino, Cappuccio e Barone sottolineano dunque che “ visto il groviglio in cui ci si trova, la conferenza di servizi diventa dunque urgente, per dare risposte al territorio, ai lavoratori e credibilità a un’azione istituzionale per il rilancio delle attività produttive in Sicilia. Se la situazione non si sblocca, a partire proprio dalla questione del gas, che rappresenta una tranche importante del piano concordato- concludono- si rischia di perdere gli investimenti con grande danno per l’area e per i lavoratori”.

2019 dac SINGAPORE: LA CCI PREMIA LE MIGLIORI AZIENDE

SINGAPORE - La Camera di Commercio Italiana di Singapore ha assegnato a Keppel DC Reit il premio come miglior investitore di Singapore in Italia. MetaSensing Asia Pacific è stata invece insignita come miglior PMI italiana a Singapore. COIM Asia Pacific, ha ottenuto il premio come miglior multinazionale. E Philip Morris Singapore lo ha ottenuto per l’ottima trasformazione aziendale. L’annuncio è stato rivelato nei giorni scorsi dalla CCI del paese asiatico, mentre i premi verranno conferiti il 24 settembre dalle 11.30 alle 14.30 al Fullerton Bay Hotel, a Singapore. Il premio a Keppel DC Reit celebra l'acquisizione dell’azienda di un Data Center a Milano. Il data center comprende tre edifici interconnessi di quattro piani. Situato a circa otto chilometri dal centro di Milano, è facilmente accessibile tramite il sistema della metropolitana di Milano. Il premio a COIM Asia Pacific, invece, è arrivato come riconoscimento per il lungo impegno del gruppo COIM a Singapore e nella regione, con il primo investimento dell’azienda nel territorio asiatico nel 2002, e continua ancora oggi a mantenere ingenti investimenti. Concentrandosi sulla tecnologia avanzata radar, la società italo-olandese MetaSensing Asia Pacific è un produttore di sensori per diverse applicazioni di telerilevamento, che essendo ad alta risoluzione vengono utilizzati per il rilevamento, la mappatura e la sorveglianza mediante tecniche SAR all'avanguardia. Il premio vuole celebrare i successi dell’azienda nella regione APAC. Il premio a Philip Morris, infine, riconosce il contributo della multinazionale nel collegamento tra Italia e Singapore attraverso l'innovazione nella scienza e nella tecnologia. Philip Morris International ha istituito il suo primo impianto di produzione all'avanguardia nella regione Emilia Romagna in Italia nel 2014, investendo circa 1 miliardo di euro e impiegando circa 1200 dipendenti. La struttura è la più grande fabbrica italiana costruita da zero negli ultimi 20 anni. Singapore ospita una delle principali strutture di ricerca e sviluppo dell'azienda, situata presso il Science Park II, stabilendo un importante ponte tra innovazione e produzione. Il premio della Camera di Commercio Italiana di Singapore riconosce gli sforzi di trasformazione aziendale guidati da talenti, produzione all'avanguardia e valutazioni scientifiche provenienti sia dall'Italia che da Singapore. (aise)

MATERA 2019, UNA MOSTRA RACCONTA GLI ITALIANI ALL’ESTERO E IL LORO RITORNO IN PATRIA

Testimonianze per ricomporre storie, forme, sensazioni, affetti, esperienze, fortune, drammi di chi è emigrato o è ritornato con tanta speranza Cinque chilometri di fil di ferro, intrecciato, dai colori rosso e nero, e tante immagini diffuse in videonarrazioni e testimonianze per ricomporre storie, forme, sensazioni, affetti, esperienze, fortune, drammi di chi e’ emigrato o e’ ritornato con tanta speranza e volonta’ per cominciare un’altra vita nei paesi lucani, ora spopolati, dei padri. Sono i motivi e il filo conduttore della mostra “Vado, Verso, Dove, Vengo”, allestita a Matera – Capitale europea della cultura 2019 – presso la chiesa rupestre di Santa Maria de Armenis, nel Sasso Caveoso, nell’ambito del progetto “Storylines, The Lucanian Wais”. Il progetto, coprodotto dall’associazione Youth Europe Service e Fondazione Matera-Basilicata 2019, e’ cofinanziato da Lucania Film commission e fondo etico di Bcc Basilicata. Nella mostra, contrassegnata da diverse installazioni, sono rappresentati quattro momenti tematici denominati “Trame”, “Ruderi e Vuoti”, “Ombre e doppi”, “Ritorni e restanze”, contrassegnati oltre che dalle figure delimitate dal fil di ferro anche da frasi, pensieri, di poeti, scrittori, antropologi come Vito Teti e del paesologo Franco Arminio. Momento di riflessione e’ il documentario del regista lucano Nicola Ragone “Vado, Verso, Dove, Vengo”, che raccoglie storie di vita e voci di esperti che narrano del senso del partire, del restare e del ritornare tra New York e Aliano (Matera), da Londra a Castelmezzano (Potenza). Trame di vita da cui ripartire per riabitare i piccoli centri, ricucendo un nuovo legame tra l’Italia dei paesi e i flussi globali. La mostra restera’ aperta fino al 29 settembre. (ANSA).

SALVATORE SCLAFANI: CINEASTA TRA ITALIA E USA

LOS ANGELES - Vive a Los Angeles, ama da sempre il cinema in tutte le sue forme, ha iniziato a 14 anni dirigendo diversi spettacoli teatrali e realizzando un lungometraggio amatoriale dal titolo "Cenerentolo 2": Salvatore Sclafani, ventiseienne palermitano, è un vulcano di idee e di attività che lo hanno portato giovanissimo a lavorare come attore in Tv e al cinema, poi come regista e non solo. Il concetto da considerare, potrebbe essere quello della “diffusione dell’arte e della cultura” dato che Salvatore porta ed applica all’estero imprinting italiano e creatività, ma prosegue anche in Italia il proprio lavoro. Infatti in aprile è tornato in patria temporaneamente, per girare a Palermo il cortometraggio Don Gino, con un direttore della fotografia di grande levatura come Daniele Ciprì, Oggi è già tornato in California per proseguire l’attività a Los Angeles. Ma l’ironico ed originale cortometraggio Don Gino, che porta un mondo gay non rivelato, nella realtà dei boss mafiosi, è già passato attraverso la post produzione ed è pronto per volare nel mondo partecipando a molteplici festival. “Don Gino segue lo stesso percorso del cortometraggio Idda e del lungometraggio Il Talento” dice Sclafani “tutti realizzati con la mia regia, e tutti già iscritti a festival importanti nel mondo. Sono targati First Child Productions, la casa di produzione che ha sede in Italia di cui sono socio con Paola Piccioli, che è anche attrice. Tra i nostri primi lavori c’è il cortometraggio "Un giorno alla volta", in collaborazione con Carmelo Segreto e con la mia fotografia. Ha vinto diversi premi fra cui il Roma Cinema Doc ed il premio Giulio Questi. Ma anche se abbiamo avviato il lavoro in Italia, dopo alcuni anni vissuti a Roma, io sono palermitano, Paola è bolognese, abbiamo deciso di trasferirci a Los Angeles, dividendo la nostra professione tra il nostro paese e la California. Qua negli USA stiamo portando avanti anche un documentario piuttosto complesso, che tratta un argomento sociale scottante”. Un Master class dell’acting coach hollywodiano Bernard Hiller è stato il primo passo verso Los Angeles per Salvatore Sclafani, che dal 2012 non si è fermato un attimo, tra la laurea al Dams di Roma, e performance attoriali, che poi hanno lasciato posto alle passioni più forti, per la regia e la fotografia cinematografica, con tanti corti come regista, qualche direzione della fotografia, molti premi, un montaggio così speciale da fargli guadagnare un award, e la possibilità di conoscere registi come Marco Bellocchio e Daniele Ciprì. Per entrare dalla porta principale del tessuto lavorativo di Los Angeles, Sclafani ha frequentato la scuola di Cinema UCLA Extension. Ed ha cominciato a collaborare con i produttori Gerry Pass e Kerry Mondragon, producendo il cortometraggio "Second Acts" - protagonista Michael Learned, attrice 4 volte vincitrice del premio Emmy - che viene selezionato a diversi festival fra cui il prestigioso e qualificante per gli Oscar "Miami film festival". “Ma la svolta personale è arrivata a fine 2018” dice Sclafani”, quando sotto l’Uninflected LLC di Kerry Mondragon ho prodotto "Tyger Tyger", lungometraggio ambizioso girato nei deserti di Bombay Beach e Slab City, ai confini della California, con protagonisti la star Disney Dylan Sprouse (protagonista della serie Zach and Cody al grand hotel), l’attrice novegese Thea Sofie Loch Naess (antagonista principale della serie Netflix The last kingdom), Eden Brolin (figlia del famoso attore Josh Brolin), Sam Quartin, Nekhebet Kum Juch, Max Madsen (figlio dell’attore Michael Madsen), la modella angelo Victoria Secret Barbara Palvin e l’assiduo collaboratore di Quentin Tarantino Craig Stark. Il film è atteso in uscita per la fine del 2019. Qquali novità ha in serbo la First Child Productions? La casa di produzione di Salvatore Sclafani e Paola Piccioli è al lavoro perché produrrà il cortometraggio “Giusto il tempo di una sigaretta” con la regia e sceneggiatura di Valentina Casadei, le cui riprese saranno effettuate tra Bologna e la sua provincia, nell’autunno di quest’anno, e per il quale l’organizzazione è già nel suo pieno. (aise)

“MIRADAS DE AMERICA LATINA”: A MONTEVIDEO LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI GRAZIANO BARTOLINI

Roma - Nella suggestiva cornice di Palazzo Santos, sede del Ministero degli Esteri dell’Uruguay, si è svolta il 21 agosto, alla presenza di circa una cinquantina di persone tra cui Rappresentanti del Corpo Diplomatico e della comunità locale, l’inaugurazione della mostra fotografica “Miradas de America Latina” dell’autore italiano Graziano Bartolini. L’esposizione è stata allestita dall’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo e dall’Ambasciata di Italia con la collaborazione della Direzione Generale per gli Affari Culturali del Ministero degli Esteri uruguaiano. Dopo il saluto di benvenuto del Direttore Generale per gli Affari Culturali, Ambasciatore Ricardo Varela, ha preso la parola l’Ambasciatore di Italia in Uruguay Gianni Piccato che ha sottolineato come la mostra sia stata il frutto della collaborazione culturale non solo tra l’Italia e l’Uruguay ma anche con tutta l’America Latina. In seguito, il fotografo, dopo aver ricordato la sua personale amicizia con lo scrittore e giornalista uruguaiano Eduardo Galeano, dal cui libro “Las venas abiertas de América Latina” sono stati tratti alcuni brani che accompagnano le fotografie, ha spiegato la genesi delle sue opere. Le foto, scattate nell’arco di 25 anni, mostrano scene di vita quotidiana e molti ritratti. Attraverso la vista di tali opere lo spettatore percorre un tour dell’America Latina: dai paesaggi dei villaggi andini alle persone che ballano il tango a Buenos Aires passando per i bar di Montevideo. Risulta talmente coinvolto dalle immagini che gli sembra di conoscere direttamente i soggetti ritratti, sempre con il loro consenso, assicura Bartolini, in quanto “le persone devono essere coscienti di quello che gli capita”. E’ come se le persone raffigurate si presentassero direttamente all’osservatore e non al fotografo. E’ come se la lente della fotocamera fosse venuta meno, come se non esistesse un filtro. (NoveColonneATG)

SIENA, CORSI PER PROFESSIONISTI CHE OPERANO IN CONTESTI MULTIETNICI

Siena - Sono aperte le iscrizioni a due corsi di formazione gratuiti organizzati nell’ambito del progetto “Forward” del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena con sede ad Arezzo e dedicato alle strategie per prevenire la radicalizzazione religiosa politica e culturale e supportare l’integrazione. Si tratta di un corso sulle Soft skills per contesti sanitari multiculturali e di un corso sulla Lingua araba per la mediazione e la sicurezza. Ai corsi possono partecipare professionisti che operano in contesti multietnici e saranno a carattere esperienziale, per consentire di apprendere dalla propria esperienza e svilupparla in vista delle nuove sfide che le società multietniche presentano. Il primo corso è rivolto a chi opera in contesti sanitari e ospedalieri nei quali la relazione con soggetti con stili di vita e abitudini diversi richiede la disponibilità ad apprendere nuove conoscenze utili in ambienti che sono sempre più ad alta densità multiculturale. Il corso sulla Lingua araba per la mediazione e la sicurezza si rivolge a operatori e responsabili nei settori delle forze dell’ordine, della sicurezza pubblica e privata, dell’esercito, della pubblica amministrazione (in particolare negli enti locali), degli istituti penitenziari e di riabilitazione che vogliono acquisire le competenze linguistiche utili all’intercettamento e alla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione. Il principale obiettivo del corso è l’acquisizione di ottime competenze di base nella comprensione e nell’espressione orale e scritta in lingua araba. Le domande devono essere presentate entro il 6 settembre 2019. (NoveColonneATG)