IL SENATORE FRANCESCO GIACOBBE SCRIVE AI MINISTRI DEL LAVORO E DEGLI AFFARI ESTERI
Il senatore Francesco Giacobbe dopo alcuni contatti informali ha scritto ai Ministri del Lavoro sen. Nunzia Catalfo e al Ministro degli Affari Esteri on. Luigi Di Maio.
Oggetto della missiva due progetti portati avanti dal Comites di Wellington e la richiesta di informazioni dello stato di avanzamento dell'iter presso i due Ministeri. I due progetti riguardano l'accordo visto vacanze-lavoro e l'accordo di previdenza sociale tra l'Italia e la Nuova Zelanda. "Spero nel coinvolgimento fattivo dei due Ministri"- ha dichiarato il Senatore Francesco Giacobbe - "l'attenzione verso le nostre Comunità e verso le nuove generazioni che vanno all'estero passano anche attraverso queste azioni di reciprocità tra Paesi" - ha continuato Francesco Giacobbe - "spero in una rapida risposta per potere mettere in atto tutte le azioni che possano far vedere luce questi progetti" - ha chiuso il Senatore.
RINO GIULIANI: SALVIAMO IL PIANETA
Salvare il pianeta ora. Lo hanno gridato l’altro giorno in tutte le strade in tutto il mondo. Solo i giovani, insieme. Un movimento in atto, una forza di cambiamento alla ricerca di una direzione di marcia. È già accaduto nel 1968. La posta in gioco è altissima. Gli interessi dei pochi vanno combattuti per il bene di tutti. Ognuno faccia la sua parte. Grazie ragazzi per la lezione. Avanti insieme.
(DIS)ONORE: DUE ATTI UNICI DI LUIGI PIRANDELLO IN SCENA A MONACO DI BAVIERA
MONACO - Appuntamento con il teatro italiano il 13 e il 20 ottobre a Monaco di Baviera. Per due domeniche consecutive, infatti, il ProgettoQuindici porterà in scena al Gasteig (Black Box) “(dis)Onore”, due atti unici di Luigi Pirandello. Diretto da Enrico Apicella, che ne è anche protagonista, lo spettacolo porta sul palco Francesco Dighera, Valentina Fazio, Augusto Giussani, Elisabetta Officio, Simonetta Soliani e Walter Tagliabue. Entrambe le repliche inizieranno alle 19.30. Con i due atti unici "La morsa" e "Cecè", ProgettoQuindici si confronta con la psiche pirandelliana calandosi, come già avvenuto con "Chi ha paura di Virginia Woolf?", nel profondo dei suoi personaggi. Il tema che lega i due atti messi in scena è quello dell'onore (o, secondo la prospettiva, del disonore). "La morsa", scritta nel lontano 1892, ci pone di fronte ad una storia drammatica di tradimenti e vendette coniugali, un brano che l'autore stesso definisce epilogo in un atto, uno di quei fatti che si pigliano per la coda. Il mondo parassita di clientele politiche della Roma degli anni Venti fa invece da sfondo al secondo, insolito divertente pezzo, il cui protagonista è Cecè, un viveur spassionato capace di imbrogliare la gente senza farsi alcuno scrupolo. (aise)
EMIGRAZIONE IERI ED OGGI – CITTADINANZA PER DISCENDENZA: A MAROSTICA LA XLI GIORNATA DEI MIGRANTI DELL’ANEA
MAROSTICA - Si è tenuta il 29 settembre, nell’ex Opificio Palazzo Baggio in Via 4 Novembre, 10 a Marostica (Vicenza) il Convegno per i 43 anni dell’Associazione nazionale emigrati ed ex emigrati in Australia e Americhe (Anea) che celebra così la XLI Giornata dei Migranti. Il tema proposto per quest’anno è “Emigrazione ieri e oggi – Cittadinanza per Discendenza”. I lavori inizieranno alle 9:15 con i saluti e gli interventi delle autorità presenti. Il Convegno si concluderà alle 11:30 e gli interessati potranno visitare la famosa Piazza degli Scacchi e il Castello inferiore dove si possono ammirare i costumi medievali che vengono indossati per tale manifestazione. Alle 13:00 ci sarà il tradizionale pranzo sociale presso il Ristorante “Farina” in Via Palazzon 26, 36064 Mason Vicentino. (aise)
COMITATO 11 OTTOBRE: GOVERNO INVESTA NEI GIOVANI ITALO-DISCENDENTI
Roma - La scorsa settimana alla Camera si è riunito il “Comitato 11 ottobre d’iniziativa per gli italiani nel mondo” con lo scopo di fare il punto sull’attività svolta da un anno circa dalla sua costituzione, in particolare riguardo al tema del rientro degli italiani in patria. “Tenuto conto che il tema riguarda sia le giovani generazioni di migranti che si sono mosse dagli inizi del millennio (non solo i cosiddetti cervelli in fuga) sia i discendenti degli italiani protagonisti della grande ondata migratoria dei due ultimi secoli, la constatazione è che mentre il primo aspetto ha trovato interesse, preoccupazione e consenso presso l’opinione pubblica e le istituzioni, il secondo è apparso più trascurato e lasciato alle logiche amministrative correnti che mettono chi non possiede la cittadinanza italiana sullo stesso piano degli immigrati extracomunitari”, si legge in una nota. “I due problemi - nell’analisi del Comitato - vanno invece collocati in una logica di compensazione dei processi di invecchiamento e denatalità del paese rispetto ai quali, nonostante l’insistenza delle denunce in merito, si mostra un interesse ancora troppo superficiale. L’insensibilità appare più grave se ci si riferisce ad aree della nostra emigrazione, come l’America del Sud – in particolare il Venezuela – che risultano investite da acute crisi economiche e sociali in cui l’intervento possiederebbe anche un carattere di solidarietà trattandosi di spazi geografici che dispongono di ampi serbatoi di giovani italiani di origine o di appartenenza culturale (gli “italici”) che potrebbero reinserirsi nel nostro paese ringiovanendo la composizione anagrafica e rinvigorendone il tessuto sociale ed economico”. Secondo il Comitato 11 Ottobre “continua così la tradizionale politica dei governi italiani d’intendere i connazionali all’estero e gli italo-discendenti solo come un problema amministrativo o un pretesto per interventi a pioggia, il più delle volte slegati tra loro e senza alcun obiettivo che non sia quello di favorire preferibilmente le cerchie più prossime ai vari momenti istituzionali. In questo senso s’invitano le forze del nuovo governo ad adoperarsi perché se esiste una strumentalizzazione positiva della vasta area di ‘italicità’ nel mondo questa vada a vantaggio di tutta la collettività nazionale, sia che risieda all’estero o in Italia. Ciò potrebbe costituire un valido obiettivo politico e darebbe un senso anche al conseguimento di fini indiretti quali la promozione del made in Italy e della cultura italiana nel mondo, oggi poco mirati e lasciati allo spontaneismo o a interessi settoriali. L’obiettivo del rientro, sicuramente foriero di ricadute economiche positive anche nel breve periodo se ben gestito, oltre che configurarsi come politica prospettica dotata di senso, per giunta non è destinato a gravare sulla finanza pubblica in affanno del Paese giacché la sua attuazione ricadrebbe nella sfera d’azione di regioni ed enti locali e, più in generale, sulla disponibilità volontaria delle popolazioni e dell’associazionismo locale, mentre allo Stato centrale rimarrebbe solo il compito di semplificare gli istituti d’ingresso nel paese senza dover far ricorso a spese superflue e a un certo turismo istituzionale”. (NoveColonneATG)
LE PAGHE DEI GIOVANI: COME TRATTENERE I LAUREATI
Roma - Pagare di più i giovani italiani occupati non è più soltanto una rivendicazione sindacale, bensì la proposta che oggi viene dagli stessi imprenditori. Ultimo a lanciare l'appello da Nordest il presidente degli industriali di Vicenza che, all' assemblea annuale dell'associazione di categoria svoltasi sabato scorso, ha perorato anche la causa di maggiori investimenti nella scuola e nell'università. L'Italia – si legge il 25 settembre su Il Piccolo - sconta del resto un ritardo che rischia di diventare drammatico sulla cosiddetta istruzione terziaria, che comprende sia i percorsi universitari, sia la formazione offerta dagli istituti tecnici superiori. Una situazione documentata anche dall'ultimo rapporto Ocse: la quota di laureati sulla popolazione in età lavorativa è in Italia il 19 per cento, quasi la metà della media degli altri Paesi avanzati (dove si arriva in media al 37 per cento). (NoveColonneATG)