PD SUDAMERICA: NO ALL’AUMENTO DELLA TASSA DI CITTADINANZA
Roma - L'Assemblea dei delegati del PD Sudamerica, a seguito di una riunione alla quale ha preso parte il nuovo Responsabile del dipartimento italiani nel mondo del Partito Democratico,
Luciano Vecchi, ha espresso la propria preoccupazione e contrarietà rispetto all'ipotesi, prevista nella bozza della prossima legge di bilancio, di aumentare da 300 a 600 euro il contributo per la presentazione delle domande di cittadinanza 'ius sanguinis' presso i consolati. Secondo i delegati del Partito Democratico dell'America Meridionale “tale previsione non considera la varietà e la complessità delle realtà dei territori, alcuni dei quali economicamente svantaggiati, e pregiudica inesorabilmente l’accesso di molti italo-discendenti a un diritto che, soprattutto nei paesi latino-americani, diventerebbe privilegio di alcune élite. Un aumento di tale natura si configurerebbe come un tentativo di impedire l'accesso a un diritto in maniera del tutto impropria e inopportuna. La discussione dovrebbe, semmai, vertere sulla importanza di aumentare la percentuale di trasferimento ai consolati di tali risorse (ragione per la quale tale contributo fu originariamente istituito) e di prevedere che queste ultime vengano utilizzate anche per la contrattazione di personale locale a tempo determinato. La finalità del cosiddetto ‘fondo cittadinanza’ era infatti l'azzeramento delle giacenze e il miglioramento dei servizi consolari”. L'Assemblea dei delegati del PD Sudamerica rivolge quindi “un appello al Parlamento, al Partito Democratico, e in particolare agli eletti all'estero, e quanti hanno responsabilità di governo nei dicasteri competenti, affinché si adoperino per evitare l'approvazione di questa norma. In questo senso richiamiamo il Sottosegretario Riccardo Merlo agli impegni assunti davanti al comitato di presidenza del CGIE e ad adoperarsi in maniera coerente e concreta, non limitandosi a facili proclami, a sostegno di questa e delle altre istanze che in questi giorni gli provengono da tutto il mondo associativo e di rappresentanza degli italiani nel mondo”. (NoveColonneATG)
INTERNAZIONALIZZAZIONE: SALA (LOMBARDIA) A DUBAI CON 20 IMPRESE LOMBARDE
MILANO - Sono 20 le aziende lombarde che da lunedì a mercoledì prossimi voleranno a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per incontrare 120 aziende emiratine. Assieme a loro volerà anche Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia, che accompagnerà la delegazione in missione istituzionale. "Regione Lombardia - commenta Sala - vuole sostenere e accompagnare le imprese lombarde nei potenziali mercati strategici per ogni settore. La Lombardia è la prima regione italiana nei rapporti commerciali con gli Emirati Arabi Uniti e con questa missione vogliamo consentire alle aziende partecipanti di porre le basi commerciali con le imprese del territorio di Dubai". L'iniziativa, in programma dal 18 al 20 novembre, si inserisce nel quadro della seconda edizione del Programma “Percorsi di accompagnamento in mercati strategici per il sistema economico lombardo”, promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia con il supporto di Promos Italia (la struttura del sistema camerale a supporto dell'internazionalizzazione delle imprese), con il suo direttore di Promos Italia, Alessandro Gelli, che parteciperà alla missione. Il progetto nel corso del 2019 ha dato modo a 644 imprese di tutte le province lombarde di partecipare ad attività formative e di accompagnamento in Israele, Giappone, USA e Cina. "Le nostre imprese – sottolinea il vicepresidente lombardo – avranno poi l'occasione di vedere il sito espositivo di Expo Dubai 2020, una vetrina mondiale che porterà la nostra regione ad essere protagonista cinque anni dopo l'Expo di Milano che ha riscontrato enorme successo". È di 646 milioni in sei mesi l'interscambio lombardo con gli Emirati Arabi Uniti, di cui oltre 600 milioni solo di export. Lombardia prima regione italiana nei rapporti commerciali con gli Emirati con un quinto del totale italiano che è di 2,6 miliardi. È seguita dalla Toscana con 484 milioni e dal Veneto con 358 milioni. Ben cinque lombarde si piazzano tra le prime venti province: Milano, al secondo posto dopo Arezzo, con 332 milioni e una crescita dell'1,3% (+2,6% l'export), Bergamo ottava con 67 milioni, Varese nona con quasi 60 milioni (+6,8%), Monza Brianza dodicesima con 53 milioni e Brescia tredicesima con 51 milioni. La Lombardia esporta negli Emirati soprattutto macchinari (20% del totale) e abbigliamento (15,6%) e importa prodotti in metallo (39,6%). Emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell'internazionalizzazione. (aise)
COMITES BERNA-NEUCHÂTEL: EVENTI NEL SEGNO DELLA LEGALITA’
Berna - Il Comites di Berna e Neuchâtel ha organizzato due eventi in collaborazione con l'Ufficio scolastico di Basilea, l'Ente CASCI e Casa d'Italia e che avranno luogo venerdì 29 e sabato 30 novembre. “Venerdì 29 novembre presenteremo il libro del giornalista-scrittore Concetto Vecchio, ‘Cacciateli!.Quando i migranti eravamo noi’ (ed. Feltrinelli). Sarà presente l'autore” fa sapere infatti con una nota Mariachiara Vannetti, presidente del Comites Berna e Neuchâtel. “Sabato 30 novembre - aggiunge - a chiusura del "Progetto Legalità", presenteremo il libretto ‘Costruire la legalità’, a cui hanno partecipato alcuni studenti dei corsi di lingua e cultura italiana del Cantone di Berna e la mostra ‘L'essenza delle mafie e di chi le combatte’, curata da Carlo Simonelli. Le conclusioni dell'evento saranno affidate all'On. Caterina Chinnici, eurodeputata e figlia di Rocco Chinnici, vittima della mafia”. (NoveColonneATG)
"LE MAFIE NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE": MARIA FALCONE OSPITE A COPENAGHEN
COPENAGHEN - "Le mafie nell’era della globalizzazione. Attualità del pensiero di Giovanni Falcone nel contrasto alla criminalità transnazionale" è il tema della tavola rotonda che si terrà il 28 novembre a Copenaghen nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura. L’evento avrà inizio alle ore 18.30 e vedrà intervenire in qualità di relatore Maria Falcone, sorella del magistrato e presidente della Fondazione Falcone, insieme a Enrico Acciai e Gert Sørensen dell’Università di Copenaghen. La Fondazione Giovanni e Francesca Falcone è stata costituita a Palermo il 10 dicembre 1992. Nel maggio dello stesso anno perdevano la vita in un tragico ed epocale attentato mafioso, la Strage di Capaci, i due coniugi, Giovanni e Francesca Falcone, entrambi magistrati. Insieme a loro, nell’eccidio persero la vita tre uomini della scorta. Sin dalla sua costituzione, la Fondazione è presieduta da Maria Falcone, sorella del giudice. Dal 1996 la Fondazione ha ottenuto dall'ONU il riconoscimento dello status consultivo in qualità di Organizzazione non Governativa presso l'ECOSOC (Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite). L'impegno sociale e culturale della Fondazione non è solo legato allo studio e all'approfondimento del fenomeno della criminalità organizzata di stampo mafioso, ma è di più ampio respiro. Tra le altre attività della Fondazione, quella di favorire l'integrazione e la cooperazione tra i sistemi giudiziari europei e internazionali per un più efficace coordinamento di tutti gli Stati e delle Agenzie deputate alla prevenzione e repressione dei delitti di criminalità organizzata per una più rapida ed efficace azione di contrasto. La Fondazione Giovanni e Francesca Falcone realizza tali scopi attraverso l’organizzazione di incontri e convegni, la realizzazione e diffusione di ricerche e pubblicazioni, l’istituzione di borse di studio e la cooperazione con altre fondazioni ed associazioni italiane ed estere che perseguono scopi similari. Annualmente la Fondazione organizza una manifestazione ed un convegno in occasione della commemorazione della strage di Capaci. Il 23 Maggio di ogni anno Palermo e l’Italia intera partecipano alla giornata del ricordo in memoria di tutte le vittime della mafia. Il magistrato Giovanni Falcone, ucciso a Capaci dalla mafia il 23 maggio 1992, che assieme all'amico e collega Paolo Borsellino, è considerato uno fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale. L'evento a Copenaghen, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con Institut for Engelsk, Germansk og Romansk v. Københavns Universitet, si svolgerà in lingua italiana con traduzione consecutiva in lingua danese e sarà ad ingresso libero. (aise)
VENEZIA: SCUSI ZAIA, ABBIA PAZIENZA SALVINI…MA VOI IN QUESTI ANNI DOVE ERAVATE?
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ulula alla luna la sua indignazione per il disastro veneziano e parla di scandalo nazionale puntando il dito accusatore contro “Roma Ladrona”. Lo segue a ruota Matteo Salvini che chiede altri cento milioni di euro per la manutenzione del Mose ed evoca i ritardi dello stato nella salvaguardia di Venezia e del suo straordinario patrimonio storico e artistico. Il Mose, discussa opera pubblica per il contenimento delle maree veneziane, ha assorbito finora ben sette miliardi di denaro pubblico. Li ha strappati in buona parte ai lavori di manutenzione e rafforzamento della città e delle sue fondamenta. I suoi costi lievitano nel tempo ed è lì fermo in attesa di un inizio delle attività rinviato di anno in anno. Il Mose è l’altoforno dell’incompetenza e della corruzione italiana. Il Mose lo hanno voluto in tanti, ne hanno approfittato in tantissimi. Numerose inchieste e condanne vedono il coinvolgimento di tanti, troppi, partiti politici. Sia di sinistra che di destra. Ci sarebbero quasi cento milioni di fatture false intorno all’opera per buona parte finite in tangenti. Un ex governatore di centrodestra, Galan, è stato condannato per corruzione. Zaia ne era il vice. Non si era mai accorto di nulla? Il vero e proprio sistema di ruberie che infestava i lavori del Mose gli era del tutto sfuggito? La Lega che del Veneto ha fatto la sua roccaforte storica dov’era negli anni e nelle decisioni che hanno portato ai disastri di questi giorni? Non erano forse al governo di quelle terre? Se uno scandalo come il Mose fosse avvenuto nel sud del nostro paese, avrebbero gridato ai meridionali terroni e ladri. E invocato le eruzioni di Etna e Vesuvio. Ora abbiano almeno la decenza di tacere! (by Raiawadunia - silvestro montanaro)