GARAVINI (IV): “RETE DONNE ITALIANE IN GERMANIA” LABORATORIO DI IMPEGNO

Roma – "Affinché le donne possano emergere in una società, servono più fattori: istruzione, appoggio delle istituzioni, formazione permanente,

il mettersi in rete e una comunicazione efficace, che consenta alle donne di diventare protagoniste". Lo ha detto la senatrice di Italia Viva eletta all’estero, Laura Garavini, intervenendo il 9 dicembre al nono convegno nazionale promosso a Colonia da Rete Donne Italiane in Germania, al motto di 'I mondi si raccontano. Dalla radio degli anni ’50 ai vlog'. Il convegno, tenuto presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia grazie alla Direttrice, Maria Mazza, è stato moderato dalla Presidente di Rete Donne Italiane in Germania, Eleonora Cucina e ha visto la partecipazione di donne dei diversi gruppi attivi in tutta la Germania, da Francoforte a Berlino, da Stoccarda ad Amburgo, passando da Monaco e dalla stessa Colonia. Donne attive in ambiti diversi: dall’università alla gastronomia, dal mondo della scuola all’arte, dal volontariato sociale all’informazione. Tutte con vissuti intrisi di esperienze maturate tra almeno due culture: quella italiana e quella tedesca. Con storie di vita all’insegna del multiculturalismo e dell’impegno per l’integrazione. "È indubbio il ruolo giocato dalle testate giornalistiche in Germania per l’emancipazione femminile" ha sottolineato la Garavini, lodando gli interventi della autrice Lisa Mazzi, della cronista di Radio Colonia, Luciana Mella e della direttrice del Mitte, Lucia Conti che hanno ripercorso la storia di media storici in Germania. Testate come il settimanale Corriere d’Italia, la trasmissione radiofonica del WDR, Radio Colonia ed il Magazine telematico Il Mitte. "È opportuno che le donne siano all'avanguardia anche nell'uso dei nuovi strumenti di comunicazione - ha proseguito la Garavini - perché è sempre più alto il rischio di cadere vittime di messaggi social, spesso negativi nei confronti del genere femminile. È importante che le donne diventino protagoniste della comunicazione. Che siano capaci di difendersi da possibili manipolazioni e che affinino la capacità di essere artefici della propria immagine all’esterno".(NoveColonneATG)

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - PATRIMONIO UNESCO : PERDONANZA CELESTINIANA PATRIMONIO UMANITA' - L'ORGOGLIO DEL MINISTRO PER I BENI CULTURALI FRANCESCHINI

 “Felice e orgoglioso per l’iscrizione della Perdonanza Celestiniana nella lista Unesco del patrimonio immateriale dell’umanità” Così il ministro per i beni, le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini commenta la decisione presa a Bogotà dal Comitato intergovernativo UNESCO di accettare la proposta presentata dall’Italia con il coordinamento tecnico-scientifico dell’Ufficio UNESCO del MIBACT per inserire la Perdonanza Celestiniana nell'elenco del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità. “La celebrazione della Perdonanza Celestiniana – sottolinea Franceschini - costituisce un simbolo di riconciliazione, coesione sociale e integrazione. Riflette l'atto di perdono tra le comunità locali, promuovendo i valori di condivisione, ospitalità e fraternità. Inoltre, rafforza la comunicazione e le relazioni tra le generazioni creando un intenso coinvolgimento emotivo e culturale”. Il Cammino del Perdono, il Corteo storico della Bolla e l’attraversamento della Porta Santa della Basilica di Collemaggio rappresentano tre momenti significativi della Festa della Perdonanza Celestiniana e simboleggiano i valori della solidarietà per tutti coloro che partecipano e trasmettono l’elemento, testimonianza viva dell’importanza del patrimonio culturale immateriale per la società civile ed in particolare per le nuove generazioni, esemplificativo della resilienza della comunità anche di fronte ad emergenze naturali e dell’importanza che esso rappresenta come strumento chiave per la costruzione di società inclusive e per lo sviluppo sostenibile dei territori."(12/12/2019-ITL/ITNET)

FVG: UN “CORSO SULLE ORIGINI” PER RAFFORZARE I LEGAMI

Trieste - "Il corso origini promosso dal Mib è un'opportunità per studenti e aziende per investire sul futuro". Con queste parole l'assessore ai Corregionali all'estero del Friuli-Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, ha accolto l’11 dicembre nell'Aula del Consiglio regionale i 21 studenti di origine italiana provenienti da tutto il mondo che stanno frequentando il Corso Origini promosso dal Mib School of management di Trieste. Il programma è destinato a discendenti degli emigrati italiani nel mondo e nella sessione 2019-20 ospita laureati provenienti da Sudamerica, Stati Uniti e Australia. Giovani discendenti anche da famiglie partite due o tre generazioni fa da località del Friuli-Venezia Giulia quali Trieste, Pordenone, Doberdò del Lago, Paularo e Frisanco. Il corso si compone di 2 mesi di sessioni d'aula in Export management e Sviluppo imprenditoriale, incentrate su imprenditorialità, internazionalizzazione e gestione dell'export, e di altri 3 mesi di stage aziendale. "L'impegno della Regione nel sostenere questo programma di scambio - ha sottolineato l'assessore nel rivolgersi ai partecipanti - ha un unico obiettivo: riallacciare i rapporti e permettervi di riscoprire le terre di origine ma, soprattutto, creare collegamenti di carattere commerciale dai quali possono trarre valore tutti, dal territorio alle aziende e a voi studenti in formazione". "Questo è il secondo gruppo che ho il piacere di incontrare da quando sono assessore - ha ricordato Roberti - e conosco bene il valore del Mib e la passione e l'impegno che i responsabili imprimono al progetto che si traduce nell'opportunità per il Friuli Venezia Giulia di poter riaccogliere i discendenti dei migranti partiti da queste terre o da altre regioni di Italia". Roberti ha quindi condiviso con il responsabile delle Relazioni internazionali del Mib, Stefano Pilotto, e con il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, la proposta di organizzare un'iniziativa per celebrare nel 2020 il ventennale del progetto, occasione per un'illustrazione alle istituzioni e al mondo imprenditoriale dei risultati prodotti dalle progettazioni aziendali durante gli scambi. (NoveColonneATG)

Il 16 dicembre al Maeci l’evento di celebrazione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani”

ROMA – Alle ore 16 di lunedì 16 dicembre avrà luogo alla Farnesina, l’evento di “Celebrazione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani”, promosso dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU), in collaborazione con il Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e la Cattedra UNESCO Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università degli Studi di Padova. La cerimonia sarà introdotta dal Presidente del CIDU, Fabrizio Petri, cui seguirà l’intervento sui Diritti Umani, Ruolo e responsabilità di individui e Stato, della Vice Ministra agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Emanuela Claudia Del Re. Durante la celebrazione avrà luogo inoltre la presentazione del volume: “Annuario Italiano dei Diritti Umani 2019”. In questo ambito interverranno Gabriella Salviulo, Direttrice del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”, Università di Padova; Paolo De Stefani, Direttore dell’Annuario Italiano dei Diritti Umani, Università di Padova; Pietro de Perini, Comitato di ricerca e redazione dell’Annuario; Andrea Cofelice, Comitato di ricerca e redazione dell’Annuario. Si terrà poi la tavola rotonda Tavola rotonda: “Il valore della UPR: dinamiche e prospettive”. Prenderanno la parola Marco Mascia, Cattedra Unesco Diritti Umani, Democrazia e Pace, Presidente Laurea magistrale Human Rights and MLG, Università di Padova; Laila Simoncelli, Responsabile del Servizio Diritti umani e giustizia dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII; Flaminia Delle Cese, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, CILD: (Inform)