PONTE MORANDI: UNA RIUFLESSIONE DI PASQUALE HAMEL
Scorrendo il New York times di oggi mi ha sorpreso riscontrare una bella foto del ponte Morandi di Genova a corredo di un articolo sul miracolo compiuto.
Nessuno, infatti, si aspettava che in pochissimo tempo venisse realizzata un'opera di quella portata; ecco perché quel risultato, come scrive Marco Romano nel suo fondo sul GdS di oggi, è paradigma del "si può o non si può". La realizzazione del ponte di Genova ci dice "che si può" ed è, sicuramente, una lezione di grande capacità imprenditoriale ma anche, e soprattutto, un monito a liberarci da quelle pastoie burocratiche, all'interno delle quali spesso si annida la corruzione e il malaffare, che costituiscono vere e proprie barriere amministrative capaci di frenare lo sviluppo. Confrontando quanto è stato fatto a Genova con quanto accade da noi in Sicilia, la Palermo-Agrigento ne è metafora, gridare allo scandalo è ben poca cosa. Pasquale Hamel
GARAVINI (IV): SCOSTAMENTO DEF SIA PER INVESTIMENTI IN CRESCITA, NON IN SUSSISTENZA
ROMA - "Lavoriamo affinché la crisi da coronavirus diventi un'opportunità. Perché può diventare l’occasione per trasformare l’Italia in un Paese migliore. Con maggiore utilizzo delle tecnologie, meno burocrazia, più rispetto dell’ambiente e delle energie rinnovabili, più lavoro da remoto, una mobilità più sostenibile e una più equa ripartizione tra i generi dei tempi di lavoro e di famiglia. Ma per realizzarlo dobbiamo investire le risorse dello scostamento per la crescita. Per lo sviluppo. Non in sussistenza. Sbloccando in fretta i cantieri pubblici, in grado di mettere in circolo subito ingenti risorse, capaci di creare lavoro”. È quanto dichiarato dalla senatrice Laura Garavini, Vicepresidente vicaria Gruppo Italia Viva-Psi, intervenuta in Aula per il voto sullo scostamento di bilancio. “Inoltre – ha aggiunto – grazie all'Unione Europea possiamo ottenere in prestito miliardi di risorse a basso costo per finanziare gli investimenti necessari. Attraverso il fondo SURE, il MES, i prestiti della BEI o, in una seconda fase, con i Recovery Fund. Con il provvedimento di oggi salta inoltre l’automatismo delle clausole di salvaguardia. L’economia italiana ha una grande opportunità. Ma noi dobbiamo avere l’ambizione di investire queste risorse nella crescita del domani”¸ha concluso. “E non nella sussistenza dell’oggi”. (aise)
RENZI "COME LA MALFA" E I RENZIANI CHE SBAGLIANO
Le critiche che, su questo spazio, ho rivolto ieri all’intervista di Matteo Renzi a La Repubblica hanno provocato una reazione dei renziani più faziosi come se io avessi una questione personale con l’ex presidente del Consiglio. Anche se il modo come, con la complicità del Pd, Enrico Letta fu sfrattato da Palazzo Chigi non è una pagina che onora Renzi e soprattutto il Pd dentro il quale l’opportunismo è prevalente, come dimostra anche quel caso. Tuttavia, voglio ricordare agli smemorati che io sostenni la discussa riforma del sistema politico proposta da Renzi presidente soprattutto perché aboliva il bicameralismo e, quindi, il transito delle leggi dalla Camera al Senato e viceversa, semplificando il sistema. Quella riforma, sottoposta a referendum, fu bocciata, (favorevole il 40%, contrari il 60%), perché Renzi grazie al suo smodato personalismo s’identificò con la riforma chiedendo un referendum praticamente su se sesso. Il risultato (60% contrari e 40 % favorevoli) spinse il personalismo di Renzi ad agire come se quel 40% fosse una base granitica di consensi alla sua persona. Le cose, invece, sono andate molto diversamente come ben sappiamo. Ho visto che alcuni fans di Renzi dicono che anche Ugo La Malfa viaggiava su percentuali del 2-3 per cento, come oggi Renzi. Vero. Ma La Malfa non partiva dal 40% e nemmeno dal 4%. Il partito repubblicano toccò il massimo dei consensi con Giovanni Spadolini che raggiunse il 5%. Infine, vorrei ricordare agli arrabbiati renziani: non ho mai negato che il loro capo sia intelligente e che possieda anche doti di uomo politico. Quello che lo ha sempre fottuto è il suo sfrenato personalismo. E i suoi amici, con i loro comportamenti, anziché correggere questo limite, lo alimentano. E sbagliano. (Emanuele Macaluso) (29 aprile 2020)
LAVORO, MIGRAZIONI E MILITANZA POLITICA: DOMANI ONLINE IL SEMINARIO DI FRANCO BERTOLUCCI SU “I GIROVAGHI DELL’ALTRO MONDO”
PISA - Nell’ambito del ciclo "Lavoro, migrazioni e militanza politica nell’Italia contemporanea" coordinato all'Università di Pisa da Stefano Gallo, oggi, 30 aprile, dalle 14.15 alle 15.45, Franco Bertolucci (Biblioteca Franco Serantini, Pisa) terrà il seminario on line sul tema “I girovaghi dell’altro mondo. Cosmopolitismo, internazionalismo e transnazionalismo nell’anarchismo italiano tra ’800 e ’900”. L’anarchismo italiano, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni Venti del Novecento, ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del moderno movimento operaio e sindacale. Molti suoi militanti, fin dalle origini, furono perseguiti dalle autorità e costretti ad emigrare seguendo inevitabilmente, proletari tra i proletari, il grande flusso migratorio che caratterizzò il paese a cavallo dei due secoli. Il seminario, dunque, tenterà di delineare a grandi linee gli elementi fondativi, sul piano culturale e politico, dell’anarchismo nel contesto internazionale e dei fenomeni migratori che caratterizzarono la storia sociale dell’Italia a cavallo dell’800 e ’900. Franco Bertolucci è bibliotecario, archivista presso la Biblioteca F. Serantini, editore e libero ricercatore nelle discipline storiche. Ha collaborato a vari progetti nazionali come la “Rivista storica dell’anarchismo” (1994-2004) e il Dizionario biografico degli anarchici italiani (2003-04) e ha curato vari volumi e saggi di ambito storico e biblioteconomico. L'incontro è aperto a tutti. Sarà possibile intervenire con domande e osservazioni, anche se verrà data la precedenza alla discussione con gli studenti e i corsisti dell’Università di Pisa. Per partecipare basta aprire con Google Chrome questa pagina. (aise)
IL PRESIDENTE DI ENIT-AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO, GIORGIO PALMUCCI SULLA RIPRESA DOPO L’EMERGENZA COVID
“Il turismo in Italia ripartirà, con tutte le cautele e nella massima sicurezza” ROMA – “Il turismo in Italia ripartirà, con tutte le cautele e nella massima sicurezza”: così il presidente di Enit-Agenzia nazionale del Turismo, Giorgio Palmucci che aggiunge: “bene ha fatto il ministro Dario Franceschini a chiarire che non è prevista alcuna chiusura dei confini”. “Bisogna consentire a chi ama l’Italia di poter tornare a goderne, nel rispetto delle disposizioni governative e regionali. È una fase delicata – ha aggiunto Palmucci – in cui è fondamentale difendere l’Italia anche con la corretta comunicazione. La cattiva informazione e le fake news rischiano di creare danni gravi e allarmismi ingiustificati”. “È importante dunque avvalersi il più possibile di fonti istituzionali e di notizie attendibili come quelle fornite dall’Agenzia Nazionale del Turismo che a tal proposito ha previsto un Bollettino ufficiale che aggiorna sulla stato del settore in Italia e nel mondo con notizie ogni 15 giorni – conclude il Presidente Enit. (Inform)
ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - GIORNATA EUROPEA... - DENTAMARO (SEGR.COMITES BRUXELLES): "SOLIDARIETA' TRA GENERAZIONI, FORMULA VINCENTE PER LA RAPPRESENTANZA ALL'ESTERO"
"Oggi è la giornata europea della solidarietà tra generazioni, che fu istituita nel 2008 per promuovere la coesione attraverso il coinvolgimento di tutte le fasce d'età nelle varie questioni sociali, secondo il contributo che ognuno può dare." A menzionarla è Benedetta Dentamaro, segretario Comites di Bruxelles, che osserva: "Mi sembra che il cammino intrapreso dal CGIE con il Seminario di Palermo 2019, dal Comites di Bruxelles ed altri con le iniziative ad esso collegate, vada in questa direzione, creando spazi e incoraggiando i giovani ad assumere le responsabilità dei "grandi", inclusi quelle relative alla rappresentanza degli italiani all'estero." E Dentamaro fa presente "In Paesi come il Belgio, dove l'immigrazione italiana si è stratificata in oltre 70 anni di storia, rappresentare tutte le diverse anime è una sfida che si vince solo con il confronto e la complementarietà tra generazioni. Infatti, conclude l'esponente del Comites di Bruxelles, mentre i giovani conoscono meglio i bisogni dei nuovi migranti e sono in grado di raggiungere la comunità attraverso forme innovative, i meno giovani hanno una memoria ed un'esperienza preziosa da condividere" . (29/04/2020-ITL/ITNET)