MISSIONARI TESTIMONI DEL DRAMMA NEL BRASILE SCONVOLTO DAL VIRUS

Treviso - Mentre sugli schermi di tutto il mondo scorrono le terribili immagini di vaste fosse comuni scavate per accogliere i morti in Brasile,

due sacerdoti trevigiani continuano a lavorare accanto alla gente nella periferia urbana di Manaus, tendendo la mano ai più deboli e fragili. "Noi stiamo bene anche se il momento è drammatico" fanno sapere don Roberto Bovolenta e don Claudio Trabacchin missionari inviati dalla diocesi di Treviso nella capitale dell' Amazzonia brasiliana, legata alla Marca da un forte legame che si chiama "fidei donum". Sono preti diocesani - scrive il 13 maggio La Tribuna di Treviso - che operano in un territorio difficile dal 1996, su richiesta dei vescovi latinoamericani. All' epoca a Treviso era vescovo mons. Paolo Magnani e a capo dell' Ufficio missionario don Franco Marton. In oltre vent' anni molti i preti trevigiani che hanno operato in diverse realtà del Brasile, spesso aiutati da laici e coppie di sposi. L'ultima missione è stata avviata a Manaus e precisamente nella periferia metropolitana, in un'area a nord che conta oltre 80 mila abitanti. La situazione non è mai stata facile e alla povertà diffusa si è ora aggiunta la catastrofe coronavirus. L'opera dei nostri missionari risulta fondamentale per supportare materialmente e spiritualmente le persone in difficoltà. L' emergenza Covid-19 ha sconquassato l' intero Brasile, decimato gli indios, messo in ginocchio le periferie urbane abitate anche da emigrati fuggiti da Haiti e Venezuela. (NoveColonneATG)

CGIE: PERMETTERE IL GRADUALE RIENTRO IN ITALIA DEGLI ISCRITTI AIRE - DI MICHELE SCHIAVONE

ROMA - Il ritorno alla libertà di movimento al tempo del coronavirus ha sollevato gli italiani da una condizione di metaforica reclusione forzata, che nonostante la presenza dei rischi di contagio virale continua a suscitare diffuse attese. Si è passati dal tempo sospeso, al tempo dell’attesa e dell’ansia a quello della progettazione e dei sogni. L’aria della libertà è salubre e salutare. L’esperienza vissuta in questi mesi ha cambiato la società, i comportamenti e i rapporti umani, che in parte vanno ricostruiti dentro un nuovo tessuto sociale, economico e culturale. Nulla sarà più come prima. Per le nostre comunità all’estero il ritorno al futuro, invece, resta ancora una chimera, un’incognita perché a loro è precluso il ritorno in Italia tant’è che il riacquisto della libertà condizionata genera frustrazioni in tantissimi connazionali in attesa di rientrare in Italia per ricongiungersi con i propri parenti. Ci appelliamo al Governo perché permetta il graduale rientro in Italia degli iscritti AIRE. Il Consiglio Generale degli Italiani all’estero da tempo ha segnalato al Governo le condizioni di precarietà e le necessità dei nostri connazionali iscritti all’AIRE attaccati alla speranza di uno scongelamento delle rigide misure di contenimento della mobilità emesse nei diversi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Oggi che molti paesi europei hanno segnalato la graduale apertura delle frontiere, permettendo de facto il ripristino del traffico aereo e marittimo, nonché l’uso dei mezzi pubblici di trasporto, sollecitiamo con maggiore enfasi l’estensione dei nuovi provvedimenti di allentamento delle misure di contenimento epidemiologico anche ai cittadini italiani residenti stabilmente all’estero. Nella burrascosa discussione che di recente ha visto protagonisti i vari governi europei intenti a stringere accordi per la ripresa economica, sociale e sanitaria del dopocovid, il nostro Paese si è distinto mettendo in campo un forte spirito unitario per rafforzare il comun agire comunitario e il senso costituente dell’Unione europea. Non ci sono ragioni cogenti perché l’Italia si distingua con scelte solitarie e di preclusione mantenendo chiuse le frontiere, visto che oramai c’è una manifesta volontà di altri Paesi europei orientati al ritorno alla normalità. In una ipotetica scala dei valori gli aspetti sanitari e dei diritti universali vanno di pari passo e vanno rispettati alla stregua di quelli economici e finanziari, perché non c’è politica economica che tenga senza il rispetto dei diritti fondamentali. Ad oggi sono già stati rimpatriati 80.000 italiani temporaneamente all’estero senza creare allarmismi sanitari, non ci sono neanche motivi per credere, che il rientro dei residenti all’estero possa mettere in discussione gli equilibri raggiunti in queste settimane di quarantena forzata. Il senso di responsabilità è comune, come identici sono i bisogni individuali. (michele schiavone*\aise) * segretario generale del cgie

L’ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALIA-BRASILE ADERISCE ALL’INIZIATIVA “RETE DI TALENTI PER IL SUD”

ROMA – Su invito del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, l’Associazione di Amicizia Italia-Brasile, parteciperà attivamente all’iniziativa “Rete di Talenti per il Sud”. A comunicarlo è il Presidente dell’associazione Fabio Porta, che afferma di “aver ricevuto con entusiasmo la lettera del Ministro Provenzano come meridionale e come residente all’estero !” . Secondo il Presidente dell’Associazione di Amicizia Italia-Brasile “l’iniziativa si inserisce nel ‘Piano Sud 2030’ e, più specificamente, nel grande impegno di solidarietà che ha coinvolto gli italiani nel mondo a seguito dell’emergenza Covid19”. “Gli italiani all’estero saranno senza dubbio un fattore determinante della ripresa italiana dopo la drammatica crisi economica causata dalla pandemia; in questo contesto, l’alleanza tra chi è rimasto in Italia e chi è andato via darà vita – così come nelle intenzioni del progetto – ad una nuova ricostruzione con al centro le “rimesse della conoscenza” che arriveranno dalle tantissime personalità italiane all’estero che saranno parte della piattaforma digitale al centro dell’iniziativa.” “In Brasile vive una delle maggiori comunità italiane al mondo – aggiunge il Presidente Porta – e a nome dell’Associazione di Amicizia Italia-Brasile ho chiesto ad associazioni e organismi di rappresentanza di partecipare attivamente all’iniziativa, segnalando i tanti talenti meridionali che hanno contribuito in diversi ambiti a tenere alto il nome dell’Italia e a contribuire allo sviluppo di un grande Paese come il Brasile”. (Inform)

UNGARO (IV): I NOSTRI EMENDAMENTI PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO

Roma - “La pandemia del COVID19 tocca duramente anche gli italiani all'estero, che oltre alle difficoltà economiche non possono visitare i loro familiari in Italia e spesso non possono fruire dei sostegni economici del paese di residenza. Per queste ragioni ho deciso di presentare alcune proposte emendative ad hoc al Decreto Liquidità in esame in Commissione Finanze come, ad esempio, l’esonero per gli italiani iscritti all’AIRE dei tributi IMU e TARI per il 2020, compensando i comuni per il gettito mancante. Gli italiani all’estero possono essere una risorsa per uscire dalla crisi per questo motivo con il collega Carè abbiamo proposto di potenziare le attività delle Camere di Commercio italiane all’estero a sostegno del Made in Italy: al crollo della domanda interna dobbiamo fare un maggiore affidamento alla domanda estera e promuovere le esportazioni. Per gli italiani impatriati ho proposto di rendere subito fruibile il “Fondo Controesodo”, senza necessità di ulteriori decreti attuativi, anticipando l’effetto degli sgravi per i lavoratori impatriati previsti dal ‘Decreto Crescita’ alla data di introduzione del decreto, ovvero il 30 aprile 2019 anziché 1° gennaio 2020". Ne dà notizia Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva, eletto nella Circoscrizione Estero-Europa.(NoveColonneATG)

GARAVINI (IV): “NEL DECRETO RILANCIO SI PROLUNGANO E SI POTENZIANO LE MISURE ‘RESTO AL SUD’ . IMPORTANTI PER RIPARTENZA DI IMPRESE E SOSTEGNO AL TURISMO”

ROMA – “Una notizia positiva per i tanti giovani italiani all’estero che in questa difficile fase post emergenza si stanno chiedendo se rientrare definitivamente in Italia. Nel decreto Rilancio si prolungano e si potenziano le misure ‘Resto al Sud’ introdotte a suo tempo con il Governo Renzi”. Lo dichiara la Senatrice Laura Garavini, Presidente Commissione Difesa e Vicepresidente vicaria gruppo Italia Viva-Psi. “La misura – prosegue la senatrice eletta nella ripartizione Estero – si rivolge a giovani sotto i 45 anni che vogliano fare impresa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia o nelle aree post terremoto ( 24 agosto 2016, del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017). I finanziamenti, in parte a fondo perduto, riguardano le iniziative imprenditoriali legate all’artigianato, all’industria, al turismo, alla pesca e ai servizi (restano escluse professioni e commercio). Per sostenere la liquidità di imprese e autonomi finanziati dall’agevolazione, il dl rilancio prevede un contributo a fondo perduto che ammonta a 15mila euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale e 10mila euro per ciascun socio dell’impresa, fino ad un importo massimo di 40mila euro. Queste risorse sono erogabili solo dopo il completamento dei programmi di spesa già agevolati”. “La misura ‘Resto al Sud’ – conclude Garavini – aveva già dimostrato la sua efficacia, in particolare in settori come il turismo dove aveva fatto registrare elevate adesioni. Si rivela quindi particolarmente utile in questa fase di ripartenza, nella quale proprio certi comparti come quello turistico e ricettivo hanno maggiormente bisogno di un sostegno da parte dello Stato”. (Inform)