RIENTRO DEI CERVELLI, L’INCENTIVO NON VALE SOLO PER GLI ITALIANI

Roma – Il regime agevolato del rientro dei cervelli in Italia si applica anche per i ricercatori stranieri che trasferiscono la loro residenza in Italia.

L'agevolazione fiscale infatti, - spiega in un articolo Italia Oggi - non si rivolge soltanto ai cittadini italiani che intendono rientrare in Italia, ma interessa tutti i ricercatori residenti all' estero, che trasferendosi nel territorio nazionale possono favorire lo sviluppo della ricerca in Italia. È la risposta dell'Agenzia delle entrate del 3/9/2020. Il caso riguarda un ricercatore straniero che a inizio 2020 si è trasferito in Italia per svolgere l'attività di ricercatore a tempo determinato presso un'università italiana. Per poter beneficiare della detestazione del 90% degli emolumenti a partire dal periodo di imposta 2020 e nei cinque anni successivi, qualora i soggetti mantengano la residenza in Italia, (articolo 44 del dl n. 78/2010), questi devono: essere in possesso di un titolo di studio universitario o equiparato; essere stati non occasionalmente residenti all' estero; aver svolto all' estero documentata attività di ricerca o docenza per almeno due anni continuativi, presso centri di ricerca pubblici o privati o università; svolgere l' attività di docenza e ricerca in Italia; acquisire la residenza fiscale nel territorio dello Stato. Si considera residenti in Italia le persone fisiche che, per la maggior parte del periodo d' imposta (183 giorni o 184 giorni in caso di anno bisestile), sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato la residenza o il domicilio ai sensi del codice civile. (NoveColonneATG)

AL CONSOLATO GENERALE DI NEW YORK LA COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME ITALIANE E ITALOAMERICANE DEGLI ATTENTATI DELL’11 SETTEMBRE

NEW YORK – A partire dalle 18 di oggi, venerdì 11 settembre la comunità italiana potrà seguire in diretta sulla pagina Facebook del Consolato Generale d’Italia a New York la cerimonia di commemorazione delle vittime italiane e italoamericane degli attentati terroristici al World Trade Center del 2001. Saranno presenti i rappresentanti del Coimites e del Cgie , il Nunzio Apostolico e rappresentanti dei Corpo dei Vigili del fuoco e della polizia di New York. Come ogni anno la parte centrale della cerimonia consisterà nella lettura dei nomi delle vittime di origine italiana finora accertate. La cerimonia potrà essere seguita al link https://www.facebook.com/ItalyinNY. (Inform)

BATTOCCHI (AMB. IN CILE): RISVEGLIARE L’INTERESSE PER L’ITALIA

Roma – “La sfida rispetto alla comunità italo-cilena è quella di mantenere vivo o risvegliare l’interesse per l’Italia di oggi in ogni suo aspetto. Dobbiamo essere presenti con attività ed eventi in stretta comunicazione con gli altri soggetti del Sistema Italia per far capire che essere italiani non è solo un diritto ma anche un onore e una responsabilità, che va al di là del possesso di un passaporto molto ambito. Soprattutto, vogliamo stimolare la consapevolezza di appartenere ad una comunità straordinariamente vitale come quella italiana: vogliamo fare in modo che i giovani, alcuni anche alla quinta generazione, si sentano emotivamente coinvolti con la Nazione di cui hanno il passaporto”. Così l'ambasciatore d'Italia in Cile, Mauro Battocchi, l’8 settembre in audizione in videoconferenza con la Commissione Esteri del Senato, nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle condizioni e le esigenze delle comunità degli italiani nel mondo. “Cerchiamo di promuovere il vivere all’italiana in tutte le sue dimensioni, anche per gli italofili, ovvero persone che amano l’Italia pur non avendone origini – ha aggiunto – Ad esempio, con attività di comunicazione congiunte indispensabili, come il portale vai.cl, che dopo un anno di vita è già un punto di riferimento e uno straordinario veicolo di comunità”. “Credo che ci siano molti motivi per credere che il Cile abbia gli strumenti in sé per poter uscire dalla crisi più forte di prima. La comunità italiana nel Paese ha giocato e potrà giocare per questo un ruolo di primo piano: noi ci impegneremo ad accompagnare la comunità in questo percorso, fornendo l’aiuto e l’assistenza necessari e generando al contempo nuove opportunità”, ha concluso l’ambasciatore. (NoveColonneATG)

PAPA FRANCESCO: “CAMBIARE IL MODO DI VEDERE E RACCONTARE LA MIGRAZIONE” CITTÀ DEL VATICANO

– “E’ fondamentale cambiare il modo di vedere e raccontare la migrazione: si tratta di mettere al centro le persone, i volti, le storie. Ecco allora l’importanza di progetti, come quello da voi promosso, che cercano di proporre approcci diversi, ispirati dalla cultura dell’incontro, che costituisce il cammino verso un nuovo umanesimo. E quando dico ‘nuovo umanesimo’ non lo intendo solo come filosofia di vita, ma anche come una spiritualità e uno stile di comportamento”. Lo ha detto ieri Papa Francesco ricevendo i partecipanti al progetto europeo “Snapshots from the Borders” (Voci ed esperienze dai confini), guidati dal sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello. Il papa ha rivolto un appello affinché non si rimanga “indifferenti alle tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni del mondo. Tra queste ci interpellano spesso quelle che hanno come teatro il Mediterraneo, un mare di confine, ma anche di incontro di culture”. “Il vostro è un progetto lungimirante”, ha sottolineato il Papa in quanto “si propone di promuovere una comprensione più profonda della migrazione, che permetta alle società europee di dare una risposta più umana e coordinata alle sfide delle migrazioni contemporanee”. Lo scenario migratorio attuale è “complesso” e spesso presenta “risvolti drammatici. Le interdipendenze globali che determinano i flussi migratori sono da studiare e capire meglio. Le sfide sono molteplici e interpellano tutti”, ha quindi aggiunto il pontefice che ha anche ricordato l’Incontro con i Vescovi del Mediterraneo, che si è svolto a Bari nel febbraio scorso. E di fronte a queste sfide “appare evidente come sono indispensabili la solidarietà concreta e la responsabilità condivisa, a livello sia nazionale che internazionale”. L’attuale pandemia ha evidenziato “la nostra interdipendenza: siamo tutti legati, gli uni agli altri, sia nel male che nel bene”, aveva detto il papa lo scorso 2 settembre durante l’Udienza generale. Per Papa Francesco le frontiere, da sempre considerate come “barriere di divisione”, possono invece diventare “finestre”, spazi di “mutua conoscenza, di arricchimento reciproco, di comunione nella diversità; luoghi in cui si sperimentano modelli per superare le difficoltà che i nuovi arrivi comportano per le comunità autoctone”. Da qui l’incoraggiamento a “lavorare insieme per la cultura dell’incontro e della solidarietà”. (Raffaele Iaria – Migrantes online /Inform)

UNGARO (IV) ACCUSA IL “FATTO QUOTIDIANO”: MISTIFICA LA REALTÀ SUGLI ELETTI ALL’ESTERO

ROMA - “Spiace che la prima pagina de “Il Fatto Quotidiano”, per meri fini elettorali a favore del “SÌ”, riporti notizie false e tendenziose sugli eletti all’estero. Attaccando i parlamentari eletti all'estero “Il Fatto Quotidiano” conduce una scandalosa campagna di denigrazione della rappresentanza di milioni di cittadini italiani che vivono fuori dai nostri confini”. Questa la netta risposta del deputato di Italia Viva eletto in Europa, Massimo Ungaro, al pezzo di Lorenzo Giarelli, pubblicato oggi su “Il Fatto Quotidiano” dal titolo “Spudorati del No: i campioni d’assenteismo eletti all’estero”. Ungaro ha risposto oggi attraverso una nota: “sono presente quasi 9 volte su 10 dieci in Aula e in Commissione e le mie assenze sono dovute a incontri di lavoro istituzionale necessari per seguire un collegio elettorale grande come tutta l’Europa”. Il deputato di Italia Viva ha dunque espresso “piena solidarietà” ai colleghi eletti all'estero citati “in un articolo demagogico che racconta solo una parte della realtà. Le assenze dei colleghi sono da imputare al lockdown da COVID19 previsto dalle norme dei relativi paesi di provenienza e a problemi di salute di alcuni colleghi che non cito per ovvie questioni di privacy”. Poi, il deputato si chiede: “Come mai il Fatto non parla della fragilità di una riforma costituzionale che taglia la democrazia, per il costo pro capite di un caffè al bar, rende ancora meno contendibili le cariche elettive, un principio cardine della democrazie liberali, e non risolve la questione del bicameralismo perfetto?”. “Si attacca una minoranza già sotto rappresentata come quella degli italiani all'estero che spesso per assenza di opportunità in Italia sono stati costretti a emigrare, ma che ha tutto il diritto di far sentire la propria voce nella nostra democrazia, specie se si vogliono creare le condizioni per rendere l'Italia una meta di arrivo e non solo di partenza”. Si risponde Ungaro. “Quella del Fatto Quotidiano è - conclude -, lo dico con rispetto dei suoi collaboratori, una brutta pagina di giornalismo. Per questo invito il Fatto Quotidiano ha pubblicare articoli che raccontano tutta la realtà e non solo una parte e invito tutti a votare NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre”. (aise)

ITALIANI ALL'ESTERO - PARLAMENTARI ESTERO - DEL RIO (CAPO GRUPPO PD /CAMERA): "INACCETTABILE ATTACCO FATTO QUOTIDIANO. SOLIDARIETA' GRUPPO A ON. LA MARCA E SCHIRO'"

"Esprimo a Francesca La Marca e Angela Schiro' la solidarieta' del gruppo e mia personale per l' ingiustificato e diffamatorio contenuto dell'articolo del "Fatto quotidiano" . Così il Capo gruppo PD alla Camera dei Deputati , Graziano del Rio, che puntualizza : "Libero il giornale di non condividere il loro orientamento sul voto al referendum del 20 e 21 ma e' inaccettabile che si metta in discussione il loro impegno in Parlamento che e' stato sempre costante e continuo adombrando un interesse personale contro la riduzione dei parlamenta