ALDO MORO ORDINA AL GEN. MICELI DI SALVARE GHEDDAFI
Miceli non agì per simpatia personale verso il Colonnello, ma per ordine dei governanti italiani, in particolare di Aldo Moro, i quali, saggiamente,
erano consapevoli che per tutelare gli interessi italiani in Libia bisognava salvare Gheddafi...."" Esattamente ciò che non fecero i governanti italiani nel 2011! ... In questo nuovo clima, i governanti italiani, al pari di taluni altri leader europei, agirono per proteggere il regime del giovane Colonnello dagli attacchi e dai tentativi di golpe portati avanti dall’entourage di re Idriss in combutta con vecchie potenze coloniali. In diverse occasioni, l’Italia svolse un ruolo, addirittura, di tutela del nuovo regime di Tripoli. Abbiamo già detto del soccorso dato a Gheddafi, nel 1970, per far fallire “l’operazione Hilton”. La collaborazione tra i servizi continuò nel tempo. Ovviamente, Miceli non agì per simpatia personale verso il Colonnello ma, come più volte mi raccontò, per ordine dei governanti italiani, in particolare di Aldo Moro, i quali, saggiamente, erano consapevoli che per tutelare gli interessi italiani in Libia bisognava salvare Gheddafi. Vicende arcinote anche perché oggetto di numerose inchieste giornalistiche e perfino d’indagini giudiziarie che, però, il generale, di-venuto nel 1983 mio collega in commissione Difesa e vicino di ufficio nell’ex convento di Vicolo Valdina, ogni tanto mi raccontava, ripetendosi..."
CONSIGLIO EUROPEO DELLE RICERCHE , L’ASTROFISICA IN USA ELEONORA TROJA E ALTRI 16 RICERCATORI ITALIANI FRA I VINCITORI DEI “CONSOLIDATOR GRANTS”
BRUXELLES – Ci sono 17 ricercatori italiani fra i 327 europei selezionati dal Consiglio europeo delle ricerche (Erc) per il finanziamento da 655 milioni di euro dei “Consolidator Grants”, assegnati alle ricerche di frontiera. Il finanziamento parte del programma europeo di ricerca e innovazione Horizon 2020. Tra i 17 ricercatori – che svolgeranno i loro studi in Italia in 14 istituti – c’è Eleonora Troja, attualmente ricercatrice astronoma all’Università del Maryland e al Goddard Space Center della NASA. Eleonora Troja , nata a Palermo nel 1981, ha vinto un finanziamento di quasi 2 milioni di euro, per il suo progetto di ricerca “Bhianca” (Black Hole Interactions And Neutron stars Collisions Across the universe). Il progetto BHianca studierà gli incontri di buchi neri e stelle di neutroni. La ricercatrice ha scelto di svolgere la sua attività all’Istituto Nazionale di Astrofisica, presso la sede dell’Iaps, a Roma. Il progetto dovrebbe iniziare nell’autunno 2021 e formerà un nuovo gruppo di giovani ricercatori e studenti all’Inaf Iaps di Roma, dove già è attivo un nutrito gruppo di ricercatori e tecnologi nel campo dell’astrofisica spaziale delle alte energie.(Inform)
DE VITA (MAECI): TURISMO DELLE RADICI PER RAFFORZARE I LEGAMI E RILANCIARE IL SETTORE
Roma - “L’Italia guarda ai ‘turisti delle radici’ per allacciare e rafforzare i legami culturali. E non solo. Il turismo delle radici rappresenta un’opportunità per incrementare e consolidare la posizione dell’Italia nel mondo”. A parlare è Giovanni de Vita del Maeci che è intervenuto il 4 dicembre al webinar dal titolo “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia” organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. De Vita ha sottolineato le ragioni per cui “il Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene con convinzione” il turismo delle radici con iniziative che hanno mosso i primi passi già negli anni scorsi. “Abbiamo deciso di portare avanti un’azione di sensibilizzazione verso il turismo delle radici che è un turismo che si rivolge a una platea di circa 80 milioni tra discendenti italiani e cittadini italiani” nel mondo. “Lo ha ricordato recentemente anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte - ha sottolineato il consigliere della Direzione Generale Italiani all’Estero della Farnesina – si tratta della più grande comunità di espatriati, superiore - quasi il doppio - a quella dei cinesi”. Oltre alle ragioni culturali ci sono “considerazioni economiche” da fare quando si parla di turismo delle radici: “Il turismo ha un valore” dice De Vita che ha ricordato che il settore rappresenta il 13% del nostro Pil e che “il valore stimato dall’Enit, relativo solo ai turisti delle radici, è pari a circa 4 miliardi”. Nel 2018, infatti, l’ENIT ha inserito in questa categoria 10 milioni di viaggiatori, che hanno generato un flusso economico in entrata di circa 4 miliardi di euro, ben il 7,5% in più rispetto all’anno precedente: “Un patrimonio importante”. Con il turismo delle radici “si mira a valorizzare anche le economie di quei territori che non sono interessati oggi dal turismo – ricorda De Vita - e che anzi sono caratterizzati da alti tassi di spopolamento. I flussi emigratori, lo sanno tutti, sono ripresi negli ultimi anni e si parte spesso proprio dai quei luoghi” che potrebbero essere protagonisti di “questo turismo”. Secondo De Vita “c’è tutta una serie di attività che possono essere messe in moto” e qualcosa già si è mosso e si sta muovendo: “Già nel 2018 abbiamo deciso di convocare un tavolo tecnico sul turismo delle radici per promuovere, tra chi se ne occupa, uno scambio di buone prassi e attivare così iniziative specifiche: per puntare l’attenzione su queste tematiche. Ci siamo mossi in varie direzioni: prima di tutto cercando di attuare un coordinamento. Poi promuovendo iniziative specifiche che mirano a definire le caratteristiche del ‘turista delle radici’ che possono essere utili, ad enti locali o ad operatori, per fare in modo che venga delineata un’offerta specifica di servizi turistici proprio per quelle persone che hanno un rapporto speciale con il nostro Paese”. “Non si tratta solo di una promozione del Sistema Paese: si tratta, - precisa De Vita - attraverso la riattivazione di questi legami, di rafforzare una relazione strategica tra l’Italia e le proprie comunità all’estero in maniera tale da consolidare la posizione dell’Italia nel mondo”. “Abbiamo grandi aspettative da questa ricerca” ha aggiunto De Vita riferendosi allo studio condotto dall’Osservatorio permanente sulle Radici Italiane (ORI) dell’Associazione AsSud perché è importante ora come non mai “definire il profilo del turista delle radici, le sue caratteristiche”: “Il turismo – ha concluso De Vita - a causa del Coronavirus è stato pesantemente colpito ma quello delle radici potrebbe rappresentare una ripresa, il rilancio di un settore”. Al dibattito sono intervenuti diversi ospiti: Filippo La Rosa (Console Generale d’Italia a San Paolo), Mariano Gazzola (Comitato di Presidenza CGIE), Veronica Morello (ENIT Argentina), Donato De Santis (Cavaliere della Repubblica italiana e Chef), Alfredo D’Ambrosio (Pres. Cavenit, Cam. Comm. Italovenezuelana), Mariano Palazzi (Pres. Dante Alighieri Venezuela), Carlos Villino (Presidente Associazioni Italo venezuelane), Daniel Antenucci (vice-Rettore Università di Mar del Plata). E poi i componenti dell’Osservatorio: Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario. Il webinar si inserisce in una ricerca su scala globale del turismo delle radici, intrapresa dall’Osservatorio stesso con la collaborazione del MAECI e della DGIT (Direzione generale per gli italiani all’estero). Capire quali sono le aspettative su questo tema, quali iniziative potranno essere intraprese, come costruire la domanda di turismo delle radici sono solo alcuni dei temi di discussione con i relatori. (NoveColonneATG)
SVIZZERA, MARIA PAPPA SINDACA DI SAN GALLO
SAN GALLO – Prima donna a ricoprire l’incarico e prima con doppia nazionalità svizzera-italiana: Maria Pappa è la nuova sindaca di San Gallo . Maria Pappa (Ps) – 49 anni, genitori calabresi (Vibo Valentia e Rombiolo) emigrati in Svizzera negli anni ‘60 – ha battuto qualche giorno fa al ballottaggio Mathias Gabathuler (Plr). Pappa era entrata nell’Esecutivo cittadino nel 2016 per dirigere il dicastero delle costruzioni e nel corso della legislatura aveva sostituito provvisoriamente la collega municipale Sonja Lüthi (Verdi liberali) al dicastero socialità e sicurezza. (Inform)
ITALIANI ALL'ESTERO - BREXIT - ON.UNGARO(IV/ESTERO): "NO DEAL ? L'ITALIA E L'EUROPA SONO PRONTE"
“In caso di mancato accordo alla Brexit, il prossimo 1° gennaio 2021, l'Italia e l’Europa per fortuna sono pronte. Il Governo italiano, anche in previsione di un esito negativo dei negoziati, ha da tempo previsto una serie misure nazionali, sempre in dialogo con la Commissione Europea, a favore dei soggetti più toccati dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. A onor del vero, il periodo transitorio che sta per concludersi il prossimo 31 dicembre, è servito agli operatori per prepararsi ad ogni evenienza. Occorre poi ribadire che dal 2021, accordo o non accordo, le relazioni commerciali e politiche con il Regno Unito non saranno più le stesse”. Afferma l’On. Ungaro di Italia Viva, capogruppo in VI Commissione Finanze ed eletto nella Circoscrizione Estero-Europa. “Sulla scorta di quanto fatto dall’Italia – prosegue l’On. Ungaro – anche la Commissione Europea ha predisposto durante tutto il 2020 una serie approfondimenti informativi utili sia in ambito commerciale che finanziario, messi a disposizione anche dalla Task Force Brexit allestita ad hoc da Palazzo Chigi. Tale azione è continuata nel corso di tutto il periodo transitorio. Di recente la Commissione Europea ha poi reso noto un ulteriore pacchetto di misure di emergenza - definito “contingency” - per evitare disfunzioni nella connettività aerea, ferroviaria, stradale e marittima. Tali misure vanno approvate dal Consiglio entro la fine dell'anno. “Da ultimo – conclude l’On. Ungaro – sono confidente che ruolo della Camera di Commercio italiana nel Regno Unito così come quello dell’ICE-Agenzia saranno fondamentali per ammortizzare gli effetti negativi sulle aziende italiane, in primis per gli aspetti doganali e fiscali. Infine desidero con l’Amministrazione di Sua Maestà i colleghi britanniche per risolvere eventuali situazioni di emergenza”. (12/12/2020-ITL/ITNET)