IL CONSIGLIO LUCANO AL FESTIVAL DELLE SPARTENZE PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO DELLA LUCANITÀ

POTENZA - “La politica, e in particolare le istituzioni lucane, hanno il dovere di svolgere anche la funzione di raccordo e di recupero della nostra identità soprattutto quando essa è sentita come patrimonio anche a centinaia

e migliaia di chilometri dalla nostra meravigliosa Basilicata. Sarà un grande onore per me, partecipare venerdì e sabato prossimi, in rappresentanza dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, alla tappa svizzera del “Festival delle Spartenze” organizzato dall’Associazione regionale Famiglia lucana a Winterthur”. A dichiararlo è stato il vicepresidente del Consiglio di Regione Basilicata, Mario Polese. “La nostra regione - prosegue - ha ben conosciuto il fenomeno dell’emigrazione che ha costretto migliaia di lucani ad abbandonare i luoghi di nascita e a separarsi dalle proprie famiglie. Storie, di dolore sì, ma in molti casi anche di “rinascita” e affermazione professionale e lavorativa. Oggi che viviamo un’epoca in cui le distanze si sono accorciate e in cui la comunicazione ci consente di essere connessi e presenti anche a migliaia di chilometri, abbiamo la possibilità di mettere a valore quel patrimonio comune che è la lucanità”. “Porterò i saluti del presidente Cicala e di tutta l’Assemblea regionale con la certezza che anche se in Svizzera sarò a “casa”. Credo che il Festival delle Spartenze sia un punto avanzato di quel sentimento che da anni viene portato avanti dall’Associazione dei lucani nel Mondo e dalle varie federazioni nazionali tra cui quella elvetica guidata da Giuseppe Ticchio e il Centro studi internazionale rappresentato da Luigi Scaglione. Sarà interessante assistere poi al confronto tra gli studenti lucani del Galileo Galilei di Potenza e quelli svizzeri”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Polese. (22/03/2023 aise)

SI SVOLGERÀ DAL 30 MARZO AL 5 APRILE LA NONA EDIZIONE DELLA SETTIMANA DEL CINEMA ITALIANO A BUENOS AIRES

BUENOS AIRES – Si svolgerà da giovedì 30 marzo a mercoledì 5 aprile prossimi, presso il Complejo Cinépolis Recoleta di Buenos Aires (Vicente López 2050), la nona edizione della Settimana del Cinema Italiano. L’iniziativa è organizzata da Cinecittà in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Buenos Aires e con l’appoggio dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires e l’ICE – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Questa edizione offrirà una selezione di undici film tra i più rappresentativi della produzione cinematografica italiana contemporanea. I biglietti sono in vendita sul sito: https://www.cinepolis.com.ar/muestras-y-festivales/semana-cine-italiano-2023. (Inform)

IL PORTO DI GENOVA E LE RIMESSE DEGLI EMIGRANTI

Genova – “Quando ad emigrare erano i Liguri. E quando sui Liguri che emigravano speculavano i Liguri”, “la crescita dello scalo di Genova portuale da metà ‘800 fino a quasi il primo dopoguerra, tanto per i traffici quanto per la cantieristica navale, è stata in parte finanziata dalle inconsapevoli rimesse di denaro che gli emigranti mandavano a casa”. Una vicenda – scrive Repubblica – raccontata dal libro “Storia dell’Immigrazione Italiana”, edito da Donzelli. “Settanta anni di storia mercantile di Genova, dove, tra le mercanzie più pregiate da esportare c’erano gli uomini” si legge. “Nel 1851 l’Argentina, soprattutto la regione del Plata, nell’immaginario collettivo dei poveri rappresentava l’Eldorado. Si favoleggiava di lavoro e ricchezza per tutti. Raggiungerla per nave era l’unico modo. Un passaggio verso l’Argentina costava 300 lire. Tantissimo, visto che quell’importo - nel mondo delle costruzioni navali - equivaleva al costo di fabbricazione di una tonnellata del veliero che li ospitava. Tanti emigranti significava poter allestire nuove navi per portarne sempre di più verso le Americhe. E visto che il marketing non se lo sono certo inventato gli americani di oggi, per armatori e compagnie di navigazione più attente, l’operazione aveva un post vendita ancora più remunerativo. Visto che non c’erano ancora leggi che regolamentassero l’emigrazione, a maggior ragione non ve ne erano per canalizzare verso la Patria le rimesse che gli emigrati nelle Americhe spedivano a casa. Come fare, si domandavano i lavoratori da laggiù, a mandare le palanche a casa? Chissà che bel sospiro di sollievo avranno tirato quei poveri diavoli quando – tramite agenzie di loro proprietà – gli armatori hanno detto loro: ‘Ci pensiamo noi’. E così facevano. I denari passavano dalle mani callose dei lavoratori a quelli delle “agenzie” (una ventina quelle genovesi) che si impegnavano a “custodire e investire” questi capitali. Custodire forse, investire, invece per certo. Ed in cosa se non in nuove navi per trasportare altri emigranti? E dunque via, con capitali in parte a costo praticamente zero, a far correre la cantieristica, forza a far nascere la siderurgia perché serve l’acciaio. Dai ad ingrandire il porto e a fondare le strutture “ricettive” (bettole e lerciai a due lire a notte) per accogliere chi doveva partire. “Passeggeri” che portavano ricchezza. (NoveColonneATG)

ALLA FINE DEL MONDO: A MONFALCONE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO OMAGGIO AI CORREGIONALI EMIGRATI

ROMA - Si terrà sabato prossimo, 25 marzo, alle ore 15.00, a Monfalcone, cittadina italiana nel Friuli Venezia Giulia, la presentazione di “Alla Fine del Mondo - Storie di sogni e speranze, di sacrifici e oblio”, libro di Lucio Gregoretti che omaggia i corregionali nel mondo. La presentazione si terrà presso lo “Spazio sud”. Il libro narra di storie sconosciute o dimenticate. Storie dei nostri antenati emigrati in cerca di fortuna. Storie non sempre a lieto fine. Come quella di Caterina, che nel 1907 udì un tremendo boato che le trafisse il cuore. Potenti esplosioni travolsero centinaia di minatori nei pozzi a Monongah, dove lavorava anche suo marito. “Terrible Catastrophe in West Virginia. Dead 500 in mine explosion”: titolarono i giornali americani. Lucio Gregoretti, giornalista e ricercatore. Direttore delle riviste Legàmi e della rivista Oltre le Frontiere, ha collaborato con il Messaggero Veneto e con il quotidiano nazionale Conquiste. Fra i suoi volumi: Nel tempo del Signore delle Anime; D’Annunzio: da Ronchi di Monfalcone a Fiume; Europa fra integrazione e allargamento; Cent’anni della Grande Guerra. Presiede l’Istituto Euromediterraneo del Friuli Venezia Giulia e l’associazione di promozione sociale Clape nel Mondo. Presidente e docente dell’Agenzia formativa Ial e Ial Form e consigliere dell’Irfop e di informest. (22/03/2023 aise)

A SULMONA IL 24 MARZO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “SUL SENTIERO DELLA LIBERTÀ”, RACCOLTA DI TESTIMONIANZE SUI PROTAGONISTI DELLA “RESISTENZA UMANITARIA” IN MEMORIA DELLO STORICO MARIO SETTA

L’AQUILA – Nella sede dell’Archivio di Stato di Sulmona (viale Sant’Antonio 30), si svolgerà il 24 marzo, a partire dalle ore 15.30, un convegno per approfondire le vicende legate alla presenza di un campo di concentramento per i prigionieri alleati nella frazione di Fonte d’Amore e al loro rapporto con la popolazione civile dopo l’8 settembre del 1943. Promosso dall’associazione “Il Sentiero della Libertà” con il patrocinio dello Iasric, dell’Archivio di Stato dell’Aquila e di Sulmona e del Comune di Sulmona, l’incontro sarà anche l’occasione per ricordare la traversata della Maiella del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi e di altri, ex prigionieri e antifascisti, avvenuta il 24 marzo 1944. Tra i partecipanti gli storici Mario Salzano, Enzo Fimiani e Gabriella Ciampi, figlia del Presidente emerito, già docente dell’Università della Tuscia. Nel corso del pomeriggio sarà presentato, in anteprima nazionale, il libro “Sul Sentiero della Libertà”, a cura di Franca Del Monaco e Maria Rosaria La Morgia, Ianieri edizioni, in libreria dal prossimo 31 marzo, una raccolta di testimonianze sui protagonisti della “Resistenza Umanitaria” in memoria di Mario Setta, scomparso il 25 marzo del 2022, studioso e storico che si è dedicato con passione alla ricerca prima da docente e coordinatore del laboratorio di storia del Liceo Statale Fermi di Sulmona, poi da fondatore e primo presidente dell’associazione “Il Sentiero della Libertà”. La manifestazione si concluderà con la premiazione degli studenti vincitori del Concorso Cicerone 2023. Per l’occasione su iniziativa dell’Archivio di Stato dell’Aquila e della sezione di Sulmona sarà allestita una mostra documentaria sul Campo di Concentramento n. 78 di Fonte d’Amore e su alcuni protagonisti dell’antifascismo e della Resistenza. (Inform)

TURISMO DELLE RADICI, LICATA (MIGRANTES): IMPORTANTE STUDIARE E DEFINIRE FENOMENO

Roma - “La ricerca che presentiamo, ‘Scoprirsi italiani - I viaggi delle radici in Italia’, è stata condotta proprio per prepararsi al 2024 che sarà l’anno del turismo delle radici, per prepararsi, studiando, che cos'è il turismo delle radici, definendolo, descrivendo chi sono questi turisti e cercando di capirne i vari profili che accompagnano i possibili viaggiatori, questi viaggiatori speciali in tutto il mondo. Infatti, abbiamo contattato oltre 24.000 persone, abbiamo raccolto oltre 10.000 questionari in tutto il mondo e da qui abbiamo profilato quelli che auspichiamo potrebbero essere i possibili viaggiatori che, nel 2024, desidereranno e compiranno il viaggio delle radici”. Così a 9colonne Delfina Licata, sociologa delle migrazioni nella Fondazione Migrantes, durante la presentazione del libro “Scoprirsi italiani - I viaggi delle radici in Italia”, patrocinato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, è ospitata il 16 marzo nella Sala Matteotti della Camera dei deputati. “Quello che è importante sottolineare - ha aggiunto Licata - è che si tratta di turisti speciali, turisti che in realtà uniscono il desiderio di riscoprire se stessi, la loro vita e la loro italianità con la conoscenza effettiva del territorio, della loro storia migratoria e del loro presente migratorio”. https://www.youtube.com/embed/tTQqXLU_O7c (NoveColonneATG)