AGI, A MANI BASSE SULL’INFORMAZIONE
3 aprile 2024 - Un editore parlamentare della Lega, imprenditore del settore sanitario, al quale una partecipata dello Stato (l’Eni) cede un ramo d’azienda con una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'eventuale operazione. Questo è quanto si prospetta per l’Agi,
la seconda agenzia di stampa italiana, per l’acquisto della quale il Gruppo Angelucci ha fatto una manifestazione di interesse Da qui lo sciopero delle giornaliste e dei giornalisti con una manifestazione a Roma di Fronte al Pantheon. I lavoratori ribadiscono la loro contrarietà alla cessione dell’Agi dal suo attuale editore, l’Eni partecipata dal Mef, al polo editoriale riconducibile al Gruppo Angelucci, chiedendo all’editore "di fare chiarezza sulla manifestazione di interesse pervenuta per il possibile acquisto dell'agenzia e alle istituzioni come sia possibile che una società partecipata dello Stato possa cedere un suo ramo d'azienda, che percepisce fondi pubblici per le sue convenzioni, con una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'eventuale operazione". Ai microfoni di Collettiva.it Serenella Ronda, componente del Cdr dell’Agi, illustra la situazione e i rischi che sta correndo la nostra informazione, mentre Giovanni Innamorati, portavoce del gruppo ‘Per il giornalismo’ dell’Ordine dei giornalisti, fa il punto sulla valenza generale di quanto accade all’Agi per il giornalismo italiano. Intanto anche le giornaliste e i giornalisti dell'Agenzia di stampa Dire hanno scioperato nuovamente e torneranno ad astenersi dal lavoro il prossimo giovedì 11 aprile, chiedendo all’editore di sanare in maniera definitiva la questione dei 17 giornalisti della sede di Roma sospesi dal lavoro la notte del 31 dicembre, di pagare gli stipendi del mese di gennaio per intero anche ai colleghi che sono stati sospesi dal servizio dall'1 al 26 gennaio scorso. Tra le richieste dei lavoratori della Dire anche il proseguimento dell’opera di reintegro dei colleghi licenziati a seguito del piano di esuberi dell'autunno scorso, “aprendo una nuova stagione di rapporti costruttivi con le rappresentanze sindacali e il corpo redazionale nella sua interezza” (FONTE: Collettiva)
IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE UNAIE, OSCAR DE BONA, PER LA MORTE DI MICHELE SCHIAVONE
3 Aprile, 2024 - BELLUNO – “Caro Michele, caro Segretario Generale del CGIE, grazie per tutto quello che hai fatto per le comunità degli italiani nel mondo, alle quali hai dedicato tutta la tua vita”. Sono le parole di Oscar De Bona, presidente Unaie e consigliere del CGIE, in omaggio a Michele Schiavone, venuto a mancare dopo lunga malattia, sabato 30 marzo. “Giovedì 11 aprile a Kreuzlingen (Svizzera, ndr) – continua De Bona – saremo in tanti presenti, fisicamente e virtualmente, al tuo funerale. L’Unaie, con tutte le sue Associazioni, si stringe alla famiglia di Michele e gli rende omaggio come segno di gratitudine. Sono certo che alla prossima riunione del Cgie ti daranno giusto merito per quanto hai fatto. Riposa in pace e da lassù continua a sostenerci”. (Inform)
LA FESTA DELLA LIBERAZIONE IN COMPAGNIA DELL’ANPI DI GINEVRA
GINEVRA - La sezione ANPI "Marcello Malentacchi" di Ginevra ha organizzato una serie di eventi per celebrare la Festa della Liberazione. In occasione del cinquantesimo anniversario della Rivoluzione dei Garofani in Portogallo, che segnò la fine della dittatura di António de Oliveira Salazar, l'ANPI di Ginevra ha deciso di riunire la comunità portoghese e italiana di Ginevra: giovedì 25 aprile, alle 18:45, in collaborazione con l'Associação 25 Abril ed il Cinelux, sarà proiettato "As Armas e o Povo", il più celebre film della rivoluzione portoghese. Dopo la proiezione, ci sarà l'opportunità di confrontarsi e discutere insieme sul tema della partecipazione democratica degli stranieri in Svizzera, insieme a Lisa Mazzone, presidente dei Verdi, e i comitati ANPI e A25A. Domenica 28 aprile sarà invece una giornata ricca di iniziative per grandi e piccoli. La giornata inizierà alle 10:00 con un atelier delle marionette dal tema "Italia in fiore", dedicato ai bambini. Alle 11:00, ci sarà la presentazione del libro "Cento Pagine: Cinque discorsi sulla sinistra" da parte di Roberto Morassut, vicepresidente della Fondazione Giacomo Matteotti e deputato della Repubblica, e della giornalista e autrice Sabrina Pisu. Seguirà il pranzo popolare alle 12:30, che rappresenterà un'opportunità per condividere momenti di socializzazione e divertimento per tutti i partecipanti. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione entro il 21 aprile inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise 04/04/2024)
EUGENIO MARINO (PD): MICHELE SCHIAVONE UN GRANDE COMPAGNO
ROMA - “Il termine compagno indica colui con il quale si condivide il pane, la persona con la quale si ha una comunione di ideali, valori e sentimenti. Michele Schiavone era un compagno. Un grande compagno”. Così, in un post su Facebook, Eugenio Marino, già responsabile Italiani nel Mondo del Partito Democratico, ha voluto ricordare il segretario generale del CGIE, scomparso sabato scorso dopo una lunga malattia. Schiavone, ha scritto Marino, “ha dedicato la sua intera vita all’impegno per la comunità: da quella familiare a quella dell’emigrazione e politica. Lo ha fatto sempre al servizio degli altri, non anteponendo mai la sua ambizione personale e i ruoli al bene collettivo. E se per altri affermazioni come queste suonano come frasi di circostanza, per Michele sono parole di verità scolpite nella biografia della sua esistenza”. “Michele è stato un comunista italiano, un uomo della Sinistra democratica poi confluita nel PD”, ha proseguito Marino. “Un uomo segnatamente di parte. Ma che per onestà intellettuale, altruismo, modi cortesi, impegno collettivo e disinteressato, ha saputo guadagnarsi da sempre la stima anche dei più ostili avversari. Perché era questa la sua forza: la chiarezza dell’ideale di Sinistra e la sincerità dell’impegno per la comunità tutta”. “L’ho conosciuto 24 anni fa”, ricorda Marino, “e da allora siamo stati sempre insieme nel Partito, condividendo gioie e dolori, vittorie e sconfitte, risultati ottenuti e altri mancati. Gli ho voluto un gran bene e lui ne voleva a me. Per tutto questo, se penso a lui, la parola compagno è ancora quella che indica colui con il quale condivido il pane”. “Il 13 marzo gli ho scritto l’ultima volta chiedendogli di sentirci. Non mi ha mai risposto. E ho capito che se ne stava andando”. Eugenio Marino avrei almeno voluto dirgli: “mi mancherai, compagno Schiavone”. (aise 04/04/2024)
SPARTENZA”: L’EMIGRAZIONE SICILIANA DEL ‘900 AL TEATRO NASELLI DI COMISO
3 Aprile, 2024 COMISO (Ragusa) – “Spartenza”: sabato 6 aprile alle ore 21.00 la Compagnia Sikilia-Teatro Musica Danza, porterà al Teatro Naselli di Comiso lo spettacolo scritto e diretto da Cettina Sciacca. La pièce mette in scena un evento tra i più significativi della storia del popolo siciliano: il grande esodo dell’emigrazione verso terre lontane, soprattutto l’America, di migliaia di famiglie meridionali, specialmente siciliane, nei primi anni del ‘900. Sulla scena si muove ed agisce, uniforme e compatto, il popolo siciliano, protagonista assoluto della rappresentazione teatrale, che accompagna per mano gli spettatori in questo cammino di rivisitazione storica ed emotiva. Il canto corale di un popolo costretto ad emigrare si erge come testimone e custode del triste evento. In Sicilia, a Messina, vi era stato il tragico terremoto del 1908 che uccise più di 70.000 uomini e, nonostante la determinazione del popolo messinese di ricostruire la città e gli aiuti economici e di assistenza sociale che il governo italiano offrì loro, lo stato di miseria, di povertà e di disoccupazione raggiunse un tale grado di prostrazione che condusse molte famiglie a scegliere di emigrare e abbandonare l’amata terra natìa. Circa 12 milioni di italiani emigrarono; i due terzi erano meridionali: siciliani, calabresi, pugliesi e napoletani. La meta preferita fu l’America. (Inform)
ITALIANI ALL'ESTERO - ELEZIONI EUROPEE - SEN.CRISANTI (PD/ESTERO) : "SU 6 MILIONI DI ITALIANI ALL'ESTERO SOLO 2.095.944 POTRANNO VOTARE ALL'ESTERO."
Nell'ultima newsletter il Sen. Andrea Crisanti ricorda che " l’emendamento al decreto election day da lui depositato assieme ai colleghi Francesco Giacobbe e Francesca La Marca, che avrebbe consentito agli italiani residenti nei Paesi al di fuori dell’Unione europea di poter votare nel loro Paese di residenza, è stato bocciato. Pertanto, dei sei milioni di italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE, infatti, solo a 2.095.944 è consentito votare alle elezioni europee recandosi al consolato del Paese in cui vivono, ovvero quelli residenti in uno Stato membro dell’Unione europea. A tutti gli altri, ovvero quasi 4 milioni di nostri connazionali sparsi per il mondo – 1.151.014 in Europa, di cui 457mila nel Regno Unito e 639mila nella Svizzera e 2.686.460 negli altri continenti – è richiesto, qualora volessero esercitare il loro diritto di voto e partecipare alla vita politica europea del loro Paese d’origine, di tornare in Italia, nel proprio comune di residenza e votare da lì. Il tutto naturalmente a proprie spese" "Una limitazione - ricorda il parlamentare- che non solo, di fatto, impedisce loro di esercitare il diritto di voto, ma in ogni caso lo rende molto oneroso. Una discriminazione che non trova nessuna ragion d’essere. Per questo motivo, a gennaio ho depositato una proposta di legge proprio per rimediare a questa stortura, ma nel frattempo, per accelerare i tempi e consentire ai nostri connazionali di votare già alle prossime elezioni europee, avevo presentato l’emendamento che il governo ha bocciato." "La prossima legislazione - conclude il Senatore - sarà una delle più importanti degli ultimi decenni, chiamata ad affrontare temi fondamentali, tra i quali il processo decisionale a maggioranza, la transizione energetica, la guerra in Ucraina, la difesa comune e la struttura del debito. L’approvazione di questo emendamento avrebbe restituito la cittadinanza politica a milioni di italiani e restituito milioni di italiani all’Italia. Invece sono stati esclusi quasi quattro milioni di persone dalla possibilità di contribuire alla vita politica ed economica europea. (03/04/2024-ITL/ITNET)