DE FRANCHI (CORRIERE EUROPEO): FRATTINI A BRUXELLES DOVREBBE PARLARE ANCHE DELLA TUTELA DELL’ITALIANO
LUSSEMBURGO - Oggi il Ministro degli esteri Franco Frattini è a Bruxelles dove tra l’altro presenterà la proposta italiana a sostegno della libertà religiosa e, in particolare, della protezione delle comunità cristiane. Secondo Mario De Franchi, collaboratore del “Corriere Europeo†diretto da Stefano Pastorino, il Ministro dovrebbe affrontare anche un altro argomento: la tutela dell’italiano in sede europea. “Frattini – scrive De Franchi – dovrebbe affrontare a Bruxelles anche il tema della lingua italiana messa definitivamente in cantina. Come noto, infatti, oramai il trilinguismo sta mettendo buone e stabili radici all'interno di tutte le istituzioni europee e le nostre società , se vorranno far pubblicare dei brevetti, dovranno farlo in una delle tre lingue (francese, inglese, tedesco) oramai accettate (addirittura dalla Corte di giustizia del Lussemburgo). Il peso dell'Italia all'estero, della sua economia e in generale, va di pari passo con quello della lingua, e cioè è sempre più emarginataâ€. “Tutto questo, che dura da decenni con governi di destra e sinistra, non accenna ad alcuna inversione di tendenzaâ€, rileva De Franchi, secondo cui “bisogna riconoscere che aveva ragione il presidente più amato dagli italiani, Pertini, che ha sempre sostenuto che l'Italia è un grande Paese con scarsa consapevolezza di esserlo. Oggi più che mai è attuale questo detto, e, se mi è permesso una piccola parentesi, punterei oramai decisamente sugli italiani all'estero per trovare tra loro chi potrebbe aiutare il Paese ad uscire da questo stato di coseâ€. Connazionali come risorsa, dunque, così come spesso viene detto con parole mai confermate dai fatti: “il colmo – scrive De Franchi – è che in Italia ci considerano come gente che ha bisogno di assistenza e che è sempre lì a chiedere. Ad avere bisogno di assistenza, invece, è il nostro Paese, perché, sembrerebbe che nessuno sia in grado, in patria, di darlaâ€. (aise)
IL PRESIDENTE NAPOLITANO IN OCCASIONE DELLA SERATA "FRATELLI D'ITALIA": L'INNO TESTIMONIANZA DELLA VITALITÀ RISORGIMENTALE
ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della serata "Fratelli d'Italia" organizzata da Rai Radio 1 a Torino, ha inviato agli organizzatori un messaggio di apprezzamento nel quale afferma come sia "importante che musicisti, storici e studiosi ripercorrano le vicende che dall'Unità d'Italia - di cui celebriamo il 150° anniversario - hanno reso popolare quel brano musicale fino a farlo diventare naturalmente l'inno nazionale". Per Napolitano "è una ulteriore testimonianza della vitalità del cammino intrapreso dal Risorgimento e di quel forte legame tra i simboli e i valori fondanti dello Stato unitario che ci consente di guardare avanti con fiducia e slancio al futuro della Nazione". (aise)
LAVORO: PIRAINO,"TAVOLO TECNICO AIUTI ALLE IMPRESE CHE ASSUMONO"
PALERMO - L'assessore regionale della Famiglia, Politiche Sociali e del Lavoro, Andrea Piraino ha incontrato, oggi a Palermo, il presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro di Sicilia, Vincenzo Messina ed una delegazione dei rappresentanti aderenti a Rete Imprese Italia, guidata da Julo Cosentino. All'incontro, che si e' svolto nella sede dell'assessorato regionale al Lavoro ha preso parte anche Alessandra Russo, dirigente generale del Dipartimento. "L'incontro - spiega Piraino - e' servito a fare chiarezza sulla certezza delle risorse, (pari per la programmazione complessiva,a 170 milioni di euro), destinate all'avviso pubblicato lo scorso 18 gennaio, relativo agli aiuti alle imprese, previsti da due leggi regionali. Le preoccupazioni manifestate dai presenti risultano superate. Per venire incontro alle richieste di chiarimenti, e' stato predisposto un tavolo tecnico, per la soluzione dei dubbi interpretativi.Per queste ragioni ci incontreremo periodicamente con i rappresentanti della Consulta degli Ordini provinciali dei consulenti del lavoro e le associazioni di categoria". La prima riunione del Tavolo tecnico si terra' il prossimo 7 febbraio. 8pm/laco)
L’APPELLO DELL’ON. GARAVINI. BERLUSCONI DIMETTITI - LA TUA FIRMA PER CAMBIARE L'ITALIA
Presidente Berlusconi, lei ha disonorato l’Italia agli occhi del mondo, non ha più la credibilità per chiedere agli italiani un impegno per il cambiamento e con la sua incapacità a governare sta facendo fare al paese solo passi indietro. Lei dunque se ne deve andare via. L’Italia ha bisogno di guardare oltre, per affrontare finalmente i suoi problemi: la crescita, il lavoro, un fisco giusto, una scuola che funzioni, una democrazia sana. Noi dobbiamo dare una prospettiva di futuro ai giovani. Con la sua incapacità a governare e con l’impaccio dei suoi interessi personali lei è diventato un ostacolo alla riscossa dell’Italia. Per questo presidente Berlusconi lei si deve dimettere. L’Italia ce la può fare, dispone di energie e di risorse positive. È ora di unire tutti coloro che vogliono cambiare. È ora di lavorare tutti insieme per un futuro migliore
RICEVIAMO DALLA SVIZZERA E PUBBLICHIAMO APPELLO A RACCOGLIERE FIRME PER MANDARE A CASA BERLUSCONI
Care e cari il segretario nazionale del Partito democratico Pier Luigi Bersani ha invitato le italiene e gli italiani a raccoglîere 10 milioni di firme per costringere il presidente del consiglio italiano a rassegnare le dimissioni. L' invito è stato accolto anche dai dirigenti del PD in Svizzera, che si sono riuniti a Berna la settimana scorsa, i quali si impegneranno a promuovere una campagna d'informazione e di raccolta delle firme nella Confederazione Helvetica. Chiediamo agli iscritti, ai simpatizzanti, alle elettrici e agli elettori, alle italiane ed agli italiani stanchi della commedia berlusconiana, di sostenere questa raccolta di firme per creare le condizioni di un cambiamento democratico nel nostro Paese. L'obiettivo è alla nostra portata ed il nostro contributo contribuirà a rafforzare la svolta democratica di cui l'Italia ha bisogno per uscire dalla crisi istituzionale e politica. Con gratitudine per l'impegno ed il lavoro che metterete in questa straordinaria iniziativa, vi ringraziamo e vi inviamo cordiali saluti. Per il Partito democratico in Svizzera (Michele Schiavone)
UE: LA COMMISSIONE PRESENTA UNA BOZZA DI ACCORDO CON LA TURCHIA IN MATERIA DI POLITICHE MIGRATORIE.
Nel documento, che verrà approvato del Consiglio affari interni di Budapest, Ankara accetta il rimpatrio degli irregolari, anche coloro che transitano, in cambio di aperture sulla politica dei visti. Un accordo per la riammissione degli immigrati irregolari tra la Ue e Turchia è stato annunciato ieri a Bruxelles dalla commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmstroem. “L’accordo – ha detto Malmstrom in un comunicato – è stato raggiunto dopo l’incontro tra i capi negoziatori che si è tenuto il 14 gennaio scorso ad Ankara. Il risultato del negoziato è molto equilibrato e contribuirà molto ad una gestione efficace dei flussi migratori illegali nella regione. Inoltre questo importante sviluppo apre nuove prospettive che favoriscono ulteriormente la nostra cooperazione con la Turchia nel campo delle politiche per i visti, con lo scopo di migliorare la mobilità dei nostri cittadiniâ€. Il testo dell’accordo è già stato valutato dalla rappresentanze permanenti dei 27 Stati membri, l’approvazione definitiva dovrà però venire dal Consiglio affari interni che si terrà il 24 febbraio a Budapest. Malmstrom nella nota ha ringraziato la parte turca “per il suo approccio costruttivo e pragmatico durante il negoziatoâ€. L’accordo, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie all’agenzia Ansa, riguarda tanto i clandestini di cittadinanza turca quanto quelli provenienti da Paesi terzi ed entrati illegalmente nella Ue: la Turchia accetterà di riprendere nei suoi confini entrambe le tipologie di migranti illegali che saranno stati espulsi dalla Ue. L’accordo, si fa notare a Bruxelles, renderà superflua la costruzione di un muro alla frontiera greco-turca, progetto del governo di Atene contrastato dalla Commissione. (Red.)
DIRETTIVA UE SULLE ESPULSIONI E LEGGE BOSSI-FINI: IL TRIBUNALE DI MILANO RICORRE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA.
Per il tribunale milanese la legge italiana, laddove condanna al carcere gli irregolari per l’inosservanza dell’ordine di allontanamento del questore, “elude completamente le garanzie imposte dalla direttiva europeaâ€. Il mancato recepimento, da parte del nostro Paese, della direttiva europea 2008/115 sulle espulsioni, questione ampiamente approfondita da ImmigrazioneOggi, continua a comportare serie preoccupazioni per i tribunali italiani. Se i giudici di Torino e i pm di Firenze nei giorni scorsi hanno direttamente disapplicato la legge italiana per contrasto con la direttiva europea, ieri il Tribunale di Milano, trovandosi di fronte al caso di un rimpatrio di un cittadino senegalese, ha fatto di più. Secondo il Tribunale, la legge Bossi-Fini, laddove punisce con pene da 1 a 5 anni lo straniero irregolare “in conseguenza della pura e semplice inosservanza dell’ordine di allontanamento emanato da un’autorità amministrativa nella procedura di rimpatrioâ€, finisce “per eludere completamente le garanzie imposte dalla direttiva europea, consentendo in pratica che lo straniero possa essere privato della propria libertà personale in forza di un titolo formalmente distinto dal 'trattenimento', per periodi in ipotesi più lunghi di quelli massimi consentiti dalla direttiva (18 mesi), e a condizioni diverse da quelle tassativamente prescritteâ€. Del resto la decisione presa da Torino e Firenze è sembrata piuttosto ardita ai giudici milanesi “dal momento che tale valutazione di incompatibilità non discende tout court dal dato letterale della direttiva, bensì da un'argomentazione che fa leva sul principio dell'effetto utile (tutela della libertà personale dello straniero) perseguito dalla direttivaâ€. Perciò, prima di prendere una decisione, il Tribunale di Milano ha deciso di sospendere il procedimento e spedire gli atti alla Corte di giustizia dell’Ue per fare chiarezza sulla corretta interpretazione da parte dell’Italia della direttiva europea. (M.R.P.)