FONDI FSE:LUNEDI'ACCORDO REGIONE - CNR
PALERMO – lunedi' 28 febbraio alle ore 15, è stato sottoscritto un accordo quadro tra il CNR e l'assessorato per l'Istruzione e la Formazione professionale della Regione siciliana, per individuare finalita' e azioni programmatiche sulle quali convogliare risorse del Fondo sociale europeo 2007/2013. L'accordo è stato firmato in occasione di un incontro istituzionale tra il governo regionale e gli Istituti del CNR presenti sul territorio siciliano, che si è svolto nella sala Alessi di Palazzo d'Orleans. Sono stati presenti il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, il presidente del CNR, Luciano Maiani, il presidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino. (mpf)
QUALE STORIA ATTENDE LAGGIÙ LA SUA FINE?
Ha avuto l’idea di sgominare l’opposizione, rea di voler scendere in piazza contro l’aumento del pane. Ha assoldato accolite di mercenari stranieri, di fronte ai quali il popolo libico si è ribellato. E lui allora gli ha scatenato addosso l’aviazione militare che ha bombardato la folla manifestante. Ne è conseguita un’insurrezione generale. Lui ha definito “ratti†gli oppositori e si è asserragliato nel suo bunker dove attende ora l'arrivo degli insorti. Come definireste questo despota? Il nostro attuale Presidente del Consiglio dice trattarsi di un “pazzoâ€. Dunque, sarà stato per assecondare un pazzo che l’Italia ha firmato trattati d’imperitura amicizia, erogando finanziamenti miliardari, in una ridda di forniture miliardarie, per armi e tecnologie militari contro gas e petrolio. Una gigantesca "psicoterapia"? Nella transizione libica dal reality alla realtà si è spalancata una fossa, con dentro migliaia di morti e feriti. Ma già prima non si contavano gli orrori commessi ai danni dei profughi sub-sahariani nelle operazioni di "trattenimento" libuco-italiane. Circa la sanguinosa repressione di questi giorni, Emma Bonino ha denunciato la presenza di cittadini europei, e in particolare italiani, tra i mercenari accorsi a Tripoli per qualche migliaio di dollari al giorno. Il tramonto di una dittatura "non sempre annuncia l’alba della democrazia", come nota proprio da queste colonne Renzo Balmelli, che per inciso è stato uno dei non molti commentatori ad aver preannunciato sonni poco tranquilli per il Colonnello (vedi ADL 12.2.11). Non dimentichiamo che la Libia è un paese nel quale abbondano le fonti d'energia. Soprattutto il deserto offre nuove prospettive, gigantesche, di sfruttamento della radiazione solare. Quale storia attende laggiù la sua fine? (di Andrea Ermano)
AMIBIGUITA’: LA CADUTA DEI REGIMI ARABI COME QUELLA DI POMPEI
- Pare la Pompei dimenticata da Bondi la caduta dei regimi arabi. Ogni giorno se ne stacca un pezzo e solo ora l’Occidente sembra misurare la gravità della situazione dopo anni di ambiguità , di colpevoli silenzi, di pacchiani ammiccamenti. Quanto hanno nicchiato le Cancellerie e come sono ancora vivide le immagini dei politici italiani, ma non solo loro, in fila nella tenda beduina a invocare San Petrolio. Nella forzata coesistenza di interessi e valori inconciliabili, Washington, grazie all’istinto di Barack Obama, è riuscita a emergere dalla parte giusta della crisi, ma non senza ambiguità e calcoli strategici. Alla fine alla Casa Bianca ha prevalso l'ipotesi che la “Rivoluzione dei gelsomini†puo' essere il preludio di una nuova cultura politica da sostenere con decisione. Se dovessero prevalere la violenza e la restaurazione, molto seria sarebbe in questa parte del mondo la minaccia di in una grande guerra dagli esiti catastrofici. (ADL Armano – USEF)Â
LA DESTRAATTACCA VALORI FONDAMINTALI E DIFENDE L'HAREM
- Sconcerta l’atteggiamento della destra sia maschile che femminile verso la stragrande maggioranza delle italiane alle quali ripugna il modello di relazione tra uomo e donna ostentato dal premier. I suoi editorialisti di punta ironizzano sull’harem a pagamento dell’Ol(r)gettina, danno del bigotto a chi pensa che le minorenni debbano andare a scuola anziché ai festini, rovesciano valanghe di sarcasmo su Rosy Bindi, avversaria intransigente del sultano: è la “vergine del Pdâ€, l’avanguardia di una lugubre quaresima dei sensi, l’alfiere del giustizialismo giacobino. Peggio fanno gli intellettuali grandi-firme noleggiati da Arcore: scrivono che le donne “sono sedute sulla loro fortuna†e che questo è un caposaldo del pensiero liberale. Da brivido. Dopo il fascismo cosi’ in basso non era finito mai nessuno. (ADL Armano – USEF)
FORMAZIONE: CENTORRINO,PROF 2011 SARA' PUBBLICATO 1 MARZO
PALERMO - "E' assolutamente condivisibile la proposta del presidente della Commissione Parlamentare Attivita' produttive,Salvino Caputo, relativa all'istituzione di una commissione d'indagine sugli enti di formazione siciliani in crisi finanziaria. Indagine peraltro gia' avviata da quest'assessorato con l'ausilio delle rappresentanze sindacali". Lo ha detto l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale,Mario Centorrino. "Il lavoro di questa commissione, cosi' come il nostro in fase di avanzamento, permettera' di comprendere come, rispetto ad una diminuzione del 4% (a confronto all'anno precedente), dei fondi assegnati agli enti per il Prof 2010, piu' il richiamo al rispetto dei contratti di lavoro di categoria, in molti casi non siano state pagate mensilita' ai lavoratori per la parte finale dell'anno in questione". Con riferimento al ritardo del bando concernente il Prof 2011, Centorrino sottolinea che "c'e' da chiarire che le nuove modalita' di finanziamento (fondi regionali e fondi FSE), determinate da un riordino amministrativo secondo apposite delibere di giunta, hanno allungato i normali tempi di concertazione tra assessorato, enti di formazione e sindacati, alla ricerca di modalita' di esecuzione che non penalizzassero i soggetti interessati". "Il bando per il Prof 2011 sara' pubblicato martedi' 1 marzo ed indichera' come scadenza per la presentazione dei progetti il 15 marzo", ha assicurato l'assessore. "Ogni allarmismo sulla continuita' nel settore della formazione professionale in Sicilia - ha concluso Centorrino - oltre difficolta' tecniche di stesura delle nuove norme che lo regoleranno, e' quindi assolutamente ingiustificato". (mpf)
150 UNITÀ D'ITALIA/ INCONTRI SULLE REGIONI ITALIANE NEL PRINCIPATO DI MONACO MONACO - Per i 150 anni dell'Unità d'Italia, l’Ambasciata italiana nel Principato di Monaco ha programmato una serie di importanti incontri con Regioni e città italiane. Dopo la Basilicata e la Calabria, il 24 febbraio è dedicato all’Emilia Romagna: un evento che prevede la partecipazione di personalità del mondo economico, culturale, della moda, a cui parteciperanno alte autorità di Governo e del mondo imprenditoriale monegasco e italiano. All’evento conclusivo interverrà il Principe Alberto II. Sarà un’occasione per promuovere il Sistema Italia, per saldare l’immagine e i valori dell’Italia alla grande tradizione nazionale ed europea e per rafforzare i legami con il Principato di Monaco. È prevista una collaborazione tra il Conservatorio di Musica di Parma e l'Académie de Musique, Fondation Prince Rainier III de Monaco, per scambi formativi di giovani musicisti. Per l’Ambasciatore Antonio Morabito si tratta di "un’occasione per festeggiare insieme la nostra storia, in un percorso che va nel cuore delle città simbolo". Bologna in particolare sarà illustrata con un video prodotto da Vittoria Cappelli e con la sua cucina. Sarà presentato il libro curato dal fotografo François Halard, "Hettabretz the Book", in cui si racconta la capacità di fare italiana, con raffinato stile e design, un’importante pezzo della storia della Moda italiana. Radio Monte Carlo curerà la selezione di successi italiani famosi in tutto il mondo e la performance di SMOMA, gruppo italiano apprezzato anche all’estero, e che ha all’attivo produzioni discografiche pubblicate in Europa e in Asia. L’evento, che coinvolge personalità giunte dall’Italia, è un’occasione per riflettere sui temi che più uniscono, storia e tradizione, in linea con una crescita culturale ed economica. Seguiranno altri incontri con protagonisti Sardegna, Abruzzo, Umbria, Toscana, Piemonte e Veneto. (aise)
150° UNITÀ D’ITALIA/ ALL’IIC DI BRUXELLES "I LIBRI CHE HANNO FATTO L'ITALIA"
BRUXELLES - martedì prossimo, 1 marzo, alle 19 l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ospiterà una conferenza su "I libri che hanno fatto l'Italia". Promossa in collaborazione con la Società Dante Alighieri-Comitato di Bruxelles in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la conferenza sarà tenuta da Arnaldo Di Benedetto che prende spunto da alcune polemiche giornalistiche del 2009. "Che cosa si festeggerà , in Italia - ci si chiedeva - nel 2011? La nazione o lo Stato italiano? Le risposte – ricorda il docente – furono diverse. Ci fu chi affermò: lo Stato unitario costituito nel 1861. Altri sostennero: la formazione della nazione italiana, risalente a quell’anno. Qualcun altro ribatté: la coscienza nazionale è molto più antica della costituzione dello Stato italiano unitario. In effetti la coscienza (una coscienza elitaria, certamente) di essere italiani risale al Medioevo; ed è evidente in poeti come Dante e Petrarca. La "questione della lingua", protrattasi nei secoli, ha giocato un ruolo rivelatore". Dante, Pietro Bembo, e infine Alessandro Manzoni sono le pietre miliari del dibattito. "Le cerchie intellettuali coltivarono la coscienza d’una comune appartenenza linguistica (ma di lingua scritta e letteraria) e culturale. Le cose cominciarono a cambiare nel XVIII secolo, finché, dopo la Rivoluzione francese e durante e dopo il Risorgimento, il problema diventò "nazionale" nel senso che si andò in cerca d’una lingua comune che fosse parlata da tutti i cittadini: il nome emblematico di quest’esigenza è appunto Manzoni. La richiesta d’una unificazione politica fu invece molto più tarda di quella d’una lingua letteraria comune, e cominciò a farsi strada nelle élite intellettuali e politiche con l’arrivo dei francesi in Italia nel 1796. Nacquero una poesia, una narrativa e un teatro (anche musicale) che promossero la diffusione delle ideologie risorgimentali. Concluso il Risorgimento, si assistette, però, anche alla nascita d’una letteratura non più aplogetica, ma critica". (aise