UE: IL CONSIGLIO AFFARI INTERNI APPROVA IL “PROGRAMMA DI REINSEDIAMENTO CONGIUNTO” PROPOSTO DALLA COMMISSIONE PER I RIFUGIATI. Un “quadro comune” di solidarietà tra Stati membri per la gestione dei migranti richiedenti asilo nell’Ue. Una “vera e concreta solidarietà”' tra i 27 Paesi della Ue deve scattare quando scattano le emergenze migratorie. È una delle conclusioni “politiche”

cui è giunto il Consiglio dei ministri Ue degli Affari interni che si è tenuto ieri a Bruxelles e che si è occupato di immigrazione e di riforma della governance di Schengen. I 27 Paesi Ue hanno trovato un’intesa di principio adottando una posizione condivisa sulla costituzione di un “quadro comune” di solidarietà tra Stati membri per la gestione dei migranti richiedenti asilo nell’Ue. Questo sistema, presentato dalla Commissione Ue già nel 2009 con il nome di “Programma di reinsediamento congiunto”, permetterà di alleviare la pressione su quei Paesi Ue più sottoposti a questo tipo di richieste. Nel documento si afferma il principio di dover contribuire con un meccanismo di allerta preventiva, con contributi finanziari e una serie di altre misure per alleviare i disagi dei Paesi che vengono investiti da importanti flussi migratori “misti”, composti cioè di richiedenti asilo e di altre tipologie di migranti, ma resta ancora il meccanismo della “volontarietà” degli aiuti. Le nuove misure prevedono inoltre il potenziamento delle capacità dell’Easo (l’ufficio europeo di supporto per l’asilo) e del Frontex. Inoltre è stato deciso che dovrà essere il Consiglio a valutare, su proposta della Commissione o di uno Stato membro, i criteri per far scattare la Direttiva sulla protezione temporanea, che permette la redistribuzione tra Stati in caso di esodi massicci da zone di guerra. Dal punto di vista pratico è stato convenuto di attivare un circuito di risorse per il “resettlement” dei rifugiati con diritto d’asilo: gli Stati che li ospiteranno riceveranno un contributo forfettario da 4.000 a 6.000 euro, a seconda dei casi, per ogni asilante accolto. “Accolgo con favore l’adozione odierna di una posizione comune da parte del Consiglio sul Joint Resettlement Programme presentato nel 2009 dalla Commissione”, ha affermato soddisfatta la commissaria Ue agli Affari interni Cecilia Malmström, sottolineando che si tratta di “una misura estremamente necessaria e un passo in avanti considerevole verso impegni concreti e maggiore cooperazione per quanto riguarda il reinsediamento dei rifugiati in Europa”. Questo nuovo sistema sostenuto dall’esecutivo Ue, infatti, ha ricordato la Malmström, “ci permetterà di mettere insieme le nostre risorse e fare davvero la differenza in uno spirito di solidarietà”. Per questo, ha ancora auspicato la commissaria, la speranza è che il Parlamento europeo si esprima a favore dell’adozione del Programma. Il nuovo meccanismo indicherà la lista dei rifugiati il cui reinsediamento potrà ricevere finanziamenti Ue, individuando casi e nazionalità prioritarie e offrendo incentivi ai Paesi disponibili. Per il 2013, Bruxelles propone Congo, Iraq, Afghanistan, Somalia, Burma (Birmania/Myanmar) ed Eritrea. Per il 2014-2020, invece, l’intenzione è quella di creare un nuovo meccanismo più flessibile , facendo un uso più strategico dei reinsediamenti. I ministri hanno anche discusso della riforma della governance di Schengen, attribuendo al Comitato misto del Consiglio – composto cioè dai ministri dei Paesi Ue e non-Ue che compongono l’area senza frontiere interne – il ruolo di “guida politica” per la valutazione del corretto funzionamento di Schengen. La Commissione europea dovrà presentare rapporti, il primo dei quali verrà valutato a giugno prossimo. (Al. Col.)

DUE GIOVANI BOSNIACI, NATI E CRESCIUTI IN ITALIA, TRATTENUTI NEL CIE DI MODENA PERCHÉ I GENITORI SONO DIVENTATI IRREGOLARI.

Lunedì un presidio delle associazioni presso la sede del giudice di pace dove si terrà la prima udienza. Andrea e Senad, fratelli di 23 e 24 anni di origine bosniaca ma nati e cresciuti a Sassuolo, da circa un mese sono trattenuti al Centro di identificazione ed espulsione di Modena dopo che i genitori hanno perso il lavoro e si sono ritrovati senza permesso di soggiorno. “L’assurdità della nostra storia è che non possiamo essere espulsi perché la Bosnia non sa neanche chi siamo”, scrivono i due giovani in una lettera indirizzata alla Corte europea dei diritti dell’uomo e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Una storia – come riporta Ansa – che ha mobilitato la società civile: lunedì prossimo un gruppo di associazioni organizzerà un presidio presso la sede del giudice di pace, dove si terrà la prima udienza relativa ai due giovani. “In Francia si diventa subito cittadini – scrivono i due giovani – qui invece speriamo almeno di non restare reclusi in questo carcere”. Dopo l’interessamento del legale che segue i due giovani, anche la politica si sta muovendo. I consiglieri regionali del Pd, Luciano Vecchi e Palma Costi, hanno presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna per chiedere alle istituzioni “di mettere in atto tutte le azioni possibili per pervenire alla loro immediata liberazione”. (Red.)

IMMIGRATI, ARRIVA IL PERMESSO A PUNTI

Scatta il permesso a punti. Dal 10 marzo gli immigrati che intendono entrare in Italia dovranno sottoscrivere l’Accordo d’integrazione, imparare la lingua italiana e i principi fondamentali della Costituzione. Non solo. Se passati due anni, non avranno ottenuto crediti sufficienti, addio al permesso di soggiorno e via libera all’espulsione. Il permesso di soggiorno a punti, così come la nuova tassa sui rinnovi dei permessi, sono entrambi lasciti del governo Berlusconi. La tassa (dagli 80 ai 200 euro) dovrebbe essere a breve alleggerita, data l’intenzione del nuovo esecutivo di raddoppiare la durata dei permessi. L’Accordo d’integrazione ha invece anche il timbro dell’attuale governo: i ministri dell’Interno, Annamaria Cancellieri e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, hanno infatti sottoscritto – il 2 marzo scorso – le linee di indirizzo per la sua applicazione. Dal 10 marzo l’immigrato che fa domanda per ottenere il permesso di soggiorno dovrà sottoscrivere l’Accordo con lo Stato, con cui si impegna ad acquisire una conoscenza elementare della lingua italiana, dei principi fondamentali della Costituzione e del funzionamento delle istituzioni e della vita civile in Italia. Il cittadino straniero dovrà anche adempiere l’obbligo di istruzione dei figli minori e assolvere gli obblighi fiscali e contributivi. E ancora: gli immigrati dovranno seguire cinque ore di educazione civica, organizzate gratuitamente dallo Sportello Unico per l’Immigrazione. All’atto della firma dell’Accordo, vengono assegnati all’immigrato 16 crediti. Passati due anni lo Sportello Unico procede alla verifica: l’accordo sarà rispettato se il punteggio è pari o superiore ai 30 crediti. Se i punti saranno pari o inferiori a zero, lo straniero verrà espulso. Chi si fermerà tra uno e ventinove avrà una proroga di un anno per recuperare. I crediti vengono decurtati in caso di condanne penali, anche non definitive e di sanzioni pecuniarie di almeno 10 mila euro. Aumentano, invece, con la partecipazione a corsi, il conseguimento di titoli di studio, onorificenze, svolgimento di attività economico-imprenditoriali, scelta di un medico di base, partecipazione ad attività di volontariato, sottoscrizione di affitto o acquisto di una casa. Il nuovo regolamento si applica allo straniero di età superiore ai 16 anni e fino ai 65 anni, che fa ingresso per la prima volta nel territorio nazionale e presenta istanza di rilascio del permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno. Fonte: Repubblica.it

CITTADINANZA E VOTO, LE PROPOSTE DI LEGGE POPOLARE ARRIVANO IN PARLAMENTO

Riformare la legge sulla cittadinanza e portare gli immigrati alle urne per le elezioni amministrative. Lo chiedono con forza oltre centomila cittadini italiani che hanno sottoscritto le due proposte di legge di iniziativa popolare della campagna l’”Italia sono anch’io” promossa da diciannove associazioni che negli scorsi mesi hanno raccolto firme su è giù per lo stivale. I testi sono stati depositati oggi alla Camera dei Deputati. La proposta di riforma della cittadinanza farebbe diventare subito italiano chi nasce da un genitore regolarmente in Italia da almeno un anno o da un genitore nato in Italia, ma anche chi frequenta qui un ciclo scolastico o, arrivato quando ha al massimo dieci anni in Italia, vi rimane fino alla maggiore età. Gli adulti avrebbero invece la possibilità di prendere il passaporto tricolore dopo cinque anni di residenza regolare. La proposta sul diritto di voto darebbe invece l’elettorato attivo e passivo alle elezioni circoscrizionali, comunali, provinciali e regionali agli immigrati che risiedono regolarmente in Italia da almeno cinque anni. Per andare alle urne dovrebbero chiedere l’iscrizione ad una lista elettorale aggiunta, come oggi già fanno i cittadini comunitari per le partecipare alle elezioni Comunali. Per essere presentata in Parlamento, ognuna delle proposte aveva bisogno di almeno 50 mila firme di cittadini italiani, un obiettivo addirittura doppiato. Quella sulla cittadinanza, infatti, ne ha raccolte 109.268, quella sul voto 106.329. Ora tocca al Palazzo darsi una mossa per evitare che questa spinta dal basso si riveli inutile. Anche per questo motivo, la campagna l’”Italia sono anch’io” non si fermerà, proponendo nuove iniziative di sensibilizzazione. ”Da parte nostra, da questo momento comincerà un’azione pressante perchè il nostro Parlamento di assuma le proprie responsabilità nella certezza che non deluderà le aspettative di milioni di persone” ha detto il portavoce Graziano Del Rio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci. Fonte: Stranieri in Italia

SUCCESSO PER L’ITALIA OSPITE D’ONORE ALLA FIERA DEL LIBRO DI BRUXELLES

BRUXELLES - Si è conclusa con successo la partecipazione italiana quale ospite d'onore alla 42esima Foire du Livre di Bruxelles (1-5 marzo). Il padiglione italiano, a cui è giunto il messaggio di adesione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rappresentato il cuore della manifestazione, grazie anche al caffè letterario dove sono stati ospitati gli incontri dei numerosi autori italiani inseriti nel programma ufficiale della manifestazione. Con i suoi 70 mila visitatori ed oltre un migliaio di case editrici presenti, la Fiera di Bruxelles si conferma come la seconda per importanza nel mondo francofono, dopo quella di Parigi. La realtà editoriale italiana contemporanea è stata ampiamente rappresentata: dal romanzo al saggio, dal giallo al fumetto, alla letteratura per ragazzi. Gli editori (circa un centinaio) sono stati inoltre rappresentati all'evento sia attraverso la presenza di scrittori già tradotti in francese che con autori non ancora tradotti. Per gli scrittori emergenti non ancora tradotti, come Michela Murgia e Giuseppe Schillaci, la Feria ha quindi rappresentato un'importante occasione di promozione e contatti. Per quelli già tradotti in francese, come Marcello Fois e Gianrico Carofiglio l'evento ha concesso una doppia visibilità: nel Padiglione italiano, con le opere in lingua originale, e negli stand delle case editrici belghe e francesi. Nel suo complesso, la partecipazione italiana è stata animata da circa una trentina di autori. Oltre a quelli sopra citati, hanno preso parte ad incontri e dibattiti, tra gli altri: Stefano Benni, Antonio Pennacchi, Simonetta Agnello Hornby, Antonella Anedda, Andrea Bajani, Michele Mari, Gianni Riotta, Diego Marani, Caterina Bonvicini. Il pubblico ha affollato la libreria, impreziosita da alcuni volumi antichi inviati dal Centro per il Libro e la Lettura del MiBAC, ed esaurito quasi completamente lo stock di materiale inviato dall'AIE grazie all'intervento della DGSP. La presenza italiana in Fiera ha rappresentato infine l'occasione per promuovere le attività culturali dell'Istituto di Cultura di Bruxelles e dell’ufficio scolastico, presente con alcuni insegnanti, che hanno assicurato uno scambio di informazioni capillare sulla diffusione della nostra lingua in Belgio. (aise)

IL 26 MARZO I GIORNATA DELLA TRASPARENZA AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

ROMA - Il prossimo 26 marzo si svolgerà la prima Giornata della Trasparenza del Ministero degli Affari Esteri. L'evento mira ad avvicinare i cittadini al Ministero degli Affari Esteri, promuovendo una cultura della legalità e della visibilità dei risultati e dell'organizzazione del Ministero. In tale occasione sarà possibile visitare, a seconda del percorso selezionato, le Collezioni d’arte, le Sale utilizzate per le attività internazionali, l'Unità di Crisi e la biblioteca (in cui saranno esposti preziosi volumi e i documenti diplomatici più significativi conservati presso l'archivio storico). La visita sarà riservata prioritariamente ai singoli ed ai gruppi che si registreranno, indicando uno dei tre percorsi disponibili e la fascia oraria orientativa (mattina a partire dalle 9.30 o pomeriggio a partire dalle 14.00) nella quale si desidera effettuare la visita. La visita sarà possibile a partire dalle 9.30. L’ultimo ingresso è previsto alle 17.00. I percorsi disponibili sono tre: "I luoghi del negoziato internazionale"; "I documenti della Politica estera"; "Diplomazia ed Emergenza". I visitatori saranno provvisti di badge da riconsegnare all'uscita. Non sarà consentito l'ingresso con caschi, trolley e altre borse di grandi dimensioni. L'ingresso sarà consentito prioritariamente a chi si è registrato e, a seconda delle disponibilità, a chi è privo di registrazione, per cui, il Mae invita tutti gli interessati a registrarsi sul sito :www.esteri.it. (aise)

LA STRAZIANTE STORIA DI UNA DONNA ITALIANA

HO LETTO CON LE LACRIME AGLI OCCHI LA STRAZIANTE STORIA DELLA NOSTRA CONNAZIONALE IN BRASILE, CON LE LACRIME E.. CON UNA RABBIA IMMENSA, MI DOMANDO DOVE SONO I "NOSTRI "RAPPRESENTANTI, QUELLI CHE SONO VENUTI A MENDICARE IL VOTO, NON POSSO DARE LA COLPA AI NOSTRI CONSOLI O AMBASCIATORI, SO PER ESPERIENZA CHE CON I TAGLI SUBITI NON HANNO DISPONIBILITÀ PER ACCUDIRE TUTTI I CASI, MA I COMITES I MEMBRI DEL CGIE, COSA FANNO? LA LORO UNICA PREOCCUPAZIONE È QUELLA DI VIAGGIARE SEMPRE A SBAFO ORGANIZZARE CONVEGNI INUTILI MA DI QUELLI CHE LI HANNO ELETTI SE NE STRAFREGANO, QUANTI CONNAZIONALI SONO NELLE STESSE CONDIZIONI DELLA SIGNORA DI BAHIA, DALLE NOTIZIE CHE HO, MOLTI, TROPPI, SONO OTTO ANNI RIPETO OTTO ANNI CHE QUESTI PERSONAGGI , TRANNE QUALCHE ECCEZZIONE, FANNO LA BELLA VITA, ALCUNI ARRIVATI PERFINO A PRETENDERE PRIVILEGI CON QUEL TESSERINO E AD INGANNARE SPACCIANDOSI PER MEMBRI DEL GOVERNO, NE HO UN CASO PERSONALMENTE DI "QUALCUNO" COME DI CONSUETO NON FACCIO MAI NOMI DI INDIVIDUI CHE, NON MERITANO ESSERE RICORDATI E MENO ADESSO CHE QUESTO "QUALCUNO" NON C'È PIU.INVITO A TUTTI I CONNAZIONALI A FARE UN CENSIMENTO DEI NOSTRIITALIANI CHE VIVONO IN PRECARIETÀ FACCIAMO UNA LISTA, LA MANDEREMO A CICERO E SONO CONVINTO CHE MOLTI ITALIANI DI BUON CUORE SI PRODIGHERANNO PER AIUTARE I PIÙ BISOGNOSI SEMPRE E QUANDO LA FACCENDA SIA GESTITA NELLA ANIERA PIU CRISTALLINA POSSIBILE FAREMO UN APPELLO ANCHE ALLE INDUSTRIE ITALIANE CHE ESPORTANO I LORO PRODOTTI MOLTI DEI QUALI GRAZIE ALLA NOSTRA PRESENZA FUORI DALLO STIVALE ED ALLA NOSTRA PUBBLICITÀ GRATUITA DEI LORO PRODOTTI, IN QUANTO AI MEMBRI SU NOMINATI È MEGLIO PER LORO CHE SI ORGANIZZINO PER ALLEVIARE LE PENE DEI CONNAZIONALI , CASO CONTRARIO CHE RINUNCINO IMMEDIATAMENTE AI LORO PRIVILEGI, IN ALCUNI CASI MALE AVUTI, A BUON INTENDITOR!!! UN SALUTO CORDIALE DAL VENEZUELA E SEMPRE A DISPOSIZIONE DI BUONE OPERE (GIUSEPPE MORGANA)