IMPRESE, CENSIS: TRA I CAVALIERI DEL LAVORO 91% OPERA ALL’ESTERO (NoveColonne ATG) Roma -Ciò che maggiormente contraddistingue le imprese dei Cavalieri del Lavoro è la forte proiezione sui mercati internazionali. Il dato emerge dall’indagine “Idee e proposte per la competitività del sistema Italia” condotta tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012 dal Censis su 153 imprese guidate dai Cavalieri del Lavoro e presentata nel corso di un convegno a Roma.

Ben il 90,9% delle imprese del panel è presente, con modalità diverse, nel mercato internazionale. Se si guarda alla sola componente manifatturiera, le percentuali arrivano a toccare il 100% tra le imprese della meccanica allargata, il 92,9% nel Made in Italy, il 95,2% tra le altre imprese manifatturiere. Nei servizi, di contro, “appena” il 62,5% delle aziende è presente all’estero, confermando la strutturale debolezza dei processi di internazionalizzazione che riguardano la componente terziaria della nostra economia. Complessivamente, circa il 52% del fatturato delle aziende interpellate dipende dai mercati stranieri: percentuale che ancora una volta risulta fortemente differenziata, oscillando dal 69% della meccanica allargata al 44,2% del made in Italy (il valore medio del manifatturiero è del 55%) fino al 23,9% dei servizi. Se si confrontano le performance del panel di imprese gestite dai Cavalieri del Lavoro con quelle delle imprese italiane in generale, la vocazione internazionale delle prime risulta ancora più evidente, considerato che mediamente nel 2009 (ultimo dato di riferimento Istat) “solo” il 4% delle imprese italiane era presente nei mercati stranieri; tra le manifatturiere, la quota era del 19,9%. Considerando invece l’incidenza della quota di esportazioni sul fatturato, il dato - disponibile per le sole imprese manifatturiere - si attestava ancora una volta su valori più bassi, pari al 34,8%. E ciò vale anche per le imprese di dimensioni più grandi, con oltre 250 addetti, che presentano un valore pari al 38,4%.

CRISI, BUCCHINO (PD): SE NON PUNTIAMO SU RETE EMIGRAZIONE CI INDEBOLIAMO

(NoveColonne ATG) Roma - “Sappiamo tutti quanto forti e drammatiche siano le esigenze di contenimento finanziario oggi in Italia, ma nel momento di maggiore difficoltà di presenza nel mercato e nel concerto internazionale, quando cioè tutto ci dovrebbe spingere a rafforzare rapporti e possibilità di espansione sul piano globale, le nostre classi dirigenti arretrano, si barricano in casa propria”. Lo ha detto il deputato del Pd Gino Bucchino, eletto nella circoscrizione estero, nel corso del suo intervento al seminario dal titolo “Formazione linguistica e culturale, uno strumento per l'integrazione degli immigrati in Italia e per il mantenimento e lo sviluppo delle relazioni con le comunità italiane all'estero”, in corso alla Camera, presso la sala delle Colonne. “In questo modo, abbandonando le nostre comunità al loro destino, è come se si rendesse più piccolo e fragile il nostro paese”. Questo quadro di arretramento, anzi, a partire dal 2008 è stato accelerato attraverso la riduzione in misura del 70% delle risorse per le politiche migratorie: si è passati da 34 a 6.5 milioni di euro. A ciò, spiega Bucchino, si aggiungono le azioni messe in atto in questa legislatura “per cercare di ridimensionare la rappresentanza di base degli italiani all'estero. La promozione della lingua italiana nel mondo - prosegue Bucchino - è immersa fino al collo in questo clima e sta facendo le spese di questo arretramento dell'Italia e dell'italianità dalla sfera globale”.

RICERCA, UNIVERSITA’ MESSICANA PREMIA SCIENZIATO ITALIANO

(NoveColonne ATG) Roma - Massima onorificenza scientifica messicana per la fisica a Piero Baglioni, ordinario di Chimica fisica presso la facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Firenze. Il rettore della Universidad Autónoma di San Luis Potosì gli ha conferito, in una cerimonia svoltasi in Messico, la Cátedra de Investigación Cientifica, proposta dall’Instituto de Física, considerato il migliore Dipartimento di Fisica del Messico, per i contributi fondamentali nel campo della fisica della cosiddetta soft matter, ossia dei sistemi colloidali, delle interfasi e delle nanostrutture supramolecolari. L’università messicana ha voluto premiare anche il rilevante impegno profuso da Baglioni per la salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale del Paese, che ormai da anni viene conservato con l’applicazione dei materiali e delle nanotecnologie innovative sviluppate presso il gruppo di ricerca diretto dallo stesso Baglioni, nell’ambito di due accordi di cooperazione internazionale con l’Università Nazionale Autonoma del Messico e l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia. Al termine della cerimonia è stato, inoltre, firmato un accordo di cooperazione bilaterale con l’università messicana.

ANTONIO GRAMSCI, IL PADRE DI QUALE COMUNISMO?

(NoveColonne ATG) Roma - Tra poco ricorrerà il settantacinquesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci (il 27 aprile del 1937 scompariva a Roma, dopo lunga carcerazione). Senza di lui non avremmo avuto il Partito Comunista Italiano, né L’Unità. E non avremmo avuto buona parte del pensiero che sostanzia ancora oggi il nostro. Molti infatti ancora riflettono sull’egemonia culturale, poi diventata pensiero unico; una nozione che il comune linguaggio ed il dibattito quotidiano ha assunto come scontata, ma forse è piacevole ricordare che il primo a coniare l’espressione fu proprio Gramsci. Per sintetizzarla in maniera tanto illuminata, ci voleva una personalità come la sua che teneva insieme il politico, il filosofo, il giornalista, il linguista ed il critico letterario (anche teatrale, se si pensa a quanto concorse al successo di Pirandello). L’egemonia culturale era ed è il concetto secondo cui le classi dominanti imprimono i loro valori, intellettuali, politici e morali a tutta la società, con il fine di tenere insieme e dunque gestire il potere intorno al fulcro d’un senso comune condiviso, invisibilmente imposto. A ricordarlo oggi sembra di descrivere i dieci punti del programma della loggia P2, o più semplicemente la funzione della televisione sulle masse. Certo è che lui impresse una sicura egemonia politica. Ad esempio Togliatti nei discorsi e negli scritti insiste a collocare Gramsci nella linea di pensiero Marx-Engels-Lenin-Stalin. Scrive il Professore ordinario di Filosofia del linguaggio a Palemo, Franco lo Piparo, in un recente articolo, che dopo al caduta del muro di Berlino, studiosi una volta comunisti tornarono a rifare i conti col pensiero e la prassi politica di Gramsci. Grazie a loro i tempi sono oggi divenuti maturi per una precisazione non da poco che lo stesso Lo Piparo raccoglie in un suo recente libro: I due Carceri di Gramsci, Donzelli Editore. Insomma l’uomo e il pensatore Gramsci, in carcere come fuori, è comunista puro o è un comunista in crisi che si domanda se e quanto l’aggettivo “liberale” possa combinarsi col sostantivo “comunismo”? Di questo da conto e il libro e la sinistra contemporanea. Su La Stampa Angelo D’Orsi, analizzando proprio il volume in questione, ne confuta la tesi secondo cui Gramsci nell’ultimo periodo della sua vita avrebbe preso le distanze da Togliatti, confutando anche l’ipotesi secondo cui il segretario del Pci avrebbe occultato uno dei quaderni che avrebbe contenuto passaggi proprio sul comunismo liberale. Una bega filologica – forse - dietro la quale a ben vedere ancora oggi si annida un dilemma mai sciolto.

EMIGRAZIONE, LE MARCHE APRONO MUSEO A RECANATI

(NoveColonne ATG) Roma - La Regione Marche ha stabilito che a Recanati, città natale di Giacomo Leopardi, ci sarà il Museo dell’Emigrazione marchigiana nel mondo. La necessità era individuare una sede per il museo che fosse idonea e funzionale, dotata di servizi e personale, con una gestione autosufficiente che non gravasse sull’amministrazione regionale, ma si facesse carico di tutte le incombenze di costituzione, allestimento, cura, mantenimento, promozione. E Villa Colloredo Mels, che già ospita i Musei cittadini di Recanati, è apparsa come la sede ideale per il Museo dell’Emigrazione Marchigiana, con 200 mq disponibili nella struttura, senza necessità di ristrutturazione, con personale e gestione già ben avviati.

AMMINISTRATIVE. PALERMO: UDC, DOMANI CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE LISTA E CANDIDATI

Interverranno il segretario regionale dei centristi D'Alia e il candidato sindaco Costa PALERMO, 12 APR - Domani a Palermo, alle 10, nella sede del comitato elettorale di Massimo Costa, in piazza Sturzo, si terra' una conferenza stampa di presentazione dei 50 candidati al Consiglio comunale e dei 118 alle circoscrizioni cittadine nella lista Udc. All'incontro con i giornalisti partecipera' il capogruppo al Senato del partito di Casini e segretario regionale in Sicilia, Giapiero D'Alia. D'Alia fara' un'analisi della situazione politica attuale e spieghera' la linea centrista, accennando ai profili dei candidati che parteciperanno alle amministrative palermitane. Con lui il candidato sindaco a Palermo di Udc, Pdl, Grande Sud e Lista Costa, Massimo Costa.