tra l'altro, la riduzione dei parlamentari eletti all'estero (da 12 a 8 deputati, mentre i senatori passano da 6 a 4). “L'emendamento più duro, quello che chiedeva la soppressione totale delle circoscrizioni estere - spiega Micheloni durante un convegno organizzato dalla Fusie - non è passato grazie a 12 voti contrari ma con ben 8 voti a favore. Questo prefigura gravissime difficoltà in aula e banalizzare questo dato vuol dire vivere fuori dalla realtà politica italiana". Il senatore eletto nella circoscrizione Europa sottolinea come durante le votazioni nella maggioranza che sostiene il testo frutto dell'accordo Abc "solo all'interno di due forze politiche la disciplina di partito ha tenuto" perché "Pd e Udc hanno votato sempre in blocco mentre il Pdl è completamente spaccato su questo tema, anche se - riconosce Micheloni - la posizione ufficiale del Popolo della libertà in commissione è sempre stata contraria" alla soppressione delle circoscrizioni. "A votare a favore della soppressione - aggiunge il senatore - sono stati naturalmente anche gli esponenti della Lega nord e dell'Idv".
VITA (PD): PRONTI A EMENDAMENTI DL PER STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO
(NoveColonne ATG) Roma - Raccogliere le diverse istanze in un proposta concreta da tradurre in un emendamento al decreto che riordina il sistema dei contributi all'editoria varato nei giorni scorsi dal governo. E' questo l'invito fatto il 24 maggio dal senatore del Pd Vincenzo Vita a tutti i partecipanti che hanno animato il convegno del Fusie (Federazione unitaria stampa italiana all'estero) all'ex Hotel Bologna di Roma. Vita, che è anche primo firmatario di una proposta di legge che ridisegna profondamente le norme in materia di editoria, sottolinea come "il decreto Peluffo è stato appena incardinato in Senato e in questo momento stiamo preparando un corpo emendativo all'interno del quale potrebbe essere inserito un emendamento specifico sulla stampa italiana all'estero". Obiettivo di questa proposta di modifica del decreto, secondo Vita, dovrebbe essere innanzitutto quello di "rivedere la vecchia normativa per inserirla in un contesto più moderno, che consideri ad esempio con il giusto peso le prospettive che si aprono sulla Rete".
EMIGRAZIONE, ZUPPETTI: CONOSCERLA E’ FONDAMENTALE PER OGNI FORMAZIONE
(NoveColonne ATG) Roma -“La conoscenza dell’emigrazione italiana è fondamentale perché si tratta di eventi che hanno varie sfaccettature e che sono indispensabili per qualsiasi tipo di formazioneâ€. Lo ha detto l’ambasciatore Carla Zuppetti, Direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del Mae, durante il suo intervento alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2012, rivolgendosi in particolare alle scolaresche intervenute all’Aditorium di via Rieti. Nell’occasione Zuppetti ha portato “i saluti del ministro Terzi e il suo particolare ringraziamento per quest’opera meritoriaâ€.
ODISSEA PASSAPORTO: IL CONSOLE SGRÒ A MERCOLEDÌ "RADIO COLONIA" COLONIA -
Lunghissime attese per rinnovare la carta d'identità o ottenere un passaporto al Consolato di Colonia. È l'esperienza di moltissimi italiani, le cui proteste continuano da mesi. L'obbligo di prenotare un appuntamento online, poi, mette molti in difficoltà . Di questo si parlerà mercoledì prossimo, 13 giugno, a Radio Colonia all’interno di uno speciale sui problemi che incontrano gli italiani residenti nella circoscrizione. Ospiti in studio il Console generale Eugenio Sgrò e Giuseppe Bartolotta, rappresentante di un comitato di protesta contro i disservizi. "Chi non possiede un computer, un indirizzo email e una connessione internet incontra enormi difficoltà quando deve prenotare un appuntamento al Consolato di Colonia. Ma anche chi ha dimestichezza con internet si trova ad attendere due mesi o più per un appuntamento. E, una volta chiesto il documento, passano molte settimane prima del rilascio. Per questo moltissimi ascoltatori infuriati si sono rivolti a Radio Colonia", spiegano dalla redazione. Mercoledì prossimo, dunque, la trasmissione in italiano del Westdeutscher Rundfunk cercherà di rispondere ad alcune domande: cosa succede al Consolato di Colonia? Quali sono i problemi e le possibili soluzioni? E perché in altre città tedesche, a quanto pare, le cose funzionano meglio? Per partecipare in diretta allo speciale di mercoledì 13 giugno basta chiamare il numero gratuito 0800-5678 774 mercoledì stesso dalle 19 in poi. Oppure inviare fin d'ora una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Radio Colonia va in onda dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 20 su WDR/Funkhaus Europa (Nordreno Vestfalia FM 103,3 MHz; Berlino, Brandeburgo FM 96,3 MHz; Brema FM 96,7 MHz; Bremerhaven FM 92,1 MHz). La trasmissione si può ascoltare in streaming, podcast, webradio sul sito internet www.funkhauseuropa.de/sendungen/radio_colonia/. La redazione risponde al numero 0221/220 4112. (aise)
ITALY AND THE EUROPEAN UNION: DAL 9 LUGLIO IL SEMINARIO ESTIVO DI ALTA FORMAZIONE DELL’IIC DI BRUXELLES BRUXELLES
 “Italy and the European Union†è il tema del seminario estivo di alta formazione in programma a Bruxelles dal 9 al 13 luglio. Il corso è organizzato congiuntamente dall’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA) e dall’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unione europea. L’obiettivo del seminario “L’Italia e l’Unione europea†è analizzare le interazioni tra l’Italia e l’Unione europea, sia a livello istituzionale che di policy-making, secondo una prospettiva combinata top-down (europeizzazione del sistema nazionale) e bottom-up (ruolo dell’Italia nella formazione della politiche europee). A tale scopo, il corso adotta un approccio pratico, affiancando lezioni frontali ad incontri di alto livello con attori istituzionali italiani protagonisti della formazione delle politiche europee. L’obiettivo di un’analisi approfondita e completa delle modalità di relazione tra l’Italia e l’Unione europea viene perseguito attraverso lo studio di tre tematiche in particolare. La prima riguarda attori e procedure (formali ed informali): le variabili rilevanti nella definizione degli interessi italiani e delle posizioni nazionali. Come sono definiti gli interessi nazionali in sede europea? Quali sono gli attori rilevanti in materia? Quali procedure (formali ed informali) sono seguite? Come sono promosse le preferenze nazionali? Al secondo punto scopi e strategie: quali sono gli interessi, gli scopi e le finalità italiani nel policy-making europeo? Come sono cambiati tali interessi nel corso degli anni? Infine, l’impatto. Qual è l’effetto di tali interazioni? Come l’azione italiana ha inciso nella costruzione della high e low politics dell’Unione? Coordinatrice scientifica del corso è la Prof.ssa Federiga Bindi, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Il seminario si indirizza a funzionari pubblici, diplomatici, giornalisti, studenti specializzati ecc. La lingua di lavoro è l’inglese. La tassa di iscrizione è normalmente di 450 euro ma sono previste numerose borse di studio. In particolare, per i funzionari pubblici italiani non sono previste tasse di iscrizione grazie al sostegno finanziario della SSPA. Le spese di vitto, alloggio e trasporto restano a carico dei partecipanti. Per ulteriori informazioni, per vedere le passate edizioni del summer seminar e per iscriversi ci si può collegare al sito www.eusummerseminar.uniroma2.it o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . (aise)
APPELLO AI PARLAMENTARI DEL PD: AVETE UNA RESPONSABILITÀ STORICA, NON VOTATE L’ABROGAZIONE DELL’ART.18
Associazione Giuristi democratici – “Le Camere si accingono a discutere un disegno di legge di riforma del mercato del lavoro che viene propagandata come inevitabile, e viene giustificata con il fatto che ad oggi in Italia un imprenditore in gravi difficoltà economiche non possa ridurre il proprio personale. Quali deputati e senatori del Pd, saprete sicuramente che quanto sopra non corrisponde a verità , in quanto il nostro ordinamento prevede espressamente la possibilità di licenziare per motivi economici, essendo previsto il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (fino a 5 dipendenti) o collettivo (oltre i 5 dipendenti) e che la stessa Ocse pone l’Italia al di sotto della media europea per quanto attiene agli indici della rigidità in uscita. La nuova formulazione dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori non introduce alcuna nuova causa di licenziamento, ma incide solo sul trattamento sanzionatorio dei licenziamenti illegittimi, quelli senza giusta causa e giustificato motivo, stabilendo tetti massimi (irrisori) ai risarcimenti che vanno dai 6 mesi (paradossalmente per la violazione più palese, il licenziamento privo di motivazione), fino a 24 mesi. La reintegrazione viene di fatto abolita, sia per il licenziamento (strumentalmente definito) disciplinare, dove rimane limitata a casi marginali, che per il licenziamento (strumentalmente definito) economico – nel quale il reintegro previsto sulla carta è del tutto impraticabile – così come per i licenziamenti collettivi illegittimi, aprendo la strada ad espulsioni di massa di forza lavoro (la Cgia di Mestre quantifica in 60 mila i posti che andranno persi nei primi 10 mesi di applicazione: 2 mila licenziamenti al giorno). L’attuale art.18 è una norma a costo zero per il datore di lavoro corretto, in quanto interviene solo nei confronti di chi non rispetta la legge. Questa riforma non ha alcuna attinenza con il rilancio dell’economia, come attestano tutti gli studi sul punto e come ha più volte affermato lo stesso Pierluigi Bersani. È una riforma, quindi, che nasce solo per primeggiare in Europa nella gara a chi si conforma prima e di più alle previsioni del Patto Euro Plus firmato il 25 marzo 2011 dal governo Berlusconi (poi divenuto Fiscal Compact lo scorso 2 marzo 2012), ovverosia proprio quell’accordo contro cui Hollande ha vittoriosamente impostato la propria campagna elettorale, e su cui la socialdemocrazia tedesca ha già annunciato che, senza sostanziali modifiche in termini di diritti sociali, non darà la propria approvazione parlamentare. Per questo scriviamo ai parlamentari del Pd, convinti come siamo che la consonanza con le altre famiglie riformiste europee possa consentirvi di comprendere ed apprezzare il profondissimo errore di aderire acriticamente a un testo che toglie l’ultimo architrave del diritto del lavoro che l’opinione pubblica e la lotta di milioni di lavoratori avevano salvato dal ventennio berlusconiano. Se Il Pd approverà questa riforma si assumerà una responsabilità politica storica di fronte a milioni di lavoratrici e lavoratori – che pure ritengono di essere ancora rappresentati dal vostro partito – ponendo una pesantissima ipoteca alla possibilità che l’Italia possa contribuire a delineare un percorso di uscita dalle macerie prodotte dal lungo governo della destra europea, e aprendo così uno scenario che rischia di condurci davvero verso il modello Grecia e non verso Francia o Germania. Per questo vi chiediamo di non approvare questa legge, che non porterebbe alcun giovamento alle ragioni della buona impresa e alle esigenze dei lavoratori, ma aumenterebbe solo l’illegalità , la precarizzazione e la sottoccupazione generalizzata, la disperazione sociale e la disaffezione alla politica e alla partecipazione.â€