FEDI (PD): A PROPOSITO DI MODERATI L'invito che Silvio Berlusconi ha rivolto a Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri ancora in carica, è una mossa politica insieme astuta e disperata. Astuta, perché tendente a giustificare il suo ritorno in scena come atto politico per unire i "moderati" e quindi cercare di recuperare spazio politico sia internamente alla coalizione di centrodestra che nel partito popolare europeo.

Disperata, per le distanze che da Berlusconi hanno preso e stanno prendendo, non solo tanti leader europei progressisti, moderati e conservatori, ma esponenti del suo stesso partito e il mondo dell'imprenditoria, gli industriali. Il problema oggi non è la risposta di Monti a quest'invito. La vera sfida, che ci riguarda, è la proposta politica del centrosinistra. L'agenda Monti entra nell'agenda Bersani. Se Vendola chiede una discontinuità con l'azione del Governo Monti, può averla sui profili programmatici, così come indicato da Bersani nel bel confronto sulle primarie, sui temi dell'equità, della crescita, sui temi del lavoro. Ma non possiamo e non dobbiamo rinunciare al rigore e alle tante cose positive fatte dal Governo Monti perché hanno caratterizzato anche il Partito Democratico, perché il nostro sostegno è stato sempre coerente con i nostri valori e principi, anche quando abbiamo modificato e migliorato tanti provvedimenti. La forza del cambiamento che oggi è in noi, che ci spinge alle primarie, al confronto interno ed esterno, a rinunciare alle chiusure e a continuare il dialogo con altre forze politiche per ampliare la futura maggioranza, deriva anche dalla serietà che abbiamo dimostrato in questi dodici mesi. Questo PD maturo, capace di resistere anche a un duro confronto interno come quello tra Bersani e Renzi, è il partito del cambiamento e del rinnovamento. Questo cammino, passato anche per l'assunzione di una responsabilità politica nel sostegno a Monti, non può andare disperso. On. Marco Fedi Il principio costituzionale di fedeltà alla Repubblica – «Il principio che il cittadino che copre pubbliche funzioni debba prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica mi pare sia bene fissarlo. Del resto non è poi vero che il giuramento sia una semplice formalità. Non è vero per gli uomini d'onore, e le categorie dei cittadini che debbono prestarlo comprendono tutti uomini di altissimo onore per i quali il giuramento ha indubbiamente una grandissima importanza.» – Lina Merlin

PORTA (PD): UN CONSOLATO GENERALE A MONTEVIDEO

In un’interrogazione al Ministro degli Esteri, il deputato PD del Sud America chiede un rafforzamento del Consolato di Montevideo, dove risiedono oltre 100.000 nostri connazionali Le legislature finiscono, i parlamentari si avvicendano, ma i problemi degli italiani all’estero restano e, se non si mette mano responsabilmente, rischiano di aggravarsi. E’ il caso del Consolato di Montevideo, che sta facendo miracoli per fronteggiare i problemi della consistente comunità italo-uruguayana, ma che allo stesso tempo merita maggiore attenzione e sostegno da parte del Ministero degli Esteri. La circoscrizione consolare di Montevideo, con i suoi 106.000 residenti, è una delle più numerose in assoluto, ma il consolato di riferimento è quello che ha il minor numero di addetti tra quelli di area. In più, per il costante incremento dei riconoscimenti di cittadinanza, la comunità cresce del 6 – 7% ogni anno, con la conseguenza di sottoporre il consolato a una crescente domanda di servizi. Attualmente, il rapporto addetti consolari – utenza è di 1 a 10.600! I tre addetti al servizio passaporti ogni anno ne rilasciano non meno di 6.000! Come può reggere una struttura ridotta all’osso al peso di un’ulteriore crescita della domanda? Alle cittadinanze e ai passaporti, si aggiungono il sostegno e il controllo dei quattro enti di assistenza operanti sul territorio, dei due enti gestori di corsi di lingua e cultura italiane, della Scuola Italiana. Solo i 600 anziani in condizioni di necessità, nati in Italia ma privi di risorse adeguate in un momento delicato della loro esistenza, meriterebbero cure impegnative e assidue. La magica spending review, presentata inizialmente come un toccasana e diventata spesso occasione di nuove restrizioni, non è detto che debba tradursi meccanicamente in ulteriori tagli. Ogni tanto bisognerebbe utilizzare un po’ delle risorse risparmiate per rispondere ad obiettive necessità. Per questo ho presentato al Ministro degli Affari Esteri un’interrogazione nella quale ho chiesto che sia considerata l’esigenza di un rafforzamento della dotazione di personale del Consolato. Ho chiesto inoltre al Ministro di avviare le procedure per il riconoscimento del Consolato di Montevideo come consolato generale, il che consentirebbe di affrontare con maggiore sicurezza e disponibilità di mezzi le problematiche esistenti nella comunità di Montevideo. Non c’è molto tempo di vita parlamentare di fronte a noi, ma il tempo per le cose necessarie e giuste è sempre l’oggi.

PRIMARIE PD ANCHE PER PARLAMENTARI, LETTA: GIOCHIAMO ALL’ATTACCO

ROMA - Alla fine si voterà con la vecchia legge elettorale, il Porcellum, ma il Partito democratico “gioca all’attacco” e fissa la data per le primarie del partito per la scelta dei parlamentari. Se le elezioni politiche si terranno il 17 febbraio, le primarie si svolgeranno il 29 e 30 dicembre. Per l’ufficializzazione bisogna aspettare lunedì con la Direzione nazionale del Pd, ma la linea sembra decisa e nell’incontro tra i segretari regionali del Pd, Pier Luigi Bersani e il vicesegretario Enrico Letta passa la linea proposta dai segretari e dai parlamentari emiliani del Pd. “Abbiamo deciso di organizzare primarie vere per la scelta dei candidati al Parlamento, siamo in vantaggio e continueremo a giocare all’attacco” ha dichiarato Letta al termine della riunione. “Parteciperanno milioni di italiani su tutti i territori – continua Letta - i tempi sono strettissimi ma vogliamo farle comunque perché riteniamo sia la strada migliore per vincere le prossime elezioni politiche”. “Lunedì in Direzione decideremo i particolari ma abbiamo deciso che chiameremo milioni di cittadini sulla base di quelli che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre per scegliere i nostri parlamentari. Vogliamo continuare a giocare all'attacco perché le elezioni si vincono così”. (fonte: NoveColonne ATG)

DE MAGISTRIS: DAI BERLUSCONI AI DI PIETRO, BASTA A PARTITI PERSONALI

ROMA - "Basta ai partiti personali, basta ai partiti dei Berlusconi, dei Di Pietro, dei Casini, dei Fini. Ci vogliono partiti di persone con storie nei territori. I leader devono essere nel territorio". A dirlo è stato Luigi de Magistris che a Roma ha presentato il suo Movimento Arancione. "Diremo la nostra, ci schiereremo sui contenuti là dove c'è il cambiamento, se non c'è cambiamento saremo dall'altra parte. Auspico una lista orizzontale di cittadine e cittadine, che non sia una verniciatura per il riciclaggio di alcuni apparati partitocratici". Il Movimento Arancione è "distante dai partiti ma non necessariamente contro i partiti", ha detto il sindaco di Napoli. E sulla sua candidatura de Magistris ha ribadito: "Io faccio il sindaco quindi non mi candiderò, se altri lo faranno io li sosterrò e lo farò con grande passione". (fonte: NoveColonne ATG)