e 500 milioni al comune di Roma. Il cavaliere può davvero dichiararsi soddisfatto, per avere convinto anche la Lega, preoccupata per il precedente che si viene a creare e per avere blindato anche con il voto di fiducia il decreto, sul quale sono stati così respinti in commissione gli emendamenti del centro sinistra. Missione compiuta, è il caso di dire. A Catania si ripianano i debiti contratti dal sindaco Scapagnini, che è anche il medico di fiducia del Cavaliere, negli anni 2003, 2004 e 2006, chiudendo la parentesi sull’allegraq amministrazione scapagniniana. A Roma, invece, si da una notevole mano d’aiuto al nuovo sindaco, mettendolo, ammesso che lo faccia, in condizione di rispettare alcune delle promesse e degli impegni elettorali assunti in campagna elettorale. Più di così, cosa si vuole? In Italia, c’è chi è abilitato a spendere, a scialacquare, senza dovere dare conto a nessuno, perché tutto viene celato sotto il capiente manto del cavaliere, mentre c’è chi deve pagare, senza sapere perché e per che cosa ed è il caso del contribuente, sulle cui spalle, ormai rese gracili dalla crisi economica imperante, ricadono nuovi debiti da pagare e nuovi buchi della cinta da stringere. E alle altre città , cosa dirà il cavaliere, dopo avere creato questo precedente? (S.A.)