Coniciano avenire risultati positivi nella lotta contro il pizzo. Chi lo dice è Caludio Risicato, presidente dell’associazione antiracket, il quale afferma: “gli imprenditori cominciano a denunziare, ma resta ancora molto da fare in campo culturale e legislativo.
Nata da appena qualche mese e con sede a Nicolosi, sta già riscuotendo, attraverso l’opera di sensibilizzazione del suo presidente, gli apprezzamenti di imprenditori e commercianti dell’area pedemontana che la riconoscono come punto di riferimento per la lotta contro il racket dell’estorsione e dell’usura. Parliamo dell’Associazione antiracket - antiusura “Rocco Chinniciâ€, con sede a Nicolosi, in via Dusmet 16, presieduta dall’imprenditore siciliano Claudio Risicato, costituita con l’assenso della Fondazione Rocco Chinnici. A fare il punto sui primi mesi d’attività dell’associazione è il presidente Claudio Risicato (nella foto), 56 anni, chimico, dal 2003 proprietario ed amministratore di un'azienda produttrice di prodotti farmaceutici e dermocosmetici commercializzati in Italia ed all'estero. “L’associazione è nata - spiega il presidente Risicato - per volontà di imprenditori aderenti a Confcommercio, operanti nell'area pedemontana etnea. Il contrasto all'estorsione ed all'usura è un dovere etico di ogni cittadino, soprattutto se il cittadino è anche imprenditore. Attualmente l'area pedemontana etnea è ricca di imprese commerciali, artigianali, industriali e la presenza della criminalità organizzata è cospicua e riconducibile alla famiglia catanese di cosa nostra. Dai dati in nostro possesso emerge che nella zona l'estorsione e l'usura sono fenomeni frequenti e diffusi in maniera più o meno omogeneaâ€. “Oggi la situazione è leggermente cambiata, - continua il presidente dell’associazione Rocco Chinnici - si è incrinato il muro dell'omertà e gli imprenditori cominciano a denunciare. Molto resta però ancora da fare sul piano culturale e sul fronte legislativo e di rapporto con il sistema bancario. Attualmente l'imprenditore comincia a ribellarsi associandosi ad organizzazioni come la nostra, che danno supporto tecnico, legale, accesso alle leggi di solidarietà per le vittime del racket, assistenza nel confronto con le preposte autorità â€. “Occorre migliorare il controllo del territorio - conclude Risicato - con più presenza di forze di polizia e più magistrati nelle procure. Siamo pertanto fortemente critici verso i provvedimenti del governo Berlusconi che tagliano i finanziamenti alle forze dell'ordine ed ai magistrati e che, di contro, inviano senza mezzi un numero irrisorio di soldati in Sicilia. Di fatto i recenti provvedimenti del Governo e l'annuncio del Ministro Alfano di un nuovo condono ostacolano l'azione delle associazioni. come la nostra. nella diffusione della cultura della legalità perchè non aiutano le forze dell'ordine e la Magistratura e generano nei cittadini sfiducia verso le istituzioniâ€. (fonte cronaca oggi M.G.)