e alla bocca nuova di nord-ovest, mentre al cratere di sud-est si e' osservato un notevole degassamento di fumarole presenti lungo i fianchi del cono e l'orlo craterico. L'attivita' effusiva alle bocche eruttive di quota 2.800 metri e' proseguita con un lieve aumento di flusso lavico rispetto alla settimana precedente. Le immagini fornite dalle telecamere della rete di sorveglianza dell'Ingv, Sezione di Catania, e il sopralluogo sul campo effettuato il 30 aprile, hanno accertato che alcuni bracci lavici si espandono secondo direzioni molto variabili nella parte alta del grosso tumulo formatosi nei mesi scorsi alla base della frattura eruttiva; i fronti lavici, comunque, si attestano a quote del tutto confrontabili a quelle delle settimane precedenti. Nel corso del sopralluogo, in particolare, si e' potuto osservare che prosegue l'emissione di gas in boli pressurizzati da una delle bocche poste nella parte centrale della frattura eruttiva di quota 2.800. Gli sbuffi gassosi si ripetono ad un ritmo di circa uno al secondo, producendo un'emissione carica di cenere. All'apice inferiore della frattura eruttiva, invece, l'emissione gassosa avviene in maniera molto blanda da un piccolo conetto di scorie saldate; da questo conetto parte un canale lavico ingrottato alla fine del quale, alcune centinaia di metri piu' a valle, viene emessa la lava che si espande a ventaglio sul campo lavico.