SCOSSA DI TERREMOTO IN PROVINCIA DI CATANIA

(ANSA) - Una scossa sismica di magnitudo 2 e' stata registrata alle 11,46 nel Catanese. Dalle verifiche non risultano danni a persone o cose. La scossa, rende noto il Dipartimento della Protezione Civile, e' stata avvertita dalla popolazione della zona dell'Etnea, in particolare nell'area di Sant'Alfio. SICILIA:

BERLUSCONI, CON GLI ALLEATI NUOVA COESIONE

(AGI) - - "Non posso che invitare tutti a cercare una nuova coesione. Ormai e' passato un anno dal momento in cui e' nato il governo regionale siciliano, e' tempo che si trovino percorsi comuni veri". Lo ha detto Silvio Berlusconi in una lunga intervista al quotidiano catanese 'La Sicilia' parlando degli alleati dell'Mpa, il Movimento per l'autonomia, guidato da Raffaele Lombardo. "Da parte mia", ha aggiunto, "non posso che continuare a fare quel che ho sempre fatto: cioe' incontrare tutti i rappresentati della nostra coalizione nell'isola e cercare io stesso di suggerire soluzioni condivise". Berlusconi si e' poi soffermato a parlare di inedite intese tra l'Mpa e una parte del Pd che non nega il dialogo a Lombardo. Nei giorni scorsi Enrico Letta ha tessuto grandi lodi del centro siciliano, con gli autonomisti in testa. "Se l'Udc dovesse passare a sinistra perderebbe la meta' dei suoi elettori", ha affermato il premier, "quindi da questo punto di vista una cosa del genere non possa verificarsi".

DUE NUOVI PANNELLI MAIOLACATI AL MUSEO DELLA CERAMICA DI CALTAGIRONE

Ancora una novità del settecento in mostra al Museo della Ceramica di Caltagirone. Due pannelli in maiolica, appena restaurati, ritornano a far bella mostra di se tra le opere in terracotta custodite all’interno del Museo. Si tratta di due scene raffiguranti storie di miracoli di Sant’Onofrio e provenienti con ogni probabilità dall’omonimo Oratorio costruito in Palermo intorno alla seconda metà del XVI secolo per volontà della “Compagnia” (le attuali confraternite) che porta lo stesso nome. I due pannelli di fattura palermitana e di gusto Barocco, sono composti da 28 mattonelle maiolicate, ciascuno di cm. 20x20, che sicuramente facevano parte di una più complessa organizzazione iconografica riguardante momenti della vita da eremita del Santo, che venne, per l’appunto, chiamato dai palermitani “Santu Nofriu ù plus” (Sant’Onofrio il peloso) per via della lunga barba e maestosa capigliatura che avvolgevano tutto il corpo, rivestendolo. Nel particolare i due pannelli raccontano, così com’è scritto nel cartiglio superiore, due episodi raffiguranti il miracolo dell’Angelo, il quale: in uno “provvedeva quotidianamente al suo nutrimento” e nell’altro, sempre lo stesso Angelo, provvedeva “la domenica a portare la Santa Comunione”. Al di là delle raffigurazioni testè riportate, il Santo palermitano, nella venerazione popolare era invocato anche quale auspicio per ritrovare “le cose perdute” e quale intermediario per le ragazze per “trovare marito”. Ma, torniamo alle piastrelle maiolicate ed all’epoca della loro realizzazione. “ Il settecento palermitano – tiene a sottolineare Salvatore Scuto direttore del Museo calatino - nell’arte ceramistica isolana ha rappresentato un passaggio cruciale in quanto incontro e prima collaborazione tra architetti e artigiani nella decorazione delle mattonelle per ville, palazzi e chiese, come queste realizzate quasi sicuramente per l’Oratorio palermitano, dove si possono apprezzare accanto alle policromie uno stile e una ricercatezza ornamentale non comune”. Infatti, la produzione delle officine della Conca D’Oro raggiunge nel periodo a cavallo tra il seicento ed il settecento un’alto livello di perfezione tecnico – stilistico con una tra le più importanti botteghe di artigiani decoratori, quella della famiglia dei Sarzana, a cui, per scelte cromatiche, parrebbero richiamarsi le due opere. Nei pannelli, comunque, è il colore celebra il suo trionfo con calde tonalità e le sfumature del verde, dell’arancione, del giallo e del cobalto che unite alla finezza dello smalto ne fanno un’opera artistica unica e di grande innovazione. I due pannelli maiolicati, curati nel restauro dall’arch. Giuseppe Saggio e dalla sua equipe del laboratorio di restauro del museo, sono adesso in esposizione nella sala “A” del Museo della Ceramica di Caltagirone.