messo in scena dalla compagnia Amato – Roccazzella. L’opera dei pupi che gli assessorati alla Cultura e Spettacolo hanno inserito nel ricco cartellone dell’estate puntese ha permesso al pubblico di conoscere gli aspetti salienti di questo antico teatro popolare grazie alla presenza dei discendenti di alcune delle prime famiglie di pupari catanesi. Prima che i riflettori si accendessero sulle avventure di Orlando, Rinaldo, Peppinino, questi i nomi di alcuni personaggi, la platea ha ricevuto una lunga serie di informazioni sulle origini storico-letterarie dell’opera, sulle tecniche di animazione e sulla personalità dei pupari che un tempo rallegravano la gente dei quartieri catanesi. A raccontare sul palco alcuni degli aneddoti più divertenti è stato il pronipote del primo puparo catanese, il dott. Nino Amico che assieme ai discendenti delle famiglie Laudani, Napoli e Sineri hanno mostrato al pubblico presente due dei pupi alti m. 1.30 ed alcuni dei meravigliosi cartelli utilizzati nel teatro dei Laudani a partire dalla fine degli anni Trenta. Le biografie dei pupari etnei, come ricordato a fine serata, sono contenute nel libro “Noi Pupari†(nell’immagine la copertina) scritto da Maria Antonietta Maiuri. (fonte cronaca oggi M.M.)