NUOVO VICE CONSOLATO ONORARIO A GIRONA: IL DECRETO IN GAZZETTA
ROMA - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero degli Esteri che istituisce un vice Consolato onorario a Girona, in Spagna. Firmato dal direttore generale per le risorse e l'innovazione della Farnesina, Sabbatucci, il decreto prevede che il nuovo vice Consolato onorario sia posto alle dipendenze del Consolato generale di Barcellona e che sarà competente per Girona e la Costa Brava. (aise)
LAVORO IN BAVIERA: A BOLZANO INCONTRO INFORMATIVO PER ASSISTENTI ALL'INFANZIA
BOLZANO - Si è svolto recentemente un incontro informativo presso il Centro di mediazione al lavoro di Bolzano per assistenti all'infanzia interessate ad un posto di lavoro in Baviera. Sono oltre 11.000 attualmente i posti di lavoro per assistenti all’infanzia disponibili in Baviera, circa 1000 solamente a Monaco. Dal 2013 si sono aperte nuove opportunità di lavoro in Germania per assistenti all'infanzia ed educatrici dotate di specifica formazione. Sono ricercate le figure professionali nei settori socio-pedagogico e della pedagogia educativa, personale per l'assistenza all'infanzia e per l'integrazione di bambini con disabilità. L'opportunità si rivolge anche a studenti della facoltà di scienze della formazione della LUB a Bressanone e delle scuole provinciali per le professioni sociali. "Il Centro di mediazione al lavoro di Bolzano opera in collaborazione con agenzie di collocamento tedesche ed attualmente vi è richiesta di queste specifiche figure professionali, la cui formazione viene particolarmente apprezzata in Baviera" afferma il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn. Anche per i datori di lavoro queste figure professionali dell'Alto Adige sono molto interessanti. "Le agenzie tedesche ci confermano che la formazione in Alto Adige è ritenuta di alto livello e molto simile a quella effettuata in Germania", conclude Sinn. Nel corso dell'incontro nove assistenti all'infanzia hanno manifestato il proprio interesse per quest'opportunità occupazionale in Baviera e prossimamente prenderanno parte ad un soggiorno a Monaco presso una struttura per l'assistenza all'infanzia. Dalla scorsa estate 15 assistenti hanno già sottoscritto un contratto di lavoro o hanno svolto un praticantato in Baviera. Il prossimo incontro si svolgerà all'inizio del 2016. (aise)
TIROCINI IN AMBASCIATA: ONLINE II BANDO MAECI-MIUR-CRUI
ROMA - È stato pubblicato ieri il Bando dei Ministeri degli esteri e dell’Istruzione e della Fondazione Crui per 77 tirocini in Ambasciate all’estero rivolto a studenti universitari. Il bando resterà aperto fino al 14 ottobre. I tirocini hanno una durata di 3 mesi e prevedono un rimborso spese mensile di 400 euro o di 200 euro + alloggio. La candidatura alle offerte del presente bando può essere inviata esclusivamente online collegandosi all’applicativo della Fondazione CRUI. Obiettivo del “Programma di tirocini MAECI–MIUR–Fondazione CRUI” è quello di integrare il percorso formativo universitario e a far acquisire allo studente una conoscenza diretta e concreta delle attività istituzionali svolte dalla Farnesina nel quadro della campagna a sostegno della candidatura italiana al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Oggetto del tirocinio curriculare, dunque, è la collaborazione all’organizzazione di iniziative a sostegno della candidatura italiana, nonché allo svolgimento di approfondimenti su tematiche di interesse della “constituency” onusiana, quali, ad esempio, le relazioni internazionali, le operazioni di mantenimento della pace, i diritti umani, le dinamiche economiche e sociali globali e la cooperazione allo sviluppo. Possono candidarsi gli studenti di tutte le università italiane aderenti al bando che risultino iscritti ad uno dei corsi di laurea previsti dal regolamento. (aise)
LA LOTTA AL RAZZISMO E XENOFOBIA SECONDO IL FRA
Vienna, 30 settembre, Comunicato stampa FRA Le ricerche condotte dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) evidenziano che il razzismo e la xenofobia sono attualmente un problema diffuso in Europa. Con la crescita del sostegno ai programmi xenofobi e anti- immigrati, la FRA auspica, in un contributo speciale al primo convegno annuale della Commissione europea sui diritti fondamentali, l’adozione di misure di sensibilizzazione mirate, una migliore raccolta dei dati e un ricorso alla giustizia più efficace per le vittime. La costante mancanza di dati è un elemento rilevante della panoramica annuale dell’Agenzia sui dati relativi all’antisemitismo nell’UE, attualmente in corso di pubblicazione. Constantinos Manolopoulos, direttore ad interim della FRA, ha dichiarato: “Le aggressioni a cui abbiamo assistito quest’anno in Francia, Danimarca e in altri paesi dell’UE rientrano in un clima di intolleranza che dobbiamo combattere con tutti i mezzi a nostra disposizione. In tutta l’Unione europea vengono realizzate molte iniziative positive, che tuttavia nell’attuale situazione non sono sufficienti. L’UE e i suoi Stati membri devono adottare azioni immediate e decisive per contrastare la propaganda e i reati estremisti, xenofobi e antisemiti.” Nella sua panoramica annuale di dati sull’antisemitismo nell’UE, la FRA sottolinea che attualmente mancano cifre affidabili e comparabili, fondamentali per poter affrontare il fenomeno in maniera efficace. Occorre non soltanto incoraggiare le vittime e i testimoni a denunciare gli episodi di antisemitismo, ma anche garantire che le autorità dispongano di sistemi per registrarli. Il Working Party on combating hate crime (Gruppo di lavoro sulla lotta ai reati generati dall’odio) istituito dalla FRA nel 2014, collabora con tutti i 28 Stati membri dell’UE per migliorare la registrazione e incoraggiare le denunce dei reati generati dall’odio di qualunque genere, compresi gli episodi di antisemitismo. Inoltre, cerca di aumentare la collaborazione tra governo, forze dell’ordine, procure e ONG, sottolineando al contempo l’importanza della formazione per le forze di polizia e gli altri organismi che operano in prima linea. I dati esistenti dimostrano che l’antisemitismo rimane un problema che desta grave preoccupazione nell’UE e richiede risposte politiche decisive e mirate. L’attuazione efficace di queste risposte, oltre a tutelare le comunità ebraiche, darebbe anche un chiaro segnale del fatto che i diritti fondamentali di tutte le persone che vivono nell’UE vengono seriamente tenuti in considerazione e tutelati. Alla vigilia del primo convegno annuale della Commissione europea sui diritti fondamentali, la FRA pubblica anche un documento separato che analizza i modi in cui la retorica politica a livello locale, nazionale ed europeo attualmente esaspera i toni aggressivi. Tali segnali vengono successivamente riecheggiati online attraverso la stampa e i media sociali, generando un senso di insicurezza e di paura tra i membri delle minoranze etniche e religiose nell’UE. Il contributo alla conferenza da parte della FRA, Promoting respect and diversity – Combating intolerance and hate (Promozione del rispetto e della diversità: lotta all’intolleranza e all’odio), auspica maggiori sforzi intesi a riconoscere la diversità etnica, linguistica, culturale e religiosa nelle nostre società e metterla a frutto ai fini di un rafforzamento della coesione e della crescita sociale. Queste due pubblicazioni fanno parte dell’attuale lavoro della FRA in materia di razzismo, xenofobia e relative intolleranze. È possibile scaricare la relazione al seguente indirizzo: Antisemitismo: Panoramica dei dati disponibili nell’Unione europea
IUS SOLI: “SI DIVENTERÀ ITALIANI IN BASE AL REDDITO DEI GENITORI”
“Dopo anni di attesa non ci saremmo mai aspettati una legge che lega il diritto di un bambino a diventare italiano al reddito dei genitori. E’ ingiusto, inopportuno, discriminante”. E’ duro il commento delle associazioni che si occupano della tutela dei minori stranieri, nato o cresciuti in Italia, sul testo di riforma della legge sulla cittadinanza, licenziato mercoledì sera dalla Commissione affari costituzionali. Non piace, in particolare, il requisito della carta di soggiorno (permesso di soggiorno Ue per lungo soggiornanti): “un paletto determinante” che delude chi da anni attendeva l’ introduzione anche in Italia di una forma di ius soli temperato. Secondo l’accordo raggiunto dalla maggioranza (Pd e Ncd) infatti potranno essere considerati cittadini italiani alla nascita (ius soli) soltanto i figli degli stranieri che hanno un permesso a tempo indeterminato. Ma per ottenerlo la famiglia deve poter dimostrare di avere un reddito minimo non inferiore all’assegno sociale annuo. […] Fonte: redattoresociale.it