ma soprattutto a causa della mancanza di precipitazioni atmosferiche nella zona di Troina, precipitazioni che mancano da diversi mesi. Una crisi idrica, dunque, che dovrebbe preoccupare tutti perché le quantità di acqua presenti all’interno della diga non sono molte, a stento si può arrivare a quindici-venti giorni visto che se ne consumano circa 50 mila metri cubi al giorno, e che la diga, oltre ad alimentare idricamente i comuni della provincia ennese, alimenta soprattutto Caltanissetta, per la maggior parte, ma anche Agrigento, per cui i 494 litri al secondo che vengono erogati al giorno non bastano a dare un approvvigionamento idrico normale. Da qui la necessità di cambiare il piano di ripartizione ed il 30 per cento di diminuzione operato venerdì pomeriggio ha messo in difficoltà la società AcquaEnna, che gestisce l’erogazione dell’acqua in provincia di Enna. La situazione è grave e sarebbe forse opportuno che si incominci a valutare la opportunità di riunire tutti i responsabili per una possibile emergenza idrica, che potrebbe scattare tra qualche giorno, se non dovesse continuare a piovere. In questo senso la Protezione Civile regionale e provinciale dovrebbe essere messa in stato di allarme in quanto c’è da valutare la situazione della provincia ennese nella sua globalità ed incominciare a vedere come si potrebbero reperire delle nuove risorse idriche, anche se temporanee, nel caso ce ne fosse bisogno. Quest’anno la diga di Ancipa è stata punto di riferimento idrico non solo per i comuni delle province di Enna e Caltanissetta, ma è stata data acqua a Raddusa, a Capizzi, a Sperlinga, a Licata, ad Agrigento, quindi un consumo maggiore proprio nel momento in cui le precipitazioni sono diminuite sensibilmente, rispetto allo scorso anno. Le pioggerelline di questi giorni non costituiscono elemento positivo per le risorse idriche della diga Ancipa, che dovrebbe essere seguita con maggiore attenzione perché una fonte di rifornimento idrico per il centro Sicilia molto importante. Probabilmente la sua gestione dovrebbe essere maggiormente in funzione dell’acqua che riesce ad erogare ed un po’ meno per le sue possibilità di produrre energia elettrica. Nella sostanza la diga di Ancipa, in inverno dovrebbe, incamerare la maggiore quantità di acqua possibile, arrivare a 19/20 milioni di metri cubi di acqua in modo da far rimanete tranquilli i comuni che idricamente dipendono dalla diga di Troina. Sono considerazioni che dovrebbero spingere il presidente della Provincia regionale, Pippo Monaco, a battersi perché la diga venga utilizzata soprattutto in funzione della sua capacità di dare acqua potabile. (fonte vivienna)