In riferimento alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 335/08 dell’otto ottobre scorso, avente per oggetto il

 pagamento del canone relativo al servizio di depurazione nelle bollette del servizio idrico, il Presidente provinciale di Federconsumatori – Filippo Cancarè - ha presentato formale diffida al Presidente dell’ATO idrico della Provincia di Enna, Pippo Monaco, e all’ente gestore del Servizio Idrico Acquaenna S.C.p.A., al fine di ottenere l’immediata cessazione dell’addebito del canone di depurazione per tutte le utenze non collegate al servizio di depurazione. “La Corte Costituzionale ha finalmente sancito ciò che noi sostenevamo da tempo – spiega cancarè – cioè l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, della legge 36/94 (c.d. legge Galli), sia nel testo originario, sia nel testo modificato a seguito dell’introduzione dell’art. 28 della Legge 179/2002, recante disposizioni in materia ambientale, nella parte in cui veniva previsto che la quota relativa al servizio di depurazione fosse comunque dovuta dagli utenti anche “nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”. “Con l’atto formale compiuto da Federconsumatori – spiega il Presidente Provinciale dell’associazione – chiediamo quindi non solo l’immediata sospensione dei pagamenti per le utenze non servite da impianti di depurazione ma anche la restituzione delle somme indebitamente incassate negli ultimi dieci anni”. “Ora attendiamo – conclude Cancarè - che il Presidente della Provincia, Pippo Monaco, nella sua qualità di presidente dell’ATO idrico si attivi tempestivamente in favore dei tanti cittadini che hanno ingiustamente pagato un canone non dovuto, intervenendo non solo nei confronti dell’attuale gestore del servizio idrico ma anche dei comuni che nel corso degli (fonte vivienna)