è vero che ieri mattina i tecnici segnalavano l’ingresso di 150 litri al secondo, cosa mai avvenuta quest’anno, dove il massimo sino a qualche giorno fa era di 30 litri al secondo. La situazione, comunque, rimane precaria perché le misurazioni effettuate dicono che allo stato attuale l’acqua presente nell’invaso è di appena 805 mila e 200 metri cubi, un dato mai rilevato negli ultimi vent’anni, un quantitativo modesto che potrebbe mettere in crisi tutto il sistema di approvvigionamento idrico. L’acqua, in uscita, per alimentare idricamente i comuni interessati, è di 463 litri al secondo ed è un quantitativo notevole, tenuto conto della crisi idrica, ma ci sono tanti comuni da alimentare a cominciare dai tre capoluoghi Enna, Caltanissetta ed Agrigento. La diminuizione dell’uscita dell’acqua potabile ,chiaramente, ha modificato il piano di erogazione programmato dalla società AcquaEnna, che gestisce l’erogazione in provincia, una riduzione che va a penalizzare tutti i comuni nessuno eslcuso, anche se per il capoluogo continua a rimanere l’erogazione a giorni alterni per alimentare Enna alta, Enna bassa e Pergusa, utilizzando però anche l’acqua proveniente dai pozzi comunali, che si aggira intorno ai 15 litri al secondo. Ovviamente si spera che la pioggia continua a cadere nel bacino imbrifero della diga Ancipa in modo da aumentare le risorse idriche dell’invaso, che è deputato, tra i pochi in Sicilia, ad alimentare più di venti comuni di diverse province siciliane, ma in special modo le province di Enna e Caltanissetta, che sono quelle maggiormente interessate. (fonte vivienna)