, la lavandaia che lava, il falegname che pialla. Un centinaio di figuranti, ma protagonisti sono anche gli spettatori. Tutto come quella notte, la notte di Natale, quando Maria e Giuseppe vagavano intorno a Betlemme cercando un alloggio, passavano al controllo dei soldati romani per il censimento indetto da Cesare Augusto, senza trovare nemmeno una porta aperta e finendo in una grotta, dove nasceva il Bambino Gesù, nella mangiatoia. È tutto come allora, ad Agira, sempre uguale, per iniziativa dell’associazione "Amici del Presepio" che, negli ultimi vent’anni, ha organizzato nel piccolo paese in provincia di Enna un presepe vivente perfetto nei particolari e realistico nell’emozione. Controllato fino all’ultimo dettaglio con passione, devozione e teatralità . I pastori lavorano sul serio il latte, che diventa ricotta e formaggio, la filatrice fila e il falegname pialla e misura. La lavandaia lava con la schiuma, il pastaio e il fabbro, il figulinaio e il mugnaio, l’arrotino, l’incisore, le locandiere che dicono no a Maria e a Giuseppe, che si affaccia sulla porta con un lume a petrolio. Il vasaio manipola l’argilla, i due giovani zampognari suonano davvero, perché sono andati a scuola di zampogna a Isernia. Tutti nelle loro capanne a grandezza reale, con porte e arredi, capanne costruite lungo il percorso che sale verso il castello….