comunale per i lavori di restauro e ristrutturazione del palazzo del Governatore la cui somma è di euro 811.125, 45; mentre il comune avrebbe dovuto contribuire con la somma di 143 mia euro. Le motivazioni della revoca sono dovute al fatto che l’amministrazione comunale non ha provveduto al bando di gara entro 90 giorni dalla ricezione del decreto di finanziamento e che entro tredici mesi non sono iniziati i lavori. Si tratta di una grave perdita per la comunità pietrina, perché il palazzo che attualmente è in una situazione fatiscente andrà inesorabilmente perduto e avrà la stessa sorte del castello barresio, che è un rudere e che ogni giorno perde qualche pezzo. Con rammarico c’è da dire che è in via di estinzione il vasto patrimonio attinente al borgo medievale e resta la forma sconcia di restauro fatta con blocchi arenari proveniente dalla cava di Sabugina. Il palazzo del Governatore è prospiciente a Piazza Carmine che ancora mantiene l’antico splendore di quando la vita nel castello Barresio ere abbastanza feconda; esso sorge nel cuore del centro storico del paese e vanta origini antichissime. La sua costruzione risale ai primi anni del XVI secolo, periodo in cui l'edificio fu destinato ad essere sede amministrativa e residenziale dell'allora Governatore. Questa figura rappresentava il signore feudale, "il padrone assente". Il palazzo del governatore fu comprato dal comune con finanziamento regionale per 180 milione di lire, mentre al palazzo di città sedeva l’avvocato Gino Palascino. “La perdita di questo finanziamento – dichiara il segretario di Pdl Enzo Emma, che ha fornito il decreto di revoca – è un grave atto di insipienza amministrativa, che ha portato il nostro comune allo sfacelo. Inoltre avremo la beffa di pagare la parcella al progettista che si aggira all’incirca sui 50mila euroâ€. (fonte vivienna G.C.)