Sinergia e collaborazione tra Enti e forze dell’ordine. Questo è in sintesi il messaggio che il neo questore di Enna, Salvatore Patanè, insediatosi qualche mese fa, in visita a Villarosa

, ha voluto dare ieri a Palazzo di città. Ricevuto dal sindaco, Gabriele Zaffora, all’incontro con l’illustre ospite, che si è svolto in un clima di estrema cordialità, erano presenti la Giunta al completo, i funzionari dirigenti del Comune, il comandante della Polizia urbana, Vincenzo Profeta, il capitano Stefano Leuzzi e il tenente Nicola Pilia del comando dei carabinieri di Enna, il vice comandante della locale stazione carabinieri, maresciallo Saverio Sconza, e l’insegnante Marisa Bruno, responsabile del progetto “Legalità” dell’Istituto comprensivo “De Simone. Il sindaco Zaffora, nel dare il benvenuto al questore Patanè, ha parlato di una comunità villarosana che vuole essere solidale, interessata a determinati temi, in particolar modo a quelli della legalità. “Di una comunità attiva e non passiva o remissiva –ha sottolineato- perché molto spesso il degrado del territorio nasce dall’abbandono delle forze positive di questo territorio; oltre al fatto che le forze e le energie positive che sono all’interno del territorio stentano a muoversi. Il messaggio e l’immagine che oggi vogliamo dare è che c’è una società che vuole essere padrona del proprio territorio”. “Aiutateci ad aiutarvi -ha detto il questore Patanè- nonostante spesso facciamo supplenza ad altre istituzioni. La nostra disponibilità è massima e la nostra forza nasce propria da questo. Noi possiamo esprimere la nostra potenzialità solo se c’è collaborazione”. Patanè ha voluto sottintendere che nessuno ha la bacchetta magica per risolvere in un solo istante tutte le problematiche esistenti. Quindi, ha chiesto a tutti, ognuno per la propria parte, un impegno costante, assoluto, in piena autonomia per concorrere alla risoluzione dei tanti problemi. “Siamo d’accordo –ha aggiunto- sulle tematiche dell’antimafia che si affrontano a scuola, ma non basta. E’ necessario che si incomincino a far rispettare le regole. Partendo dalle piccole cose, dal rispetto della libertà altrui, si educano specialmente i giovani alla socialità e dunque alla legalità”. (fonte vivienna P.L.)